Disastro annunciato, maledetto spread

Giuseppe Lembo

Ci avevano promesso che, dopo la cura dimagrante ed i sacrifici assolutamente insopportabili, l’Italia sarebbe tornata economicamente in buona salute. Bugie! Bugie! Bugie! Il destino “fallimento“  è, purtroppo, un destino ormai segnato; per il nostro Paese dietro l’angolo, non c’è niente di buono. La crisi è seria e profonda; nessuno e niente ci potrà salvare; con noi, nessuno e niente al mondo potrà salvare la società dei consumi sfrenati e degli Stati come quelli dell’Europa Unita, gli uni contro gli altri armati. Una crocefissione lunga attende l’Italia; attende il mondo godereccio dell’apparire che ha fatto dei consumi e degli sprechi il proprio dio. Quel che è peggio è che dopo la crocefissione, la resurrezione è purtroppo lontana; lontana assai, per cui assolutamente impossibile. Maledetto spread. Nonostante tutto ciò, nel nostro Paese e nel mondo, gli egoismi umani, soprattutto dei forti sui deboli, continuano a far male; continuano a colpire i soliti tartassati; continuano a far piangere lacrime amare ai tanti che ormai non ce la fanno più a vivere. E così, dopo le allettanti promesse di consumare sempre di più, siamo al re nudo; siamo veramente con il culo per terra. È inutile continuare ad ingannare il prossimo; è inutile continuare a far finta di niente. La realtà che ci attende in Italia, in Europa ed in gran parte del mondo occidentale, in quel mondo “paradiso” basato su di un finto benessere, è completamente diversa. È con questa realtà che dobbiamo imparare a convivere; è con questa realtà che dobbiamo imparare a fare i conti. Ci attendono tempi duri e difficili; il bel capolavoro messo in piedi dai ladri di futuro è tutto davanti a noi; a pagarne il prezzo più alto saranno soprattutto i nostri figli; saranno soprattutto le future generazioni per le quali è sempre meno possibile “consumare” per sentirsi uomini veri. Non sarà così soprattutto per i tanti; la ricchezza sarà una chimera sempre più irraggiungibile e tenuta ben stretta dai pochi del mondo che la posseggono, che la usano ed affamano a loro piacimento, chi non ne ha, per cui costretto ad una crocefissione senza resurrezione, vivendo il proprio inferno terreno, come espiazione di colpe commesse da altri, gli ignavi della storia, sempre a galla, sempre pronti a risorgere e godersi il loro paradiso in terra. Ancora i paperoni in Italia e nel mondo non piangono; con il loro fare fanno però piangere gli altri; gli altri del nulla in terra ed in ogni luogo. In questa profonda crisi di sistema che ha colpito il nostro Paese, l’Europa e tutta quella parte del mondo che conosce bene i piaceri terreni del benessere e dei consumi egoisticamente sfrenati, molte cose non saranno mai più come prima. Molte cose per tentare di aggiustarle, richiedono cambiamenti radicali e profondi. Molte realtà della Terra ed in primo piano il nostro Paese, devono necessariamente cambiare per non morire. L’Italia, tra i suoi tanti mali, si presenta alle grandi sfide globali della storia con caratteristiche di estrema debolezza. È un Paese di vecchi e di coppie chiuse nel loro egoismo esistenziale; non fanno figli, perché non vogliono assolutamente fare sacrifici. Così come è ridotta l’Italia, purtroppo è sempre più un Paese senza futuro. Di chi la colpa? In primo luogo di quel mondo della politica meretrice che ci ha venduto solo sogni; che ci ha venduto fumo, facendo credere alla gente quello che purtroppo non era; facendo apparire i sogni come realtà e l’irreale come un mondo fantastico da sogni che, anche se proibiti,  potevano comunque essere raggiunti da tutti, diventando così, parte della vita vera; parte della vita di tutti i giorni, nonostante la reale impossibilità a raggiungerla. E così, per obiettivi di potere e di privilegi, chi ha governato l’Italia, ha fatto credere quello che in realtà non era, vendendo a destra ed a manca illusioni e fumo, per cose vere. Ci hanno fatto illudere di vivere in un Paese assolutamente diverso da quello in cui realmente viviamo. Come fare per rimediare ai tanti guai che stanno davanti a ciascuno di noi? Quale modello di vita e sistema di valori possibili, possono aiutarci a risollevare il Paese dalle gravi condizioni in cui si trova oggi? Certamente non può esserci di aiuto la politica, la prima responsabile dei mali d’Italia. La politica è ormai delegittimata  e sempre meno credibile; tanto, per sua ed esclusiva colpa; tanto, per averla ridotta a “gran bordello”, senza alcuna moralità e senza alcun rispetto democratico per il mondo sognante degli elettori, attenti ai soli sogni e sempre meno alla realtà, creando così condizioni di un marcio incontrollato nel sistema Italia e soprattutto nel sistema politico italiano. Per evitare ulteriormente gravi danni, l’insieme italiano, con fare virtuoso e responsabile deve intervenire da protagonista a rigenerare la politica; tanto serve per rigenerarsi e per rigenerare il Paese, ormai in caduta libera, perché senza valori, senza moralità, senza l’onestà e l’opportuna disponibilità di operare ed adoperarsi a favore del bene comune. È difficile, ma non impossibile, risalire la china; è difficile, ma non impossibile uscire dal tunnel; è difficile, ma non impossibile ridare la luce, a chi non ce l’ha, eliminando il buio e le tante zone d’ombra che purtroppo, non danno alcuna sicurezza al nostro camminare insieme, al nostro vivere insieme agli altri, al nostro rapportarsi con l’universalità del mondo e con le tante diversità in cammino, alla conquista del pane e della libertà, come inalienabile diritto alla vita di tutti gli uomini della Terra. Intanto che ci è dato osservare e riflettere su tutto questo, all’orizzonte non ci sono segnali di cambiamento; l’onestà appare come un retaggio ingombrante del passato e come tale da cancellare, perché di forte ostacolo al mito familistico della persona che sta alla base della politica italiana, in virtù del quale, ciascun politico considera la politica-potere, un’opportunità per la scalata sociale senza limiti ed assolutamente fuori dal rigore e da logiche virtuose ed eticamente corrette; tanto è necessario per essere una persona differente, un privilegiato, un unto del Signore e come tale un mito, un grande mito, assolutamente lontano e differente rispetto ai comuni mortali, da sempre destinati ad essere gli “ultimi”, gli “esclusi”, i “tartassati” del potere politico e dei poteri forti a cui nulla è proibito, in quanto, in nome della loro onnipotenza terrena possono tutto; ma proprio tutto, perché è il potere e solo il potere che produce privilegi e fa la grande differenza nel mondo degli uomini che affollano la Terra, resa tra l’altro, per abuso di potere, sempre più fragile, sempre più inospitale, sempre più invivibile per l’uso abusato delle risorse esauribili e criminalmente sprecate come se fossero inesauribili ed a solo beneficio di chi le usa, senza minimamente preoccuparsi anche della vita di quelli che verranno. Da sempre la terra è affidata in uso da una generazione all’altra, senza violentarla e senza abusarne, come se fossero loro e solo loro, gli ultimi a doverla abitare.