Valle del Sele: Santa Maria Santissima Addolorata non è in vendita!

 

         

Dispiace constatare con quanta superficialità e leggerezza venga affrontato un argomento tanto delicato come quello dell’erogazione dell’assistenza sanitaria e della salute dei nostri concittadini. La proposta di vendere l’ospedale di Eboli per poter ricavare fondi per costruire l’ospedale Unico della Valle del Sele o fare manutenzione agli altri ospedali della provincia assume i contorni di una provocazione di fine estate volta ad attrarre l’attenzione mediatica, piuttosto che ad aprire un ragionamento sereno su una questione tanto complessa e delicata. La dismissione del patrimonio pubblico è un atto eccezionale che va attuato solo se ricorrono le necessità e solo se sono state esperite tutte le procedure atte a verificare la possibilità di risolvere alternativamente i problemi economici. E non ci sembra che questo sia il caso dell’ASL di Salerno, che negli ultimi mesi, peraltro, ha dimostrato di poter far convivere economicamente tutte le strutture della provincia senza far sforare il bilancio dell’anno corrente. La scelta del patrimonio da dismettere, poi, assume una connotazione ancora più complessa, in quanto deve prendere in considerazione non solo gli aspetti economici ma quelli più ampi di natura tecnica, geosanitaria, di programmazione dei servizi che si intendono erogare e anche di natura socio-culturale. Il nosocomio di Eboli, attualmente, è uno dei più completi e più produttivi della Regione Campania, nel quale vi sono diverse punte di eccellenza. Il presidio Ospedaliero di Eboli è una realtà dove quotidianamente si confrontano esperienze e professionalità di grande valore e le prestazioni sono accompagnate da dotazioni tecnologiche avanzate di tutto rispetto, come per esempio la Risonanza Magnetica verticale e tanti servizi di elevatissima specializzazione (emodinamica, nefrologia, urologia, ORL, oculistica ecc.) e tutto in una struttura che solo in parte occupa un antico monastero e che nel corso degli anni si è ampliata con altri padiglioni costruiti a norma di legge e che consentono di offrire tutte le risposte assistenziali necessarie con piccoli problemi superati grazie alla sapiente organizzazione interna e qualche cartello (sic!). L’autore di questa boutade, non nuovo a questo tipo di superficiali analisi (è di qualche giorno fa il goffo tentativo di fare valutazioni di qualità delle unità di chirurgia dei nostri nosocomi prendendo in considerazione solo i numeri di un unico tipo di intervento, la colecistectomia per via endoscopica) dimentica una cosa importante e cioè che se, come tutti noi auspichiamo, si dovessero intercettare i fondi utili alla costruzione della nuova struttura dell’Ospedale Unico della Valle del Sele, anche grazie al partenariato pubblico-privato del decreto Balduzzi, non sarebbe solo l’Ospedale di Eboli ad essere candidato alla vendita ma anche gli altri entrerebbero di diritto ai primi posti di un’ipotetica graduatoria nella quale il nostro Ospedale non occuperebbe i primissimi posti. Gruppo consiliare nuovo PSI: Cariello Massimo,Fido Santo, Ennio Ginetti.

Consigliere Comunale e componente commissione sanità comune di Eboli della PDL : Lazzaro Lenza