Radicali Salerno: inadempienze Asl internati psichiatrici, denuncia

E’ stata depositata stamane, da parte del sig. Giuseppe Brandi e dell’ Avv. Capano Michele, membro della Direzione Nazionale di Radicali Italiani, una denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno all’ indirizzo dei vertici dell’ ASL di Salerno e dei dottori Luigi Pizza ed Antonio Maria Pagano, rispettivamente Direttore del dipartimento di salute mentale dell’ area Sud dell’ ASL e psichiatra competente per la gestione degli internati negli OPG afferenti alla provincia di Salerno. Questi i fatti: << Le Asl territoriali, a far data dall’ entrata in vigore del DPCM del 14 Aprile 2008, sono responsabili delle proposte di collocazione alternativa degli internati negli OPG che – ove venuta meno la pericolosità sociale – necessitino di strutture ove essere curati e seguiti. L’ Asl di Salerno si sottrae sistematicamente a questo dovere, tanto che il Magistrato di Sorveglianza competente, la dott. ssa Gabriella Gagliardi del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ha più volte “costituito in mora” l’ Asl chiedendo che provvedesse a formulare le dovute proposte, in assenza delle quali ella è costretta a disporre la proroga della misura di sicurezza dell’ OPG. Questa situazione, già denunciata dai Radicali (in particolare nel testo della deputata Maria Antonietta Farina Coscioni “Matti in libertà”) è foriera, a tacere del resto, di gravissimi contraccolpi psicologici negli internati che subiscono immotivate proroghe, tanto che – per fare un esempio tra i tanti – il 21 Aprile del 2011, alla notizia dell’ ennesima immotivata proroga, un cittadino rumeno ha provveduto immediatamente ad impiccarsi nella sua cella presso l’ OPG di Aversa. Brandi Antonio è ad Aversa dal febbraio del 2010 a seguito di un provvedimento che dispose la misura di sicurezza dell’ OPG per due anni in relazione ad un reato di lesioni compiuto in stato di incapacità di intendere e di volere. In vista del riesame della sua situazione, il 2 gennaio del 2012, l’ Avv. Capano Michele, suo difensore, si rivolse ai vertici dell’ Asl ed ai medici responsabili per sollecitarli ad una formulazione di proposte di collocazione sanitaria al magistrato di sorveglianza. All’ udienza del 1 marzo 2012, tuttavia, l’asl di Salerno non si presentava con un suo rappresentante, né si rivolgeva in alcun modo al magistrato di sorveglianza per segnalare una struttura utile. A scongiurare possibili manfrine burocratiche – l’ avv. Capano aveva indicato, nella lettera del 2 gennaio, un gruppo – appartamento disponibile all’ accoglienza del Brandi. In attesa del provvedimento del magistrato di sorveglianza, il quale ultimo non potrà che disporre la proroga della misura in assenza di proposte dell’ ASL, (ed in attesa che la Procura della repubblica presso il tribunale di salerno adotti ogni provvedimento ritenuto utile  a scongiurare la flagranza di reato). L’ avv. Michele Capano ha iniziato dalla mezzanotte del 22/03 uno sciopero della fame che continuerà fino a quando l’Asl, rientrando nella legalità, non avrà formulato una proposta di utile collocazione relativa al Brandi. Nella stessa situazione di Antonio Brandi vi sono almeno altre due decine di cittadini della provincia di Salerno, condannati all’ “ergastolo bianco” dell’ internamento sine die in OPG fino a quando all’ ASL di Salerno non sarà comodo liberarli.

              Vitina Maioriello