Benevento: 4 agenti Polizia Penitenziaria positivi TBC

Si allarga l’epidemia di tubercolosi nel carcere beneventano di Contrada Capodimonte. Dopo la scoperta, il 23 dicembre scorso, che un detenuto straniero da mesi in carcere era risultato affetto da tubercolosi, erano stati disposti i provvedimenti di profilassi per i poliziotti penitenziari in servizio nella Sezione detentiva ove era presente ristretto il soggetto, quella per i detenuti Eiv. Dagli accertamenti è risultato che ben 4 poliziotti sono risultati positivi al test della TBC, ma il numero potrebbe essere più elevato perché il detenuto era un lavorante e, quindi, libero di muoversi nel carcere.“Quanto accaduto a Benevento è gravissimo e le responsabilità di avere ammesso al lavoro un detenuto con la tubercolosi sono ben precise: il direttore del carcere deve essere avvicendato. Non può infatti costituire un alibi per l’Amministrazione penitenziaria centrale l’assenza di un “programma di prevenzione” che preveda momenti formativi ed informativi sui rischi di contagio, affinché si evitino ingiustificati allarmismi, con la sottoposizione periodica degli operatori penitenziari a vaccinazioni, la dotazione degli istituti di kit di protezione ai rischi biologici da utilizzare nei casi di possibile trasmissione, quali immobilizzazioni, collutta/ioni, perquisizioni personali ed ambientali, interventi occasionali da gesti anti conservativi, l’impiego della forza per resistere ad una violenza o per respingere un’aggressione e situazioni similari, l’indicazione di una scrupolosa profilassi da eseguire, soprattutto per i nuovi giunti, anche in relazione al periodo di incubazione dei vari agenti patogeni/biologici. Tutto questo a Benevento non è stato fatto ed oggi 4 colleghi sono positivi al test della TBC. Siamo vicini a loro ed alle loro famiglie, ma è gravissimo quanto accaduto”. A sostenerlo è Donato CAPECE, Segretario Generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE (il primo e più rappresentativo della Categoria), che torna a sollecitare la Ministro della Giustizia Paola Severino ed i vertici dell’Amministrazione Penitenziaria su quanto avvenuto nel carcere di Benevento. “Auspico che il Ministro della Giustizia intenda assumere urgenti iniziative. Sono evidenti anche le responsabilità del Capo DAP Tamburino, che pontifica di vigilanza dinamica e patti di responsabilità con i detenuti mentre solo negli ultimi giorni ci sono state due maxi-risse nelle carceri di Bologna e Firenze con agenti feriti, e del Vice Capo Pagano, che parla di rivoluzione nel trattamento penitenziario essendo evidentemente distante molti anni ormai dalla quotidianità della vita in carcere.  Peraltro, la necessità di uno screening su scala nazionale” conclude Capece, che auspica contestualmente un intervento ragionato e proiettato nel tempo da parte dell’Amministrazione penitenziaria “risulta quanto più utile ed opportuno in considerazione dell’alto tasso di detenuti stranieri provenienti da Paesi ove patologie, che in Italia sono da. tempo state debellate, sono assai radicate e diffuse, come dimostra il caso di Benevento, anche in considerazione che il sovraffollamento favorisce, e non poco, la possibilità di contagio.”