Campagna: all’Auditorium “Antigone”

Venerdì 29 Giugno, presso l’Auditorium dell’I.C. “G.Palatucci” del Quadrivio di Campagna, andrà in scena “Antigone” di Jean Anouilh, saggio finale del Laboratorio Permanente di Teatro dei Dioscuri.  Il laboratorio (La.Per), nel quale vengono approfonditi i diversi linguaggi e tecniche teatrali, va ad inserirsi nel percorso antropologico e culturale “Tradizioni & Tradimento”,   che ormai da nove anni la compagnia Teatrale campagnese propone ai giovani e agli adulti del territorio, percorso il cui senso è proprio quello di valorizzare il vecchio per ricercare il nuovo, sottolineando proprio il passaggio dalla Tradizione alla trasposizione della stessa, e quindi all’inevitabile Tradimento.  Ed è proprio con questo spirito che anche quest’anno i ragazzi del laboratorio diretti da Antonio Caponigro si sono approcciati al testo dell’autore francese. Antigone è la figlia di Edipo, re di Tebe, che è morto; Antigone è la sorella di Eteocle e di Polinice che adesso sono morti; Antigone cerca di convincere sua sorella Ismene a fare ciò che bisogna fare, che lei sente di fare, ma quando ci riuscirà, sarà troppo tardi; Antigone è la fidanzata di Emone, che dovrà lasciare; Antigone è la nipote del nuovo re di Tebe, Creonte, che non riuscirà mai a persuaderla ad abbandonare il suo obiettivo. Antigone “pensa che morira, che è giovane, e che anche a lei sarebbe piaciuto vivere. Ma non c’è niente da fare. Lei si chiama Antigone e sarà necessario che reciti la sua parte fino in fondo”. Questa la storia di Antigone, “eroina” greca ripresa dall’autore francese nel 1941 in un testo drammatico che racchiude in sé poesia e modernità. Ed è proprio su questi due elementi che il La.Per ha incentrato la messinscena, giocando sul senso del conflitto che proprio in questo testo è sentito maggiormente rispetto al classico di Sofocle, e al politico di Brecht: lo scontro tra il cuore e la mente, tra il senso della famiglia e le leggi dello Stato,  tra il volere ed il dovere, il conflitto tra il volere tutto e senza condizioni di Antigone e il pragmatismo di Creonte, tra il sogno dell’Utopia, che condurrà alla morte, e la routine della quotidianità. Antigone e Creonte rappresentano due facce della stessa medaglia, esprimono il conflitto tra sentimento e razionalità presente in ogni essere umano. In scena: Giusy Nigro, Alfredo Maria Gori, Marta Clemente, Dario Marzullo, Edda Guerra, Camillo Alfano, Elisabetta Cataldo, Antonella Annicchino, rossella Cerrone, Isabella De Marco, Carmen D’Incecco, Angelica Zottoli e Iole Magliano; aiuto regia Emiliano Piemonte, regia Antonio Caponigro. Importanti per la realizzazione dello spettacolo gli interventi esterni tenuti da professionisti che sostengono e collaborano con Teatro dei Dioscuri.  Fondamentale, infatti,  lo stage pratico “Maschera e Coralità” tenuto dal Maestro Michele Monetta, regista, attore e insegnante di mimo corporeo – tecnica Decroux, maschera e commedia dell’Arte, specializzato in pedagogia teatrale e Direttore dell’Icra Project di Napoli.