Eboli: “Incontri D’Autore – Leggere con…” Gallotta “Liberi in galera”

Il prossimo venerdì 3 maggio alle ore 18:00, la sala antica della Biblioteca Comunale “S. Augelluzzi” ospiterà l’ultimo appuntamento della rassegna  “Incontri d’autore – leggere con…” organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Eboli. Dopo il noir leggero e surreale di Ines Vecchio, le delicate poesie di Vincenzo La Manna e l’interessante manuale di Paolo Vocca, esperto di metodi di apprendimento rapido, è la volta di Stefano Gallotta, che chiuderà in bellezza la prestigiosa stagione letteraria. Interverranno, insieme all’autore, l’assessore alla Cultura Liberato Martucciello ed il Sindaco di Eboli Martino Melchionda. Modera la giornalista Silvana Scocozza. La presentazione sarà, inoltre, accompagnata dalle letture di alcuni passi del libro, a cura di Filomena Pisani. Stefano Gallotta, è nato a Milano il 7 maggio 1980, è cresciuto ad Eboli, ed oggi risiede a a Campobasso. Già giornalista per Cronache del Mezzogiorno, il Giornale di Eboli, il Mattino, la Gazzetta del Molise, responsabile del sito web della Rete della Salute Mentale di Campobasso, lavora presso i campi d’accoglienza immigrati (Centri di identificazione ed espulsione) di Campochiaro (Cb) e Palazzo San Gervasio (Pz). Da questa esperienza nasce “Liberi in Galera” romanzo/documentario di quanto accaduto in quei luoghi, pubblicato dalla casa editrice Albatros – Il filo nella collana Nuove Voci. Il romanzo è un viaggio non solo  giornalistico, ma per lo più introspettivo e sociale nelle sfaccettature più vive della vicenda dell’immigrazione all’indomani della cosiddetta primavera araba. L’incontro con mondi e culture differenti fa da apripista alla scoperta di bisogni simili, di urgenze uguali, di un moto d’animo che accomuna ogni essere vivente, qualunque sia la sua provenienza. La ricerca di affermazione personale, di un lavoro. L’amore, la scoperta, la ricerca, la distanza, l’allontanamento ed il suo ricordo, sono sensazioni comuni a chiunque affronti la vita. Immigrati e ausiliari all’interno di uno stesso spazio fatto di grate, cancelli, identificazioni. Un unico mondo che non aveva ragione di esistere se non per il mentre in cui gli uni sarebbero stati immigrati, gli altri ausiliari del campo. Un “micromondo” in cui le emozioni e gli stati d’animo di una vita si materializzano e sfogano repentinamente, all’unisono e violenti. Le emozioni ed i bisogni di una vita intera concentrati in poche decine di metri quadrati. “La rassegna d’autore che sta volgendo al termine – dichiara l’assessore alla Cultura Liberato Martucciello – ci ha regalato splendidi ed indimenticabili momenti. Raccolto nell’accogliente e suggestiva sala antica della nostra biblioteca, un pubblico appassionato e partecipe, ha condiviso, di volta in volta, il piacere della lettura, ed  ha scoperto la penna di autori ebolitani. Venerdì, chiudiamo in bellezza, sono davvero contento di discutere con  Stefano Gallotta, del suo interessante libro, che racconta un’ intensa esperienza”. A riguardo interviene il Sindaco di Eboli Martino Melchionda: “Conosco Stefano da tempo, ed ho letto il suo  libro, già all’indomani della sua pubblicazione. Un’indagine lucida, frutto di un vero e proprio viaggio nei campi d’accoglienza, tra sofferenza e speranza di una vita migliore, visto dagli occhi di un giornalista d’eccezione, che finisce per fondersi interamente in tale realtà, regalandoci un sapiente e partecipe punto di vista. Una tematica, quella affrontata nel suo libro, che rivela tutta la sua attualità. Di recente, in Comune, abbiamo aderito all’iniziativa dell’Unicef e conferito la cittadinanza onoraria a otto bambini di origine straniera, nati in Italia e residenti ad Eboli. Un piccolo, ma significativo gesto di speranza, – conclude il pirmo cittadino – volto a riconoscere la diversità culturale ed etnica, non più come un ostacolo, ma come una preziosa risorsa di reciproco arricchimento”.