Spending review, Coisp “Coi tagli così come sono stati previsti si comprometterà

“Non è seriamente ipotizzabile, per colmare i vertiginosi buchi nelle finanze del Paese causati anche da decenni di amministrazioni incompetenti e troppo occupate a garantire solo gli interessi dei soliti noti, che si vada ora a compromettere la sicurezza degli italiani. E’ un atteggiamento irresponsabile e disonesto, perché si vuole far credere che gli sprechi che assillano le condizioni dell’Italia non consentendone la ripresa dipendono dagli uffici e dai servizi di uomini e donne che giornalmente si devono invece barcamenare in ogni modo per svolgere il proprio lavoro. Quotidianamente non mancano le notizie relative alle carenze gravissime che assillano il Comparto sicurezza e la risposta del Governo qual è? Continuare a tagliare sulle nostre dotazioni, sui nostri organici, sulle nostre strutture ed i nostri mezzi. Sembra uno di quei film demenziali che strappano risate a grandi e piccini… ma invece è la serissima e tristissima realtà… Il diritto dei cittadini alla sicurezza non può essere compresso in alcun modo, qualunque altra cosa è preferibile, compreso il drastico ridimensionamento dei facoltosi uffici dei Vertici Ministeriali”. Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, non cede il passo sul tema della spending review, prevista anche per la Polizia di Stato con interventi che, secondo quanto emerso dalla recente riunione delle Organizzazioni Sindacali con il Vice Capo Vicario, dovrebbero riguardare diversi Uffici territoriali, il parco auto, i ruoli tecnico scientifici e molto altro, per un taglio di spesa di circe 65 milioni di euro. Interventi che saranno al centro di una riunione prevista per venerdì con il Ministro Annamaria Cancellieri, alla quale si giungerà però con un provvedimento di fatto già stilato, cui è ragionevole ritenere che si chiederà solo l’assenso delle OO. SS.“Non daremo mai la nostra adesione ad un progetto irresponsabile – aggiunge il Segretario del Coisp -, e non c’è un altro modo di definire quel che il Ministro vuol fare. Perché eliminare un presidio di Polizia da un territorio vuol dire, di fatto, lasciare quel territorio sguarnito; togliere le auto di servizio ai colleghi vuol dire, di fatto, costringerli a ridurre i servizi; sottrarre risorse ai ruoli tecnico scientifici vuol dire, di fatto, non farci trovare pronti ad affrontare le evenienze che il mantenimento della legalità e della sicurezza ci pone di fronte; e così via”.“La soluzione sarebbe stata ben altra – insiste Maccari -, e avrebbe richiesto il confronto con noi anzitutto, alla ricerca di soluzioni condivise per una reale razionalizzazione della spesa, che non andasse ad intaccare la sicurezza reale né quella percepita dalla gente, e non certo decisioni assunte d’arbitrio e calate dall’alto, da chi per la strada a garantire l’ordine e la sicurezza non c’è stato per davvero, da chi non sa cosa vuol dire scervellarsi per trovare la strada utile a compiere il proprio dovere. Nessun italiano se interrogato in proposito risponderà che vuole tagliare la spesa per la propria sicurezza, ma di questo al Ministero se ne fregano. Non solo non tutelano i Poliziotti ma – conclude – calpestano volontariamente le legittime aspettative ed i diritti dei cittadini. E per noi assolvere a tutti i nostri compiti così diventerà presto impossibile