Scafati: Pdl, metodi ‘anomali’ nella scelta del candidato di centro-sinistra

In merito alle dichiarazioni rilasciate dall’esponente di centro-sinistra Michele Raviotta ad un emittente televisiva, sulle modalità di selezione dei candidati a sindaco del centro-sinistra, il coordinatore cittadino del PdL Maria Teresa Bruno dichiara quanto segue: “Esprimiamo grande preoccupazione nei confronti delle parole pronunciate da Michele Raviotta relativamente alle modalità di scelta del candidato a sindaco del centro-sinistra. Secondo l’esponente del PD, infatti, il principale criterio di selezione sarebbe esclusivamente la forza economica del candidato. Questa condizione che dovrebbe dettare le regole per la scelta dell’alternativa al candidato del centro-destra ci lascia a dir poco basiti e ci infonde una forte preoccupazione. Siamo sempre stati e continuiamo ad essere, infatti, assolutamente contrari a speculazioni, da parte di quei poteri economici che in un passato recente hanno prodotto solo arricchimento dei singoli, con conferenze di servizi convocate ad hoc per l’approvazione di varianti urbanistiche puntuali tese al raggiungimento dei propri scopi. Sulle grandi questioni, quali il Puc, ormai alla vigilia dell’approvazione definitiva e la reindustrializzazione dell’ex Copmes, invece, questa amministrazione sta lavorando senza subire attacchi e critiche concrete. Anche il diniego rispetto alla convocazione di conferenze di servizi per la realizzazione di varianti puntuali al Prg, dimostra l’onestà e la trasparenza delle nostre azioni e quanto il nostro modo di agire sia in contrasto con chi, oggi, sta costruendo l’alternativa di sinistra all’attuale governo della città. Il timore, è che siano proprio questi poteri forti a voler rallentare e ostacolare i grandi progetti che abbiamo avviato e portato al traguardo spendendo notevoli energie. Gli stessi poteri forti che vorrebbero mettere le mani sul Puc e sulla reindustrializzazione dell’ex Alcatel, come hanno fatto in passato, con logiche spartitorie  e in stanze chiuse. Siamo nettamente distanti da questo modo di fare e lo abbiamo dimostrato attraverso il dialogo aperto con la città e le parti sociali, con la concertazione e il confronto pubblico. Alla luce di queste preoccupazioni che vengono da ambienti interni al centro-sinistra rischiamo di trovarci davvero di fronte ad una vera ‘emergenza democratica’.