A te che leggi dopo mezzanotte…”E, mi manchi tanto…”

Giuliana Rocci

“Partire, un po’ morire…perchè in ogni addio lasciamo un po’ della nostra anima…” Edmond Haracourt, artista inglese che imprime emozioni al viaggio. Alla lontananza, quando questa si tinge d’addio per gli affetti cari, senza possibilità di ritorno, se non nel rimpianto. L’ estate s’avvicinava: tempo di vacanze e di viaggi. Di separazioni e di svago. Di relax e di saluti. L’addio d’Haracourt, veste però altri languori. Conosce la sofferenza del distacco, sapendo dell’allontanamento, che lacera le mancanze. Il valore delle persone, avvertito  quando queste vengono a mancare, era solita ricordare! Quando ad un tiro di schioppo, forse dato per scontate. Assenze, che danno la cifra del valore di certi rapporti. Efficacizzando la valenza di volti sul  cammino: incrociati per caso o inchiodati ad un comune percorso di vita. Spesso senza risposte autorevoli, per poi doverne fare a meno. Per quel magico gioco del destino, per quel sottile filo dell’impossibile,  che sovente attorciglia le vite proiettandole in girandole emotive, che dilatano cicatrici sanguinanti. In ogni addio…parte della propria anima che si sgretola, senza poterne fermare il corso! Così, sapendo dei suoi lunghi periodi di viaggi, delle sue agognate vacanze agostane,  mentre lei si crogiolava al sole dei ricordi, non poteva non sospirare. Per troppe notti aveva atteso ricordasse che Cenerentola, entro la mezzanotte, attendeva anche uno squillo! C’era stato un tempo in cui era vissuta legata al telefono in attesa dei suoi ritmi, dei suoi affari, dei suoi squilli. Solo ora si rendeva conto che aveva disfatto la tela di Penelope…mentre Ulisse ancora vagava il mare dell’incertezza. Sarebbe restato sempre così insicuro nell’affrontare le vie del cuore? Come facesse a reggere un ruolo non suo, se lo chiedeva ogni qualvolta lo intravedeva o sapeva qualche sussurro indiscreto. Goffo per degli aspetti, sembrava prestato a persone senza sintonie: una forzatura quel suo andare, ormai stanco, appariva a tanti che gli riconoscevano una verve pregressa. Solo con lei, lasciava intravedere ancora tanta voglia di andare! L’errore di una scelta? Oggi se lo chiedeva: se per lui un errore a monte o se invece non libera adesione ad una situazione, che tutto sommato gli stava bene…Il suo cuore matto, sbuffante al di là della volontà, le avrebbe imposto, in tal caso “Partire…non più patire!”