I paesaggi onirici di Nicola Cirillo alla Biennale di Firenze

Maria Pia Vicinanza

Nato nel 1996 a Salerno, dove frequenta il Liceo Artistico “Sabatini-Menna”, Nicola Cirillo assembla, fin da giovanissimo, ogni materiale di riciclo per costruire cose che rispondano alle sue esigenze creative e manipolative. E’, però, un incontro casuale con la pittura attiva a determinare l’inizio di un percorso che gli ha offerto, nonostante la giovane età, la possibilità di farsi conoscere negli ambienti artistici prima a Salerno e poi a Massa, Firenze, Civitavecchia, Roma. Figlio di un’era digitale ed affascinato dall’essenza della realtà nascosta dietro un’ingannevole apparenza, trasferisce nei suoi paesaggi, in bilico tra sognante trasfigurazione e visione onirica, una ombra nostalgica, una sfumatura introspettiva che  rinvia ad atmosfere ed a mondi smarriti, smaterializzati  in un’irrealtà immobile, eppure partecipi e palpitanti di vita ed in cui il pensiero cosciente lentamente svanisce fino a diventare evanescente, a trascolorare come la luce del giorno che insensibilmente diviene chiarore lunare. Fondendo ed armonizzando elementi di nitido realismo e reinterpretazioni fantastiche della realtà grazie ad una notevole capacità espressive e ad elevate doti creative supportate da un’eccellente tecnica pittorica, Nicola crea composizioni armoniche, paesaggi quasi metafisici in cui, molto spesso, compendia il suo concetto stesso di vita e che rivelano un’inesausta aspirazione a comunicare, a realizzarsi attraverso le sue opere. Predilige l’acrilico su tela o carta e dipinge d’impulso per cogliere l’attimo fuggente, il guizzo di pensiero creativo impigliato nell’ immediatezza dell’emozionalità. Sebbene ancora molto giovane, tra il 2012 ed il 2013 ha partecipato a diverse collettive dove ha esposto interessanti lavori che gli hanno consentito di conseguire notevoli consensi e promettenti giudizi e gli hanno guadagnato la partecipazione alla IX edizione della NewFlorenceBiennale, che quest’anno, per la prima volta, vede un’intera sezione dedicata agli under  30, ed il cui tema “Etica: DNA dell’Arte”, dichiara esplicitamente l’intento di esaminare il ruolo dell’arte alla luce della sua valenza etica, indissolubilmente legata a quella estetica. E proprio dalla sua capacità di reinterpretare e dare un nuovo senso al proprio vissuto, ed al mondo circostante, di smaterializzare la realtà per depurarla e riproporla libera dalle scorie di un greve materialismo, dalla ricerca di un’immediatezza comunicativa tipica dei digital natives, hanno origine le due opere “Alba primordiale” e “Mareggiata” che, ammesse alla prestigiosa Rassegna Internazionale di Arte Contemporanea che si terrà negli 11.000 metri quadri di spazio espositivo della Fortezza da Basso dal 30 novembre all’08 dicembre 2013, fanno di lui uno dei più giovani partecipanti di un evento che vede giungere a Firenze artisti di oltre 70 paesi del mondo. Quasi avvolte da un immenso cielo stellato in cui il reale si trasforma in immaginario, vibrante di energie sottese e pregno di infinite emozioni, tutte giocate su colori freddi e luminosi che rinviano  ad una ricerca di spiritualità ma anche di radiosa e trionfante giovinezza, le tele offrono a quanti ne fruiscono immagini di intatta suggestione e propongono un universo proiettato verso un futuro di speranza e di pace.