A te che leggi dopo mezzanotte…"I venti del cuore"

Giuliana Rocci
“…e i ricordi si confondono,là dove non vorrei, le memorie poi s’increspano e non so più chi sei..E i venti del cuore soffiano, e gli angeli poi ci abbandonano con la fame di volti e di parole seguendo fantasmi d’amore i nostri fantasmi d’amore..” La malinconia della Mannoia, in un’altra domenica bestiale, dal caldo e dal pianto antico dei ricordi. Probabilmente lei l’aveva dimenticato. Archiviato, il caso di dire, dopo che ne aveva passate di tutti i colori nella strenue sopportazione dei suoi prolungati silenzi. Forse era assediato da tale dubbio, giacchè sapeva che lei non avrebbe ceduto stavolta. Era troppo: il Rubicone l’aveva oltrepassato da un bel pezzo, ma s’era fermato come sempre, non osando andare all’Urbe!!! Ed ora, lei rimescolava il presente, cercando di capire fino in fondo chi aveva avuto per anni di fronte! Non era possbile, che dinanzi ad un don Abbondio dei sentimenti, lei ancora tessesse la tela di Penelope. No, era disfatta da un bel pezzo ormai, giacchè sembrava tutto essere stato inutile. Lui l’aveva lasciata andare per quello stupido orgoglio e per quella vocazione al martirio sterile del cuore. I suoi catenacci reggevano ancora: il lucchetto della sistole, aveva bloccato la diastole! Poverino, pensava lei che invece, sorrideva e mandava faccine lontano…a chi le raccoglgieva e n’era felice! Ma, avrebbe mai capito, don Abbondio, che a volte la felicità non arride ai pavidi sentimentali?La sua, una sorta di autocelebrazione, spesso e volentieri, di quanto stesse bene. Un gonfiarsi di successi stoppati. Ma specialmente di alchimìe mozze d’autenticità. Solo con lei avev apreso per mano se stesso, s’era sentito uomo-bambino, con la volgia di viversi senza sortilegi: ma ormai, aveva calciato la felicità, mutuandola in un ruolo che gli faceva vedere il tramonto del suo essere vivo!