Mettiamoci in moto
Sei mai andato in motocicletta, anzi in mototaxi, in una città africana? Provaci e avrai da raccontare tante cose, se riesci a farcela. Tutti lo sappiamo come è fatta una moto. Ha due ruote, un manubrio e una sella. Poi ci dovrebbe essere colui che la guida e eventualmente, un passeggero. Ma dato che è una mototaxi, serve per portare le persone. Quante? Incomincia a contare. Il guidatore, poi un passeggero dietro, poi un altro, poi un altro e davanti un bambino e qualche pacchetto. Se ho contato bene, ce ne stanno cinque. Come poi la moto riesca a partire, qui è il vero miracolo. Basta metterla in moto e via. Naturalmente nelle curve, c’è il rischio di cadere, ma non capita sempre. C’è anche la possibilità che chi è vicino al tubo di scappamento possa bruciarsi un po’ le gambe, ma non fa niente. E i poliziotti che guardano? Applaudono e chiedono un piccolo contributo per non guardare troppo. Certo, le strade, a volte, hanno delle buche e se si finisce dentro, beh, poi bisogna riuscire a cavarsela. Non ci sono problemi. Un giorno, ho visto una di queste moto e c’era un passeggero particolare. Il guidatore aveva sulle spalle una capra che sembrava apprezzare il viaggio. Ogni tanto bisogna anche mettere la benzina nel serbatoio. Agli angoli delle strade c’è sempre qualcuno con delle bottiglie piene che la offre a un prezzo eccezionale. Da dove poi venga e come è fatta, quello è un altro problema. L’importante è andare e fare un po’ di soldi, perché bisogna recuperare i soldi della licenza di mototaxi e dell’affitto della moto. A volto, questi novelli Valentino Rossi, entrano in concorrenza con le auto e gli incidenti sono all’ordine del giorno. Le autorità, in Camerun, hanno cercato di mettere un po’ di ordine, ma sono tanti i mototaxi e non ce l’hanno mai fatta. Ogni tanti fanno un po’ di sciopero e bloccano la città. Arrivano i poliziotti con i loro mezzi di dissuasione e c’è un po’ di animazione. Poi si ricomincia come prima. L’importante è andare nel posto che abbiamo scelto e questi baldi giovani ti porteranno dove vuoi. Anche rimane sempre valido il detto: provare per credere.