Un presente accettabile e una speranza di futuro

Giuseppe Lembo

Mentre l’Italia invecchia, le culle italiane sono sempre più vuote. Diminuiscono le nascite e con le nascite anche le attese di futuro del Paese. Una certa ondata di presenza infantile è garantita al Paese sempre più dagli stranieri che, senza allarmismi, continuano a fare figli ed a ridurre anche nel nostro Paese, il peso delle culle vuote e quindi delle scuole chiuse e della domanda sociale a favore dell’infanzia. Perché gli italiani non fanno più figli ? Perché c’è, purtroppo, una volontà comune di cancellare il futuro e con il futuro, anche l’identità italiana? È un problema di crisi esistenziale o di sola crisi economica? È questo un problema umano e di prospettive assolutamente aperto. Di fronte alle difficoltà, gli italiani senza appello, adottano il più grave dei provvedimenti che è quello di cancellare il futuro, non facendo figli. L’Italia senza figli, è un Paese che si avvicina al suo naturale disfacimento umano. La crisi delle nascite nel nostro Paese è, purtroppo, indifferente ai più; è assolutamente grave subire questo grave fenomeno in silenzio e senza risposte concrete, pur trattandosi di un problema vero e grave per il futuro dell’Italia. Tyler Cowen, professore di economia alla George Mason University, in un incontro al Bruno Leoni di Milano, ha dichiarato che non è l’euro il problema principale dell’Italia; non è l’euro che mi rende e ci rende pessimisti. Il primo grave problema italiano, ci dice Cowen, è da vedere, prima di tutto, nel tasso di natalità che nel nostro Paese è del solo 1,3%, una percentuale molto bassa che rappresenta in sé l’inizio della fine dell’estinzione umana, dagli esiti gravi ed assolutamente imprevedibili. La crisi delle nascite compromette inevitabilmente il futuro del nostro Paese. Più nascite determinerebbero prospettive economiche migliori per tutti; pur sapendo questo, non si fa niente per invertire le rovinose tendenze in atto. L’Italia senza figli non crede assolutamente al suo futuro, per cui i debiti di oggi, con una popolazione in declino, non avrebbero assolutamente certezze di essere ripagati; tanto per effetto di una grave crisi di umanità da futuro negato. Da ciò ne consegue che, è assolutamente importante credere nel futuro, investire nel futuro ed in questo momento di forte crisi, avere quel necessario coraggio e le idee giuste per salvare il Paese da una catastrofe ormai annunciata. Tanto è assolutamente necessario; se non si fa questo, sarà un Paese senza alcuna speranza di futuro. Ma di chi la colpa? Forse di quei quarantenni sposati, coppie di fatto o singoli indifferenti a tutto? Non credo; proprio non credo. Purtroppo, loro non sono i veri responsabili; sono piuttosto le vittime sacrificate da quei ladri di futuro che li fanno vivere male nel presente e ne hanno rubato anche i sogni, privandoli delle prospettive possibili di una vita certa per sé e per i propri figli. Tutto questo non c’è nel nostro Paese; tutto questo è stato assolutamente cancellato, da un inesistente rapporto generazionale basato sul presupposto di identità separate con i padri arroccati nei privilegi ed i figli, abbandonati a se stessi, senza dialogo, senza confronto, senza percorsi d’insieme e di coesione umana e sociale tra una generazione e l’altra. Tutto questo fa del nostro Paese, un Paese senza futuro e della nostra società, sempre meno coesa e solidale, una società ammalata, agonizzante ed attrezzata per estinguersi naturalmente, votata com’è a non fare figli ed a privarsi così attraverso la continuità della specie umana ad unire, come ci ha insegnato la storia dell’uomo il passato al presente e diventare continuità di futuro. Purtroppo viviamo in una diffusa condizione umana fortemente plagiata; sono plagiati i pensieri, sono plagiate le idee, sono plagiati i comportamenti. A farne le spese è soprattutto il mondo giovanile, un mondo sempre più trasformato in un anonimo computer. Gli scenari che si presentano ai nostri occhi sono tristi scenari di sofferta solitudine; mancano i pensieri veri per costruire, come necessario, mondi nuovi; manca la genuinità umana capace di sviluppare creatività e forza creativa per costruire insieme i cambiamenti possibili. Di chi la colpa di questo grave tsunami generazionale? Nel nostro Paese, c’è purtroppo un grave disagio nelle prime e dirette agenzie di riferimento del mondo giovanile. La famiglia, è sempre meno interessata alla continuità della specie umana; ormai i figli, un tempo visti come forte legame tra il presente ed il futuro, sono assolutamente rifiutati. Altro punto dolente, del grave disagio italiano, è la Scuola; così come organizzata è pensata per trasmettere e non per comunicare; manca di quell’amore per la conoscenza e per il sapere che serve a far crescere il mondo giovanile ed a dare la forza per trasformare, per cambiare, per costruire, sviluppando creatività, mondi nuovi. Nella scuola italiana c’è, purtroppo, il grave disagio dovuto ad un rapporto deviato tra gli insegnanti e gli alunni; è lo stesso rapporto deviato che i giovani vivono in famiglia e che caratterizza l’insieme familiare genitori-figli che, pur vivendo insieme, sono di fatto sempre più indifferenti gli uni agli altri, producendo così condizioni di un silenzio complice che agisce danneggiando fortemente la vita dei giovani, spegnendo, tra l’altro, e sempre più, i desideri dei ragazzi e con questi, il futuro individuale d’insieme di cui ha bisogno il nostro Paese e l’universalità umana del nostro tempo, necessaria a salvare la Terra ed a cambiare NOI stessi. Per tutto questo è necessario, prima di tutto, combattere la solitudine, favorire l’ascolto e riportare l’UOMO alla sua centralità; tanto, comunicando, producendo rapporti umani e la partecipazione che serve al comunicare autentico, imparando, prima di tutto, a saper comunicare con noi stessi e neutralizzando così, il più possibile, chi è affetto dal virus del dominio. La comunicazione oltre ad essere il primo presupposto dei rapporti umani, riesce a cambiare noi stessi e l’insieme umano, arricchendoci ed arricchendo tutti con i grandi doni della diversità di ognuno dello sviluppo possibile delle singole creatività che diventano creatività d’insieme.

 

 

                                                          

2 pensieri su “Un presente accettabile e una speranza di futuro

  1. Per favorire le nascite occorrerebbero quattro cose: instillare nell’uomo un senso di ringraziamento per la vita, eliminare l’aborto da condom e pillola, bloccare l’aborto franco, non permettere separazioni e divorzi.

    Ma è filosofia: l’uomo si è preso, nei confronti del Creatore (che non ha creato nè condom nè pillola nè mezzi chirurgici, “opera” dell’uomo, ma “solo” una mucosa uterina che si sfalda a tempi debiti), il dito con tutta la mano.

    Vedo il processo inarrestabile, nè si intravede sui media chi si dedichi ad opporsi alla carenza delle nascite nei modi suddetti.

    E’ un fatto cosmico: nasceranno sempre meno persone, e sempre più malate.

  2. Michele, spero tu sia abbastanza giovane da trovarti su questa terra nel 2050 e dintorni. Così sarai accontentato nelle tue teorie.

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