Eboli: Melchionda firma referendum dei radicali

Il Sindaco di Eboli Martino Melchionda ha firmato gran parte dei quesiti referendari proposti dai radicali: magistrati fuori ruolo, per far rientrare nei Tribunali le centinaia di magistrati attualmente dislocati ai vertici della pubblica amministrazione per smaltire l’enorme ritardo nella conclusione dei processi; custodia cautelare, per limitare il carcere preventivo, cioè prima della sentenza di condanna, ai soli reati gravi; ergastolo, per abolire il carcere a vita e giungere ad una pena detentiva che abbia la finalità primaria di educare il condannato; divorzio breve, per eliminare l’obbligo dei tre anni di separazione prima di poter chiedere il divorzio; lavoro e immigrazione, per abrogare le norme discriminatorie che ostacolano il lavoro e il soggiorno regolare dei cittadini stranieri; abrogazione del reato di clandestinità; droghe: niente carcere per fatti di lieve entità; otto per mille, per lasciare allo Stato le quote di chi non esprime una scelta. Il primo cittadino non ha, invece, firmato il quesito che prevede la responsabilità civile e la separazione delle carriere dei magistrati ed infine, non ha sottoscritto neppure la proposta di abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. A riguardo il Sindaco dichiara: “Lo scontro politico feroce che ruota intorno ai problemi giudiziari di Silvio Berlusconi ha finora impedito una discussione aperta sui temi referendari. Ed anzi, la stessa adesione del leader della destra ha sostanzialmente contribuito ad impedire una lettura serena delle questioni poste dai radicali. Se dovessi chiedermi come si posiziona il Pd sui quesiti proposti, davvero non saprei rispondere; ed è questo un altro segno della debolezza politica e culturale del partito al quale appartengo. Io penso, invece, che sia necessario non sottovalutare, né ignorare l’iniziativa referendaria. Le proposte referendarie sono, per natura, questioni che dovrebbero agitare la sinistra italiana. Non mi riferisco al tema della responsabilità civile dei magistrati, né alla separazione delle carriere; entrambi possono suscitare perplessità in chi considera il controllo di legalità un’azione preziosa dell’ordinamento democratico. Ma la questione – prosegue il primo cittadino – del collocamento fuori ruolo dei giudici  – per anni ed anni sottratti al loro lavoro e destinati a ruoli ministeriali – e il tema irrisolto della carcerazione preventiva – strettamente collegato alla necessità di un processo rapido e giusto – non possono che essere contenuti propri di una sinistra libertaria ed innovatrice. La riforma della giustizia, nella direzione dell’efficienza dell’azione penale, unita alla tutela dei diritti di libertà delle persone, deve essere sentita come una priorità della sinistra italiana, che in questo costituisce un’anomalia rispetto all’intero panorama riformista europeo. Ed ancora, come far passare sotto silenzio i quesiti in tema di immigrazione? Anche qui quanto silenzio, e quanta mancanza di iniziativa. Il congresso del Pd – incalza il Sindaco Melchionda – deve segnalare una svolta, almeno di carattere culturale. Non possiamo essere il partito della conservazione. Ad un partito siffatto possono guardare i garantiti. Ad esso non può rivolgersi chi si vede ai margini, ed è attratto dalle sirene della destra o dal grillismo perché non vede, proprio nella sinistra, la speranza di un cambiamento profondo che possa modificare la sua condizione. Da qui – conclude il Sindaco di Eboli –  la decisione di sottoscrivere alcuni quesiti referendari proposti dai radicali; anche per dare un segnale alla mia parte politica, che vorrei protagonista del cambiamento, e non posta a difesa dell’esistente”.