Cava de’ Tirreni: Polizia, simulazione rapina

A seguito di una efficace attività d’indagine, i poliziotti del Commissariato di Cava de’ Tirreni, nella giornata di ieri, hanno accertato un reato di simulazione di rapina, arrestando il responsabile e restituendo i soldi che erano stati rubati al legittimo proprietario. Ieri mattina, C. G., 42enne nato e residente a Napoli, di fatto domiciliato in Cava de’ Tirreni, ove lavora presso la sala scommesse “Better”, segnalava al numero unico di emergenza “112” di aver subito una rapina mentre stava aprendo l’attività. Sul posto interveniva immediatamente personale delle Volanti del locale Commissariato di Pubblica Sicurezza a cui veniva riferito da C. G. che, mentre era intento ad aprire la porta della sala, veniva affrontato da due persone, di cui una armata di pistola che gli veniva puntava alla nuca, costringendolo ad entrare all’interno dell’agenzia ed a consegnare il denaro contante custodito in un armadio all’interno dell’ufficio, nonché quello tenuto nelle casse. I due rapinatori, quindi, si davano a precipitosa fuga a piedi.  Sul posto interveniva per le indagini anche personale del Settore Anticrimine del Commissariato che veniva affiancato nelle attività da personale della Squadra Mobile; si faceva intervenire anche personale del dipendete Gabinetto di Polizia Scientifica per i rilievi tecnici. Nel corso delle attività di Polizia Giudiziaria, gli agenti hanno vagliato attentamente la versione dei fatti di C. G., rilevando diverse incongruenze. Poiché l’esercizio è fornito di sistema di video-sorveglianza, veniva chiesto a C. G. di fornire le registrazioni afferenti la rapina, ma questi, premetteva che da qualche giorno la corrente elettrica spesso si staccava e, quindi, non sapeva se il sistema aveva ripreso l’evento delittuoso.  I successivi accertamenti fatti dai Poliziotti consentivano di appurare, invece, che l’impianto era spento perché era stato staccato il cavo dell’alimentazione. Riavviato il sistema, venivano visionate le ultime immagini registrate, dalle quali si vedeva C. G. che si avvicina all’impianto video e ne staccava il cavo. Circostanza che sconfessava quanto attestato in denuncia dal rapinato. A questo punto, palesandosi l’eventualità che C. G. avesse simulato la rapina, si procedeva a contestare i fatti allo stesso che, incalzato dai riscontri investigativi dei poliziotti, allorquando si procedeva al controllo della sua autovettura, ammetteva di aver simulato la rapina e consegnava i soldi asportati dalla sala scommessa. La somma recuperata risultava ammontare a complessivi euro 3.080,00 e veniva restituita al titolare della “Better”. C. G., che spontaneamente riferiva di aver sottratto la somma per giustificare un ammanco accumulatosi nel tempo a seguito di suoi piccoli prelievi effettuati dalle casse della sala, veniva indagato in stato di libertà per la “simulazione della rapina”.