Battipaglia: Unimpresa su finanziamenti europei

Il Comune di Battipaglia si conferma come uno degli enti locali più incapaci di sfruttare il flusso di finanziamenti proventienti dalla Comunità Europea”. Questo quanto dichiarato da Donato Ciociola, responsabile locale di Unimpresa e Vice-presidente nazionale della stessa organizzazione che rappresenta migliaia di imprese nella nostra penisola. La conferma di tale affermazione arriva da una nuova inadempienza del Comune capofila della Piana del Sele, questa volta in materia di risparmio energetico ed energia sostenibile.  In particolare, nel quadro del programma “Energia Efficiente” si erano resi disponibili dei contributi per la realizzazione di importanti opere fotovoltaiche per incrementare la produzione di energetica da fonte rinnovabile e da cogenerazione distributiva oppure atte a perseguire il miglioramento dell’efficienza energetica. Il nostro Comune a quanto pare non è in grado di mettere a disposizione la sua quota di cofinanziamento affinchè il progetto vada in porto”. “E’ assurda – continua il Presidente Ciociola – la situazione in cui si trova il Comune di Battipaglia. Non solo non è in grado di approfittare delle molte misure di finanziamento che l’Unione Europea mette a disposizione degli enti locali a causa della incapacità di presentare progetti per accedervi. Ma anche laddove riesce a presentare una progettazione che viene approvata e finanziata, non è in grado di ottenere l’erogazione dei fondi perché non riesce ad assicurare la sua quota di finanziamento essenziale all’attivazione delle procedure di arrivo dei fondi e poi di messa in cantiere dell’opera”. “Più volte abbiamo denunciato l’assenza in seno all’apparato burocratico del Comune – prosegue Ciociola –  di professionisti in grado di seguire in maniera sistematica le occasioni che si presentano in campo di finanziamenti europei e presentare progetti in tal senso. Come pure si è assistita ad una scarsa propensione della classe politica che ha governato questa città a mettere insieme un gruppo di progettisti esterni che sia specializzato nel reperimento di fondi comunitari da impiegare nel miglioramento delle infrastruttura materiali ed immateriali della nostra città. Forse perché la scelta di tali consulenti esterni non era funzionale ai loro disegni di clientelismo politico.  Ora siamo giunti addirittura un paradosso inconcepibile – conclude Ciociola – . Quei pochi progetti che riusciamo a presentare e ad avere approvati non vedono la luce perché non si è capaci di trovare i fondi per cofinanziarli”.