Religione e scoutismo: in situazioni difficili

Padre Oliviero Ferro

In un compito difficile da affrontare, chiedi l’aiuto di Dio e ti darà forza. Seguiamo il consiglio di Baden Powell “se in questo mondo di difficoltà tu ti sforzassi per trovare l’aiuto di Dio, la metà di quello che ti sei dibattuto per ritrovare il tuo respiro, quando eri nell’acqua, lo troveresti presto”.Naturalmente non basta chiedere l’aiuto di Dio, “ma dovrai ugualmente affrontarlo, impegnandoti tu stesso personalmente” (1936).  Osservando il modo di vivere e le usanze degli Zulù, B.P. suggerisce l’importanza di offrire ai ragazzi occasioni di riflessione per meditare sul proprio progetto di vita ed affrontare le difficoltà nelle quali ci si può imbattere. Era stato in Sudafrica e aveva conosciuto bene la cultura di questa tribù e la metteva a confronto con quello che facevano a Sparta, quando mandavano i giovani soli a vivere delle prove per sentirsi pronti ad affrontare la vita.(lo stesso valeva anche nel far parte della cavalleria) Non erano solo prove fisiche, ma anche un autoesame spirituale e la consacrazione religiosa di se stesso al servizio di Dio e del prossimo. Alcuni momenti importanti erano: “il LAVACRO che esprimeva la sua determinazione a cancellare i peccati e le debolezze di prima. Il DIGIUNO davanti a un lauto pranzo significava il sacrificio delle tentazioni carnali e prima di impegnarsi nel GIURAMENTO finale al dono estremo della propria vita al servizio di Dio, passava tutta la notte nella VIGILIA, che consisteva in un autoesame e nella preghiera, meditando sulle future relazioni con la vita e la religione. Era davvero un’occasione decisiva e impressionante, in cui dava una svolta alla sua vita, e, di regola, avrebbe influito sul suo carattere e sul suo comportamento futuro”. B.P. dice che sarebbe bello che anche oggi ci fossero delle forme simili per preparare il ragazzo alle grande decisioni, una qualche forma di veglia in cui il giovane possa meditare tra sé su che cosa vuol fare della sua vita, invece di scivolare via senza avere uno scopo particolare davanti a sé.  E qui ritorna una delle caratteristiche scout: la progettualità. Dice bene il nostro fondatore “Chi non fa progetti, non fa progressi nella vita”. Amava molto la montagna e per lui è facile parlare di alpinismo che viene definita come una forma di educazione per sviluppare qualità che permettono di affrontare le difficoltà.  non è tanto l’altezza delle montagne che conta, quanto i punti difficili da superare.” E’  una attività che garantisce salute, forza fisica, decisione, resistenza, fiducia in se stessi e generosità.