Paestum: BMTA, danni al patrimonio archeologico mondiale, cooperazione e missioni all’estero

La guerra in Iraq e il patrimonio archeologico ancora in gran parte chiuso al pubblico, oltre ai saccheggi e scempi vandalici ai siti di Fayoum in Egitto, a Cirene in Libia, al Museo di Hama in Siria, che sono alcuni dei danni più rilevanti al patrimonio mondiale accorsi nell’ultimo anno ed illustrati a Paestum dagli archeologi italiani a capo delle spedizioni. “Quello che può accadere quando il controllo del territorio non c’è più è il dato più preoccupante”, ha detto il professore Paolo Matthiae da anni impegnato in Siria. “Occorre non solo mantenere i finanziamenti minimi anche per garantire per i guardianaggi a tutti i siti, ma anche e soprattutto favorire lo sviluppo di una coscienza del valore del patrimonio culturale come rispetto del loro stesso passato anche nel mondo islamico fondamentalista”.  Un appello condiviso anche da Mounir Bouchenaki Consigliere Speciale del Direttore Generale dell’Unesco e da Francesco Bandarin Vice Direttore Generale Unesco per la cultura.  Quando in un Paese crolla l’ordine precostituito, la crisi lascia esposto a minacce e saccheggio l’intero patrimonio – ha evidenziato Bandarin – si apre un vero e proprio rubinetto da cui fuoriescono i beni culturali. Il problema è che non sono episodi casuali ma crimini organizzati delle mafie internazionali che attuano un vero e proprio traffico illecito dei beni culturali. In queste situazioni le Missioni Archeologiche sono l’unica struttura professionale attive nella conservazione, tutela e opera di monitoraggio dei siti. Non possiamo chiedervi di diventare organi di polizia, ma in fase di crisi il vostro ruolo di sostegno alle organizzazioni internazionali che cercano di limitare i danni al patrimonio è necessario”. “L’impegno del Governo per le Missioni Archeologiche resterà forte” – ha assicurato Maurizio Melani Direttore Generale della DG per la Promozione del Sistema Paese dal MAE – “auspichiamo di intervenire presto anche sui limiti legislativi ormai obsoleti per migliorare le modalità di gestione delle vostre attività”. “La presenza a questa Borsa con uno stand congiunto e a questo tavolo dimostra la assoluta volontà di collaborazione tra le Direzioni Generali del MAE per la Cooperazione e per la Promozione del Sistema Paese per la tutela del patrimonio” ha concluso il Ministro Plenipotenziario Massimo Belleli responsabile Task Force Iraq del Ministero degli Affari Esteri. Grande curiosità per l’arrivo di Alberto Angela alla XV Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum. “I romani facevano l’amore senza sensi di colpa o del peccato, ma bagordi e banchetti sono un eccesso dell’immaginario”: sfata miti sull’eros Alberto Angela nel suo nuovo libro “Amore e sesso nell’antica Roma” presentato oggi in anteprima alla XV Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico. In uscita a fine novembre edito da Mondadori, il volume è una sorta di terzo capitolo sulla storia romana raccontata attraverso i costumi che l’autore e conduttore tv ha intrapreso già con i precedenti “Una giornata nell’antica Roma” e “Viaggio nell’Impero di Roma seguendo una moneta” grazie all’analisi di fonti storiche e reperti archeologici. “La realtà è che esistevano molti più tabù all’epoca come, ad esempio, per la donna l’obbligo di arrivare vergine anche di baci al matrimonio o il divieto assoluto di scambiarsi anche da sposati effusioni in pubblico. I rapporti di coppia venivano consumati assolutamente al buio. L’amore e il piacere erano vissuti come un regalo degli Dei ma il piacere era esclusiva prerogativa riservata agli uomini. Del resto parliamo di una società molto maschilista. Ma anche le donne avevano la loro emancipazione, nell’omosessualità ad esempio, come mostra una poesia incisa nel Foro di Pompei che testimonia un amore lesbico. Premesso che tutto quello che sappiamo dalle fonti, da Ovidio ai graffiti sulle domus a Pompei, riguarda ovviamente le classi elevate, naturalmente non c’era amore nei matrimoni, tutti combinati, e dunque sia lei che lui trovavano fuori dalle mura domestiche la passione. La poligamia era diffusissima, le escort e i sistemi concezionali esistevano già e c’era anche una legge sullo stalking in difesa delle matrone”.