Angri: FDI, parola d’ordine prevenzione

Prevenzione, una parola molto sentita ma di fatto raramente applicata. Visti i rapidi cambiamenti climatici e quanto sta accadendo, negli ultimi tempi in Italia e principalmente nella nostra provincia, soprattutto riguardo alle continue allerte maltempo e al susseguirsi di ricorrenti scosse di terremoto avvertite anche nel comune di Angri, che nonostante il nostro sia uno dei comuni ad alto rischio, sembra assurdo ma la prevenzione non è ancora diventata la parola d’ordine. Benché la legge lo preveda, Angri non ha ancora aggiornato il Piano di Protezione Civile. Il Piano comunale di emergenza di Protezione Civile rappresenta lo strumento con il quale l’Amministrazione comunale si prefigge di prevenire, se possibile e comunque fronteggiare e gestire, le emergenze derivanti da calamità che possono verificarsi nel territorio comunale. Esso consente di organizzare e razionalizzare le procedure di intervento delle strutture comunali, delle aziende erogatrici dei servizi, delle altre forze del volontariato, per fornire in caso di emergenza una risposta adeguata, tempestiva ed efficace. Un territorio come il nostro, potenzialmente esposto a svariati rischi (in primis quello sismico e meteorologico) dovrebbe possedere un valido piano che provi a tutelare i cittadini. Eppure, da oltre un anno è stata emanata una Legge – la nr 100 del 12 luglio 2012 – recante disposizioni urgenti per il riordino della protezione civile che sancisce l’obbligo di tutti i Comuni italiani di elaborare e adottare entro novanta giorni dalla sua entrata in vigore il Piano di Protezione Civile. Apprendiamo dal sito del comune che solo il 23/12/2013 è stata approvata la del. di giunta 383 per redigere il piano, Fratelli d’Italia Angri si interroga sui tempi che questa amministrazione impiegherà per realizzare il P.E.C  Visti i gravi rischi che corre il territorio, è importante adempiere subito e non tardivamente. D’altronde in mancanza del cosiddetto fascicolo del fabbricato (la carta d’identità di ogni palazzo) in mancanza di un piano di controllo nei centri storici, in mancanza di una vera esercitazione della popolazione per sapere cosa fare in caso di terremotoin mancanza di tutto, chi pronuncerebbe la frase: “State tranquilli, nessun pericolo?”.