Napoli: Feneal Uil, si Crescent

“Milioni di lavoratori sono a casa chi con la copertura parziale del reddito chi, e sono la parte consistente, senza nessuna copertura reddituale e senza la speranza di rientrare nel ciclo produttivo.  La politica sbanda, confusa, disorientata balbetta e con vecchi e logori slogan, spacciati per nuovi, con mediatiche rotture simboliche, comunque non risponde alle esigenze del Paese. Drammaticamente concentrata alla presa di una Bastiglia che una volta conquistata, se conquistata, troverà svuotata di tutto il mobilio venduto all’asta per sopravvivere. Il Paese vive drammaticamente altre emergenze, come quelle di famiglie che non percepiscono più reddito e quelle che non riescono mai a riceverne uno. In mezzo a questo quadro tragico, le uniche certezze restano quelle imposte da uno Stato vessatorio e truce che ha dichiarato guerra ai suoi cittadini in maniera unilaterale imponendo il pagamento delle tasse, anticipate e con interessi da usura come ai tempi delle gabelle, resi immortali, nel nostro immaginario, dal famoso film di Massimo Troisi e Roberto Benigni. Uno Stato nemico che dopo aver accordato un aumento salariale ai sottopagati professori ne chiede la restituzione. Uno Stato mendace e inadempiente che tradisce e non rispetta i patti che firma non pagando le imprese che assolda per rifornimenti e altri lavori.  Uno Stato sordo, autoreferenziale che si aggira in UE con gli occhi chiusi e con incompetenza al punto da non intercettare cospicue somme di denaro destinate dall’Europa e, laddove riesce a fermarle, è incapace o non sa spenderle. Quanto sopra, per quanto disegnato a grandi linee, rende l’idea di un Paese che sconta la sua incerta identità politica che non può non avere conseguenze sul piano politico locale anche salernitano, bloccato anch’esso e che vive in un perenne stato catatonico e ciò nonostante non smette di fare danni con la continua cementificazione del territorio, il mancato avvio della bonifica del territorio avvelenato, le opere infrastrutturali bloccate. Una insipienza politica e amministrativa che prima ha prodotto un intervento spropositato e poi è potrebbe produrre  l’abbattimento del “CRESCENT”. Siamo sempre più convinti, e lo ripetiamo come un mantra, che le amministrazioni pubbliche dovrebbero fare solo piani per il recupero delle aree dismesse, la manutenzione e il recupero del centri storici, la manutenzione del territorio vera e unica grande opera, costruire parcheggi dove occorrono senza sfigurare il territorio, promuovere le eccellenze territoriali ed evitare sprechi. Per essere inequivocabilmente chiari:1) siamo contro l’abbattimento o il sequestro prolungato del Crescent; 2) siamo per la costruzione dei parcheggi a piazza Cavour; 3) siamo per prevedere nuovi insediamenti solo sulle aree dismesse, da recuperare o abbattere e ricostruire fabbricati vetusti; 4) investire sulla risorsa mare; 5) avviare uno screening conoscitivo del patrimonio architettonico del centro storico e la relativa manutenzione per redigere il piano colori; 6) messa in sicurezza degli edifici importanti e pubblici adeguandoli alle normative antisismiche; 7) intercettare e utilizzare i fondi per la microzonazione sismica; 8) concludere tutte le opere Avviate e cantierizzare il primo cantiere della Salerno – Avellino.  Su queste basi siamo pronti a discutere tenendo conto delle posizioni avviate in città, ma senza strumentalizzazioni ed interessi di parte”. Il Segretario Regionale,  Luigi Ciancio.