Agropoli: Cisl, Villa Malzoni “Intervenga Asl contro licenziamenti”

 “Sarebbe opportuno che la ASL convochi le parti e in un tavolo triangolare verifichi le percentuali applicate dalla clinica per la verifica degli organici in relazione al fabbisogno assistenziale – afferma Angelo Di Giacomo  Coordinatore del Settore Privato della Sanità della CISL FP di Salerno – poiché a nostro parere l’organico è sottostimato in relazione ai requisiti minimi per avere l’accreditamento. Per tale ragione abbiamo chiesto un incontro alle strutture aziendali dell’azienda sanitaria salernitana che devono verificare tali aspetti, per avere un quadro chiaro sulla questione, in considerazione dell’attenzione sempre posta dall’attuale commissario Bortoletti alle dinamiche del settore”.  “Non intervenire nei processi è sempre una scelta – afferma Pietro Antonacchio  Segretario Provinciale della CISL FP – che il più delle volte si risolve nel vedersi imposte scelte di mercato non gestibili ne dalla politica ne tantomeno da un management sanitario che non è adeguatamente responsabilizzato. Lo scenario della città di Agropoli è paradossale. Da una parte un ospedale pubblico che fatica a garantire qualità e quantità delle prestazioni per marcata carenza di personale in organico, dall’altra una azienda privata che vuole licenziare i propri dipendenti ritenuti in sovrannumero rispetto ai requisiti minimi previsti per l’accreditamento. In un qualsiasi paese civile ci si sarebbe seduti ad un tavolo per trovare soluzioni praticabili per garantire una concreta integrazione del sistema a garanzia dei livelli minimi di assistenza, dei livelli occupazionali e forse alla fine si sarebbero realizzate serie politiche di crescita e di sviluppo del territorio. Mi piacerebbe guardare in faccia politici locali, provinciali, regionali e management sanitario dell’ASL in una civica audizione nella quale la popolazione del luogo possa interloquire e guardare in faccia coloro che pur avendo la responsabilità di garantire il diritto alla salute su quei territori non manca di dimostrare incompetenza e superficialità. Sarebbe opportuno che da subito si possa ipotizzare che un management pubblico deresponsabilizzato sui risultati rischi di perdere il posto come lo rischiano quotidianamente i lavoratori del comparto sanitario, anche in considerazione che sono incapaci di leggere, all’interno di un mercato globalizzato, che sono loro che devono cominciare a perseguire le scelte dando valore agli aspetti di riorganizzazione dei servizi a partire dai reali bisogni della gente.” 

Pietro Antonacchio