Salerno: Aci, il 6 giugno sciopero benzina contro caro carburanti

 Il 6 giugno si attuerà il primo sciopero della benzina, indetto dall’Automobile Club d’Italia per lanciare un forte segnale di protesta contro i continui aumenti fiscali che gravano sui carburanti e più in generale sull’auto. “Gli automobilisti non faranno rifornimento il 6 giugno – ha dichiarato il presidente dell’Automobile Club di Salerno, Dott. Claudio Meoli – per dire coralmente basta agli aumenti dei prezzi alla pompa, saliti di oltre il 20% in un anno. Il problema sta nelle troppe accise, che continuano a rappresentare la forma di tassazione preferita dallo Stato perché immediata, ineludibile e senza costi gestionali per l’Erario”. L’ACI sottolinea l’insostenibilità economica e sociale dell’attuale pressione fiscale sui veicoli che ha scatenato una raffica di aumenti: una famiglia spenderà per l’auto nel 2012 1.680 euro in carburante, ai quali vanno aggiunti 715€ per l’assicurazione, 270€ per la manutenzione, 220€ per parcheggi e garage, 190€ per pedaggi, 120€ per le multe e un insieme di altri costi per un totale complessivo di oltre 3.500 euro a fronte dei 3.278€ del 2011.“La nostra iniziativa non è un muro contro muro – spiega il Dott. Meoli – perché il dialogo è più importante della protesta per far comprendere al Governo la conseguenza delle scelte compiute sull’auto che stanno mettendo in ginocchio un settore strategico per il Paese. I dati 2012 indicano uno spaventoso calo delle immatricolazioni, ma quello che più ci preoccupa è l’aumento della disaffezione all’uso dell’automobile”. Negli USA una analoga iniziativa generò nel 1997 una riduzione del costo della benzina fino a 30 centesimi di dollaro in 24 ore. Un risultato difficilmente replicabile oggi, ma che comunque dimostra l’efficacia di una risposta corale degli automobilisti contro l’eccessivo carico fiscale sui carburanti.

 

Un pensiero su “Salerno: Aci, il 6 giugno sciopero benzina contro caro carburanti

  1. Bella idea ma noi non siamo negli USA. In Italia esistono i cartelli (più o meno taciti accordi tra le compagnie petrolifere).
    Poi magari sarà anche colpa delle accise, della rete di distribuzione troppo capillare e quindi costosa ma dalla fine di marzo ad oggi le compagnie petrolifere, che lavorano nel mercato italiano, hanno sensibilmente incrementato i loro ricavi in Italia.
    Vorrei solo ricordare che le accise non sono cambiate in questi ultimi mesi e allora come si spiega questo incremento dei ricavi visto che il prezzo del greggio è rimasto abbastanza stabile?
    Sara

I commenti sono chiusi.