A te che leggi dopo mezzanotte…”Noi due nel mondo e nell’anima”

Giuliana Rocci

“Ed io dovrei comprendere se tu da un po’ non mi vuoi…non avrei mai capito che, ma da capire cosa c’è..noi due nel mondo e nell’anima, la verità siamo noi!” Cantavano i Pooh qualche tempo prima, sciogliendosi in quella melassa sentimentale, da iperglicemia. Era stanca di giocare con Harry Potter, che compariva, scompariva…e si divertiva a dar prova delle sue antenne magiche, riuscendo ogni volta con le sue prodezze, a mandarle in frantumi rapporti nei quali finiva per sentirsi coinvolta senza volerlo. Folleggiava sapendo che non l’avrebbe mai persa! La sua caparbia, pari alla timidezza; la sua educazione, analoga all’ ambizione ben calibrata, lo rendevano sempre taciturno, ma riflessivo, timido nell’osare, ma deciso quando aveva intrapreso una strada. E lei lì, la perenne Claretta Petacci, sempre appollaiata ad attender il segnale del duce! No, davvero le suonava strano aver potuto mandare avanti per tanti milioni di minuti, un rapporto del genere: come si faceva a giocar coi sentimenti, a dar forfait al cuore dopo averlo coinvolto, non se lo spiegava. L’ultima volta, l’era sembrato quasi di postulare i suoi sentimenti: le bruciava a tal punto quel colloquio in macchina, che incassava ancora una volta tante lacrime in cuore, più di quelle che le gocce avevan fatto giocare sul parabrezza, in attesa che fosse sincero. Era stato falso, aveva taciuto la verità, l’aveva quasi accontentata nel dirle che era un po’ più d’un’amica…provò per lui un tale disgusto, nel ricordare tutte le volte in cui l’aveva guardata imbambolato, perennemente innamorato e felice, cosa che non era se non con lei! Come poteva rinnegare l’amore, tradirlo nel pugnalarlo? No, non reggeva un copione stirato a freddo, non sarebbe restata a contemplare imperterrita l’eutanasia di un amore: se non altro del suo, che lui dilaniava a tutti i costi! Decise: ognuno si sarebbe tenuti i suoi sentimenti, avrebbe vissuto forse di ricordi o di speranze, neanche proiettate a quel futuro al quale lui faceva appello per l’alibi di mesi di silenzio! Non voleva niente da lei nè voleva dar nulla: cosa  stesse ancora facendo allora con lui, se lo chiedeva mentre arrestava rabbia e dolore, cercando di bloccare la tachicardia che l’imbarazzava. Rifiutata: ma chi lo voleva, si disse convinta, giacchè avrebbe potuto aspirare ben ad altro e tanti le sventolavano intorno! Sembrava che stesse raccattando qualche tozzo d’affettività, che lui le lanciava per pietà e per abitudine. Mai una sensazione così lancinante l’aveva toccata: non poteva accettare ancora quel colloquio, che ancora una volta la spezzava in due su quella carità di lui “Cosa posso offrirti…vuol dire che ci vedremo una volta a settimana…” perplesso, mentre lei si sentiva un cartellino da timbrare al marcatempo, orfano solo di data ed ora! Mentre naufragava nei ricordi, si rese conto che davvero chi aveva dinanzi non meritava i suoi sentimenti: che solo una folle come lei aveva potuto spingersi fino a tanto nella sopportazione…era davvero finita e stavolta appendeva convinta al cuore un gigantesco CLOSED definitivo, non per ferie!