Lettera a Gesu’ da una farfalla andata a volare da Lui

Padre Oliviero Ferro

 “Caro Gesù, volevo ringraziarti per ciò che hai fatto per me. Ormai sono alla fine di un percorso abbastanza lungo che però fortunatamente è passato veloce. Voglio ringraziarti perché questa esperienza mi ha fatto molto maturare e mi ha fatto capire molte cose:1)Mi ha fatto capire che non bisogna mai lamentarsi perché solo con lo scoprire il vero dolore è possibile capire tutte le meraviglie che ci offri ogni giorno; 2)Mi ha fatto conoscere nuovi amici,fortificare l’amicizia che già avevo con altri, ma mi ha fatto anche avere delle delusioni da alcuni che credevo amici; 3) Purtroppo ho perso anche due amiche che avevo conosciuto. Ma anche se triste sono contenta per loro perché hanno smesso di soffrire ed ora, sono sicura,che sono in un posto molto più bello e luminoso dove il dolore che hanno passato in terra, si è trasformato in luce;4)Ho anche conosciuto delle ragazze che avevano fatto il mio stesso percorso ed ora sono ritornate ad essere quello di una volta. Volevo anche ringraziare,pregare per tutte quelle persone che mi sono state vicine fisicamente, ma soprattutto spiritualmente,senza falsità, perché sentivano di farlo. Ti volevo anche ringraziare per la mia famiglia che è stata con me, ma soprattutto per la mia mamma che,assieme a Te,mia sorella e mio padre mi hanno dato la forza per andare avanti nei momenti in cui volevo buttare la spugna e arrendermi. Voglio ringraziare, infine la mia nonna che veglia sempre su di me e mi protegge e Tua Madre che mi ha tenuta per mano per tutto il percorso senza mai abbandonarmi, ogni passo che ho fatto è stato sostenuto ed alleviato dalla Sua presenza. Ringrazio anche la comunità e don Ciro(parrocchia Gesù redentore) per il loro sostegno spirituale. Spero di ritornare presto tra loro come un elemento attivo ed efficiente. Vorrei concludere dicendo di non lamentarsi mai nella vita per qualsiasi banalità che ci capiti o,almeno,prima di farlo…che la gente venga prima a vedere la situazione di questi bambini che,anche se piccoli e puri devono soffrire dolori che umanamente non meritano. T.V.B. Camy ‘97” Questa lettera è stata scritta da Camilla, una ragazza di 13 anni. Era punto di riferimento per i suoi compagni della scuola Media a Salerno. Nel gennaio 2010, le viene scoperto un linfoma. Le viene fatto il trapianto di midollo,donato dalla sorellina Carlotta. MJa il 16-10-2010 muore. I genitori e la sorellina hanno vissuto  insieme questo momento alla luce della fede,mettendosi nelle braccia del Signore. Per i compagni di scuola è stato difficile capire che il Signore non esaudiva le loro preghiere per lei. Mamma Marina cerca di essere loro vicino, per ascoltarli, per farli sentire importanti. Per questo è stato istituito il premio annuale “Camilla Barba”(arti:scultura,disegno,poesie,letteratura) su diversi temi:speranza,solidarietà… per dare la possibilità ai ragazzi di riflettere sulle cose importanti della vita e anche di dare una mano ai ragazzi di strada in Bangladesh. La mamma ci dice che nei ragazzi c’è molta umanità e che devono essere ascoltati,dare e ricevere amore.