Serre: “Alburni jazz & blues festival” XX edizione

Spegne, quest’anno, venti candeline l’Alburni Jazz & Blues festival”: la kermesse che dal ’94 anima, nelle calde sere d’Agosto, il piccolo borgo salernitano. In occasione di questo significativo traguardo  l’amministrazione del borgo (da sempre ente promotore del festival) ha voluto richiamare nomi importanti sul palco allestito in Piazza Ennio D’Aniello, sempre all’insegna del jazz e delle contaminazioni, e di un dialogo musicale teso alla contemporaneità. Trapelati, intanto, i primi due nomi del cartellone firmato dai fratelli Daniele e Tommaso Scannapieco, i musicisti originari di Campagna da anni impostisi sul panorama jazzistico internazionale, sia come solisti che alla corte dei grandi nomi del jazz.  Ad aprire la rassegna, mercoledì 7 Agosto, sarà il sassofonista anglo-americano Ray Gelato, portavoce del movimento Jive e Swing, che da un ventennio conquista le platee dei festival insieme ai suoi Giants con stile, prestigio ed energia.  Sarà un vero e proprio happening il concerto  per cui il musicista  approderà ai piedi degli Alburni con “Wonderful!”, lavoro che vede grande la sua maturità  espressa con quel ritmo shuffle che lo rende favorito ad un pubblico estremamente eterogeneo. Il disco è interamente dedicato ad alcune delle più belle canzoni della storia della penisola con il quale Gelato, insieme ai suoi Giants, offre un tributo a quella che considera la sua seconda dimora, e racchiude dunque brani della nostra tradizione, come un vero e proprio “Italian Songsbook”, quali: “Via Con me”, “Carina”, “Ciao Ciao Bambina” “Torna a Surriento”, ma anche pezzi inediti come “Fuma” e Mambo Gelato”. Un vero e proprio ritorno a quello che fu il grande movimento degli anni ‘50 testimoniato da festival e movimenti che stanno in maniera prepotente riportando in auge i vecchi splendori del primo dopoguerra. Scott Henderson è il protagonista – leggendario – della serata dell’8 Agosto. Incontrastabile in ambito fusion con la storica formazione dei Tribal Tech, nonchè bluesman dal talento inconfutabile in tempi più recenti, Scott Henderson torna in Italia in compagnia del batterista Alan Hertz e di Travis Carlton, talentuoso bassista figlio del chitarrista Larry Carlton. Scott comincia a calcare le scene nel sud della Florida suonando brani dei Led Zeppelin fino a James Brown. Il suo stile si forma sulle note di Jimmy Page, Jeff Beck, Jimi Hendrix, Ritchie Blackmore, Albert King e Buddy Guy, ma il percorso intrapreso nell’universo jazzistico lo ha portato ad esprimersi al massimo  delle sue possibilità espressive  e a produrre una cifra personalissima. Il consacramento ufficiale di “stella del firmamento fusion” è arrivato con la creazioe dei “Tribal Tech”, nel 1984; con questa formazione Henderson ha inciso dieci albums dei quali uno (Face First, BlueMoon Records) è stato votato dalla rivista “Pulse!” miglior disco fusion del 1993.  L’ultimo cd in studio della “Scott Henderson Blues Band” è del 2002, inciso per la tedesca Esc Records; si intitola “Well to the Bone” e ha confermato, laddove ce ne fosse stato bisogno, la straodinarietà e poliedricità di questo musicista. “Vent’anni di rassegna dimostrano che l’intera comunità ha adottato il jazz come proprio veicolo espressivo culturale ed espressivo – dichiara il sindaco di Serre, Franco Mennella, aggiungendo inoltre che – la prima caratteristica di quest’edizione è la riscoperta del jazz, dopo tante contaminazioni, in maniera più esclusiva ed è inoltre occasione di una rivalutazione turistica, culturale ed enogastronomica del territorio. Tutta la comunità partecipa unanime, da anni, a questo obiettivo.”