Allergica alla gravidanza

Anna Rosa
Una madre può essere allergica al proprio bambino? A quanto pare sì. Lo sa bene Zuleika Closs, una giovane mamma inglese che, a partire dalla ventesima settimana di gravidanza ha visto il suo corpo riempirsi di bolle che le davano un forte prurito. Esclusa l’orticaria, dopo cure a base di antibiotici e lozioni alla calamina, i medici hanno considerato l’eventualità che potesse trattarsi di scabbia. Le bolle e vescicole, associate al prurito, rientrano infatti tra i sintomi di questa malattia contagiosa. L’ipotesi ha causato non pochi problemi alla giovane nel campo delle relazioni sociali e il marito ha persino perso il lavoro per paura del contagio. Solo dopo la nascita del figlio la donna ha scoperto la sua rara malattia, l’herpes gestationis. L’herpes gestationis o pemfigoide gravidico è infatti una rara malattia autoimmune che colpisce le donne in gravidanza. Una reazione allergica al feto. Si presenta sotto forma di bolle e vescicole, concentrate soprattutto sull’addome, procurando un forte prurito. Una malattia a cui non c’è cura, ma che può essere tenuta a bada con il giusto trattamento medico. I sintomi, che migliorano con la fine della gravidanza, tendono a sparire nelle settimane successive al parto. Non mancano però i casi di donne in cui la malattia rimane attiva per mesi o anni. Oggi, nonostante l’amore per suo figlio e un corpo ricoperto di cicatrici, il pensiero di dover affrontare una seconda gravidanza, qualora dovessero ripresentarsi i sintomi, spaventa tuttavia la giovane mamma.