Vietri Sul Mare: Giovani Democratici, idee chiare e proposte al partito

Francesca Carrano 
Continua il nostro tour dedicato ai giovani segretari di partito locali. Oggi è con noi Alfonso D’Arienzo, segretario dei Giovani Democratici di Vietri sul Mare. A lui chiediamo: I GD concordano con la linea Bersani? Nonostante i Giovani Democratici abbiano, nella stragrande maggioranza, sostenuto con forza e solerzia, la candidatura di Bersani a Palazzo Chigi, ci sono ancora molti punti di distanza fra la giovanile e l’attuale linea del nostro segretario. Un esempio calzante è proprio incentrato sulla questione dei diritti civili fra le coppie omosessuali: noi siamo perfettamente favorevoli con la legalizzazione del matrimonio fra coppie dello stesso sesso, mentre la posizione nazionale pone una timida apertura verso le “unioni civili”. Come diceva Nanni Moretti, “le parole sono importanti”, e quindi non possiamo sminuire il diritto di una persona solo per le sue tendenze sessuali. Un’altra differenza è legata al fiscal compact: noi crediamo fermamente che una pubblica amministrazione debba spendere e sostenere la domanda soprattutto in fase recessiva e che una gestione puramente ragionieristica dei conti non può che accentuare la spirale recessiva di una economia, così come è avvenuto in Grecia e come sta, purtroppo, avvenendo anche in Italia. Il problema, infatti, non è la spesa in se o quanto si spende, ma l’utilità della stessa e la funzionalità delle risorse pubbliche immesse nel mercato. In tal senso, infatti, mi è dispiaciuto sentire che il Pd non ha intenzione di rivedere le regole del Fiscal compact. Tuttavia, al di la di queste piccole differenze, siamo crediamo che la linea del segretario sia quella da perseguire, perché basata sulla sostenibilità dei programmi, non più fondati su promesse assurde, fatte solo per vincere le elezioni, ma per porre le basi di un risanamento economico e sociale che tanto ci è mancato in questo ventennio berlusconiano.  E’ credibile un PD che candida i soliti noti? Il PD non è credibile perché candida i soliti noti, il PD è credibile perché nonostante la vigenza di una legge elettorale vergognosa, è l’unica forza di governo che ha indetto primarie di collegio per la definizione delle liste elettorali dei candidati al Parlamento nazionale. Quindi sono stati gli elettori di questo partito, che dopo ben 12 anni, hanno potuto scegliere un proprio rappresentante da portare alla Camera o al Senato. A Salerno, ad esempio, saranno eletti persone come Simone Valiante ed Angelica Saggese che sono alla loro prima esperienza parlamentare e che hanno avuto un grande consenso in questa competizione elettorale, mentre, molto probabilmente, resteranno fuori esponenti del calibro di Alfonso Andria. Renzi è stato un bluff o un’opportunità mancata? Renzi non è stato affatto un bluff, anzi, credo che se il PD nei sondaggi è vertiginosamente cresciuto nei consensi, è anche grazie al dibattito che Renzi ha posto in questa campagna elettorale e che ha sicuramente aiutato a far riflettere gli elettori che in questo partito si dibatte, si discute, ci si affronta, ma poi tutti assieme ci rimbocchiamo le maniche per lavorare fianco a fianco. Quanto alla sua assenza dagli incarichi di governo, il sindaco di Firenze era stato chiaro nella campagna delle primarie. Egli, infatti, ha più volte sottolineato che se avesse vinto sarebbe andato a Palazzo Chigi, mentre se avesse perso sarebbe tornato a fare il sindaco nella sua città, senza, però, negare il sostegno a Bersani, così come avrebbe fatto ogni altro esponente e militante di partito.