Solo una seconda divisione per il Salerno Calcio?

                    Maurizio Grillo

Cominciano a trapelare le prime indiscrezioni su quello che dovrebbe essere il campionato a cui il Salerno Calcio dovrà partecipare, purtroppo i segnali non  sono certamente positivi in quanto Macalli sarebbe orientato a non abolire la Seconda Divisione, ragion per cui si potrebbe cominciare già ad operare secondo tale direttiva. Ovviamente il numero uno della Lega Pro si auspica di raggiungere il numero sufficiente di squadre per poter far disputare tutti i campionati esistenti e quindi procrastinare di un anno una riforma  di un regolamento che appare sempre più obsoleto e che sta determinando una falcidie di società che appaiono sempre più inermi nel fronteggiare una crisi economica devastante. Chi appare più possibilista, invece, è Ghirelli che in una disamina pacata e razionale parte dal recente fallimento di due società storiche, ossia Piacenza e Triestina e che, la cosa grave che ha sottolineato, per evitare la fine precoce della squadra emiliana sarebbero bastati solo 500mila euro, una cifra irrisoria nel mondo del calcio, ma che lo fa giungere ad una conclusione logica, ovvero che  l’unica speranza rimane la riforma a 60 squadre, raggruppate in tre gironi di Prima Divisione. Un altro problema che dovrebbe essere trattato nella sede competente e che potrebbe determinare una svolta decisiva nel rapporto tra il calcio di serie A e quello di Lega Pro, è rivedere l’articolo 16 bis delle Noif, ma per fare ciò ci vorrebbe una svolta radicale che potrebbe venire con un’apposita assemblea straordinaria per modificare lo Statuto Federale, purtroppo con tempi tecnici e burocratici non attuabili in un lasso di tempo breve. Intanto esiste anche la problematica legata all’acquisizione dei beni immateriali, infatti dopo la festa del 19 giugno scorso per i 93 anni della “mitica”, anche il neo”inceppato” Vincenzo De Luca ha esortato con parole forti Lotito e Mezzaroma ad effettuare l’ennesimo sforzo per ridare la storia del “cavalluccio”ai legittimi proprietari, ossia a Salerno ed ai tifosi, impazienti più che mai di riavere la “loro”Salernitana. Come si evince chiaramente dalle problematiche trattate, il Salerno Calcio vive un momento particolare di stasi apparente in quanto non appariscente e, peggio ancora, ritenuto di pseudo importanza, invece c’è tutto un susseguirsi di avvenimenti che vanno seguiti con particolare attenzione, onde evitare di trovarsi spiazzati e quindi di agire con colpevole ritardo. Quello che conta è che la dirigenza salernitana sia pronta a fronteggiare tutte le problematiche che si parano avanti ad iniziare da quelle burocratiche, per continuare con quelle tecniche e per finire con quelle organizzative che caratterizzeranno non solo la prossima stagione agonistica, ma soprattutto il futuro della compagine salernitana, proiettata più che mai a stabilizzarsi in pianta stabile nel calcio che conta, ecco perché è vietato distrarsi o commettere errori, Salerno vuole ritornare ad essere “grande”!!!