Salerno: FDI chiede Consulta Cultura e Associazioni

“Chiediamo all’ amministrazione comunale di Salerno ed in particolare all’assessore alla Cultura, Ermanno Guerra, di predisporre da subito un bando  in grado di formare una consulta pubblica della cultura e delle associazioni culturali salernitane, per dare alla città uno strumento efficace – anche a livello di incoming –  che ad oggi manca per il decollo vero di politiche culturali che non siano esclusivamente rivolte, né tantomeno volontariamente risolte,  nell’ ”EFFIMERO” da un lato e nello “CHIC” dall’altro”. Il portavoce cittadino di FRATELLI D’ITALIA, Rosario Peduto,  interviene sulle politiche culturali dell’amministrazione comunale con una proposta che vuole ovviare ad una evidente lacuna nell’azione della stessa e proporre al contempo un nuovo metodo per la programmazione culturale in città: “ E’ tempo di porre in termini concreti la necessità di dotare la città di uno strumento di programmazione culturale che è assolutamente prioritario per una comunità che si pone,  nell’offerta delle proprie peculiarietà,  anzitutto in termini “turistici” e per ovviare all’assenza di una strategia “partecipata” con le migliori esperienze laboratoriali di produzione culturale,  spesso “lisciate” dall’amministrazione con piccolissimi contributi ma che non vivono, ormai da anni, un investimento serio in termini di coinvolgimento e di risorse, esaurite invece da una programmazione – che poi tale non è – che “brucia” ingentissime voci di bilancio sull’altare di due sole realtà e dimensioni culturali: l’ “EFFIMERO” che ha la sua massima esposizione – economica e di impegno – con LUCI D’ ARTISTA ma che si avvia oggi evidentemente al tramonto semplicemente per la sua non ulteriore sostenibiltà economica per casse comunali al limite del dissesto e sui grava il 95% dei costi, ogni anno, dell’operazione; lo “CHIC” che vede nel cartellone del Verdi – indubbiamente qualificatissimo ma anch’esso avviato su di un percorso di “incompatibiltà” economica con i bilanci degli enti che dovrebbero continuare a “promuoverlo” – la massima ed unica rappresentazione della cultura a Salerno. Ebbene, la nostra proposta della Consulta della Cultura va decisamente in una direzione opposta, nel tentativo di replicare anche a Salerno quella effervescenza culturale che ha fatto di alcune città europee mete ambite anche e soprattutto in termini turistici: la direzione è quella della promozione dal “basso” delle produzioni culturali e della diffusione “esponenziale” delle esperienze laboratoriali, che una amministrazione lungimirante deve accompagnare e sostenere “sussidiariamente”, evitando di centralizzare il proprio intervento e di massimizzare il proprio contributo economico su due sole realtà che, come cattedrali nel deserto, lasciano il vuoto per un anno intero nella programmazione di settore e soprattutto lasciano il 90% dei salernitani così come il 90% degli operatori culturali della città decisamente fuori da eventi e promozioni culturali,  fatte come sempre da pochi “amici” e vissute eslusivamente da masse indistinte di “forestieri” o di contro da sparuti gruppi di “radical chic”.”