Cava de’ Tirreni: Art Tempra mette in scena Liolà

 Antonio Di Giovanni

Domenica 10 Febbraio alle ore 19.30, e, in replica, Lunedì 11, alle ore 20.00 va in scena, nell’auditorium “De Filippis”, presso l’I.T.C. Matteo Della Corte, sito in viale Marconi a Cava de’Tirreni, il secondo appuntamento della rassegna teatrale di Arte Tempra con la commedia “Liolà” di Luigi Pirandello, per la regia di Clara Santacroce e Renata Fusco, rispettivamente direttrice organizzativa e artistica della rassegna. Originariamente prevista, come d’uso, per l’autunno, da cui il titolo, Autunno Cavese, che non è stato variato per non venir meno alla tradizione, la rassegna teatrale, giunta quest’anno alla dodicesima edizione, per necessità organizzative varie, è stata posticipata fino al pieno inverno ma non annullata, non volendo mancare il suo consueto ed oramai atteso appuntamento con il pubblico. La stagione ha brillantemente aperto due settimane fa con il dramma giallo tratto dal romanzo di E.De Marchi “Lo strano caso del cappello del prete”, di Clara Santacroce. Eclettica prova teatrale, con la suo congerie di personaggi popolari ed intriganti, lo spettacolo ha messo alla prova volti nuovi e vecchi della scuderia di attori facenti parte del Gruppo Teatrale Arte Tempra. Nella presentazione dello spettacolo e della rassegna, la Signora Santacroce oltre a spiegare i motivi del ritardo nell’inizio delle rappresentazioni, ha introdotto la nuova associazione Temprart che, dall’anno venturo, lasciando al Laboratorio Teatrale il compito della formazione dei giovani attori, si occuperà dell’organizzazione della rassegna e della messa in scena degli spettacoli, primo embrione di una futura compagnia. Lo spettacolo inaugurale è stato dedicato alla memoria di Domenico Santacroce, già magistrato e fratello della direttrice organizzativa, recentemente scomparso, poiché a lui si era ispirata, anni prima, nella caratterizzazione di uno dei personaggi, il giudice Martellini, alla sua figura di uomo di legge ed al suo modo arguto e rispettoso della norma e dell’uomo, anche se imputato o inquisito, alla sua devozione nel costruire l’edificio probatorio quale strumento per scardinare difese e reticenze dei colpevoli. Il prossimo spettacolo è un classico pirandelliano, unico esempio nella sua produzione di commedia popolare. Pertanto si è scelto, nella messa in scena, di rappresentare la commedia nella edizione originale in dialetto siciliano, per mantenere immutato il fascino dell’ambientazione e della caratterizzazione dei personaggi. Vera prova d’attore per molti ruoli, vivace e scoppiettante nei dialoghi e nelle caratterizzazioni, ritorna sulla scena dopo due anni quale commedia richiesta dal pubblico per una nuova rappresentazione. La musica, anch’essa dal vivo completa l’ambientazione della Sicilia arcaica e rurale in cui è ambientata la commedia in un abbraccio di suoni ed armonie.