Salerno: Morrone su intitolazione strada Giordano

Sono stato tra i primi, su sollecitazione di qualche organo di informazione che ne sta facendo un impegno stabile encomiabile, a ritenere che una figura, come quella dell’ex Sindaco di Salerno Vincenzo Giordano, meritasse di essere ricordata con l’intitolazione di una strada. Ma, come al solito, anche in un aspetto così elementare della nostra vita sociale di comunità, stiamo manifestandoci in tutto il nostro provincialismo. Qualunque altra città evoluta, dopo l’attenzione mediatica rivolta alla questione, memore della popolarità, della semplicità e delle ingiustizie subite dall’ex Sindaco, avrebbe posto all’ordine del giorno tale problematica per portarla a soluzione in modo corale. Invece, denoto tanti silenzi, più consoni a una problematica di ordine politico o di schieramento, in cui la maggioranza pavida, o meramente opportunistica, prima di pronunciarsi misura “dove va il vento” e se una posizione in favore possa ferire o disturbare il potente di turno. Il potente di turno, nel caso della nostra città, è senz’altro l’attuale e più che ventennale Sindaco. Il quale dovrebbe essere la persona più grata a Vincenzo Giordano, poiché ha dato il via alla sua ascesa politica nominandolo assessore per la prima volta, gli ha lasciato il posto, un programma corposo da cui De Luca ha attinto a piene mani e alcune iniziative portate a compimento, da considerarsi storiche alla fine degli anni 80.

L’attuale Sindaco, però, è noto, non darebbe mai visibilità ad un suo predecessore, poiché, patologicamente, ha sempre agito affinché al suo cospetto tutti gli altri dovessero scomparire, annullandosi volontariamente oppure subendo, in tutte le sue forme, il risentimento deluchiano.

Dunque mi chiedo: ma può una città come Salerno, negli anni 2000, attardarsi ancora su miserabili valutazioni, sottacendo la sua aspirazione diffusa, che è quella di voler ricordare con affetto, orgoglio e rispetto una personalità che si è rivelata generosa e di grande valore?

Provo, quindi, ad avanzare una proposta specifica e a motivarla, auspicando che ciò dia slancio conclusivo all’iniziativa, che, se protratta senza risultati, può risultare solo offensiva per la memoria dell’ex Sindaco. Io penso, anche perché l’ho sentito dire, che sarebbe legittimo intitolargli il Corso Vittorio Emanuele, poiché Giordano è stato, non senza difficoltà e conflitti, l’ideatore della sua pedonalizzazione e riqualificazione, fino a farlo divenire il salotto del secondo capoluogo della Campania.Tuttavia, devo ammettere che questa scelta sarebbe tecnicamente e burocraticamente complicata.E poi mi sovviene che questa dell’intitolazione del corso al compianto Vincenzo Giordano potrebbe strumentalmente essere accostata all’aspirazione grottesca, confessata dall’attuale Sindaco, di far riposare le proprie spoglie al centro della eternamente costruenda Piazza della Libertà.Perciò ritengo che sarebbe altrettanto bello intitolare all’ex Sindaco qualcosa realizzato dal suo successore. Mi viene in mente, a tal proposito, Il Parco del mercatello, che, oltre ad essere un’opera realizzata sul finire degli anni 90, si affaccia pure sull’abitazione della famiglia di Vincenzo Giordano e dove lui ha vissuto durante gli anni di impegno politico per Salerno e fino alla sua morte.Intuendo che neppure questa, per chi non ha volontà alcuna di venire incontro a questa aspirazione della comunità salernitana, sia un’ipotesi accettabile, io invito – giornalisti e informazione compresi – chi ritiene tale iniziativa e rivendicazione giusta a cominciare a chiamare il parco con il nome dell’ex Sindaco, tanto non scalziamo e non offendiamo nessuno. Per quanto mi riguarda, da oggi quello sarà il Parco Vincenzo Giordano, in attesa di vedervi apporre pure la targa.

Fausto Morrone