Dal corpo come strumento al corpo come modo di essere al mondo

Fulvio Sguerso

La più antica e diffusa concezione del corpo è quella strumentale: il corpo è visto quale strumento della volontà, o come oggetto o fonte di piacere (o di dolore), o come mezzo per la riproduzione della specie, o come macchina – o meglio bestia – da soma e da lavoro. Ora, uno strumento, in quanto tale, può essere apprezzato per la sua “virtù”, cioè funzionalità adatta allo scopo, o agli scopi a cui serve; o criticato e disprezzato perché difettoso o perché implica limitazioni, impedimenti e condizionamenti di vario tipo. L’una e l’altra sorte è toccata al corpo nella storia del pensiero occidentale, dove troviamo sia la condanna totale del corpo quale prigione o addirittura tomba dell’anima, secondo la visione orfica e platonica, sia la sua esaltazione celebrata da Nietzsche in Così parlò Zarathustra: “Colui che è desto e cosciente dice: sono tutto corpo e nulla all’infuori del corpo”. La dottrina della strumentalità domina l’intero pensiero della scolastica medievale: per S. Tommaso “Il fine prossimo del corpo umano è l’anima razionale e le operazioni  di essa. Ma la materia esiste (anzi, pre-esiste) in funzione della forma, e gli strumenti ci sono in vista dell’azione dell’agente.” Il quale, appunto, agisce sulla materia per mezzo di strumenti fornitigli o dalla natura (idest da Dio) o dall’arte e dall’ingegno dell’ homo faber. Con il dualismo cartesiano e la netta separazione tra res cogitans  (sostanza pensante priva di estensione) e res extensa (corpo materiale concepito come una macchina) si presenta un problema  inedito rispetto alla concezione classica del corpo come strumento dell’anima e dell’anima come forma o ragion d’essere del corpo: come è possibile il rapporto tra le due res? Come e perché le due sostanze separate e indipendenti si combinano a formare la persona umana che è una realtà unica (una “unitotalità”) composta di spirito e materia? La risposta che il pensiero contemporaneo ha dato a questo problema consiste nel considerare il corpo come una particolare forma di esperienza o come un modo  di essere al mondo che ha un suo carattere specifico accanto ad altre esperienze e ad altri modi di essere. Per Edmund Husserl “Il mio corpo si distingue da tutti gli altri per una particolarità unica: è il solo corpo che non è soltanto un corpo tra gli altri, ma è il solo corpo di cui dispongo in modo immediato”,  e che mi identifica nel differenziarsi dagli altri corpi. Neanche per  Merleau-Ponty il corpo può ridursi a semplice oggetto, a cosa tra le cose, dal momento che la coscienza di essere al e nel mondo non sarebbe possibile se non comprendesse la percezione del corpo come rapporto originario con il mondo in una determinata situazione storica e sociale: “Sia che si tratti del corpo altrui sia che si tratti del mio, non ho altro modo di conoscere il corpo umano che quello di viverlo, cioè assumere in prima persona il dramma che lo attraversa.” Senza il mio corpo non potrei né esistere né avere coscienza di esistere, dunque il mio corpo è quella parte di me stesso che mi permette di essere al mondo, e di comunicare con gli altri soggetti, quindi con gli altri corpi. E’ ormai nozione corrente il fatto che trasmettiamo e riceviamo continuamente messaggi e segnali, volontariamente o meno, con il linguaggio muto del corpo. Messaggi e segnali, spesso “subliminali”, che riguardano prevalentemente le emozioni, i desideri, i bisogni primari. Prendiamo, ad esempio, il bisogno di contatto fisico: è un bisogno  che ci portiamo dietro dalla nostra prima infanzia, quando non sapevamo ancora parlare: l’interazione diretta  con la madre è, per il bambino, una questione vitale. Secondo l’etologo Desmond Morris “se vogliamo comprendere i modi svariati e talora bizzarri, spesso fortemente inibiti, con cui stabiliamo i nostri contatti fisici da adulti, dobbiamo tornare al principio, quando non eravamo che embrioni nel ventre materno. Le intimità prenatali, che non prendiamo in considerazione quasi mai, ci aiuteranno a capire quelle dell’infanzia, che tendiamo a ignorare perché ci sembrano fenomeni scontati, e a loro volta le intimità dell’infanzia, viste con occhi nuovi, ci aiuteranno a capire quelle della vita adulta…” (Cfr. Il comportamento intimo, Mondadori, 1986). Varrà la pena, allora, seguendo la traccia di Morris, soffermarsi un poco sulle sensazioni provate dagli esseri umani prima ancora di venire, come suol dirsi, alla luce. Le primissime impressioni che riceviamo come esseri viventi, mentre fluttiamo dolcemente fra le pareti protettive dell’utero materno, sono  sensazioni di intimo contatto fisico. A questo stadio, l’attivazione del nostro sistema nervoso centrale in via di formazione assume soprattutto la forma di sensazioni tattili, di pressione e di movimento. L’intera superficie epidermica dell’embrione è immersa nel caldo liquido amniotico della madre. Poi, mano a mano che il feto cresce e il suo corpo preme con più forza contro i tessuti materni, il tenero, avviluppante abbraccio dell’utero diviene di settimana in settimana più stretto e più saldo. Intanto, il feto è sottoposto alle variazioni di pressione causate dal ritmico contrarsi e dilatarsi dei polmoni materni e al dolce, regolare dondolio che la madre gli imprime camminando. Infine, negli ultimi tre mesi della gestazione, il bambino è in grado di percepire sensazioni uditive. Questo significa che il bambino è ormai in grado di udire il battito costante del cuore materno, che gli resterà nella memoria come il principale segnale sonoro della sua vita uterina. Ricapitolando: le nostre prime esperienze corporee sono: 1) fluttuare in un liquido caldo; 2) sentirsi stretti in un abbraccio totale; 3) percepire le oscillazioni di un corpo in movimento; 4) udire il battito di un cuore che pulsa. Questa condizione di beatitudine intra-uterina viene poi bruscamente e rudemente troncata da quella che rimarrà una delle esperienze più traumatizzanti della nostra vita: la nascita. Il bambino appena nato ha quindi bisogno di essere confortato dal contatto rassicurante con la madre (vengono in mente alcuni versi del Canto notturno di un pastore errante dell’Asia: “Nasce l’uomo a fatica, / ed è rischio di morte il nascimento. / Prova pena e tormento / per prima cosa; e in sul principio stesso / la madre e il genitore / Il prende a consolar dell’esser nato.”) La nostra vita comincia – o dovrebbe cominciare – dunque entro un rapporto di stretta intimità fisica (quindi anche affettiva) con le nostre madri. Via via che cresciamo, ci avventuriamo nel mondo esterno per esplorarlo, ritornando però di quando in quando alla protezione e alla sicurezza dell’abbraccio materno. Infine ci distacchiamo da questo abbraccio che, se protratto oltre i termini giusti, può diventare soffocante, e ci incamminiamo “con le nostre gambe” nel mondo adulto; ma ben presto avvertiamo il bisogno di un nuovo abbraccio, e così cerchiamo un nuovo legame con una persona amata, che rappresenti anche una base affettiva sicura da cui eventualmente potersi allontanare per nuove esplorazioni…Ma può accadere, in qualunque stadio di questa sequenza, che i nostri rapporti intimi ci sembrino inadeguati; può accadere che non riusciamo a fronteggiare le durezze e le avversità della vita, e allora ripieghiamo su intimità sostitutive: animali, possesso di beni più o meno durevoli, idoli vari, oggetti simbolici, sesso mercificato e talora, purtroppo, alcool  o altre sostanze psicotrope. Osserva Morris che, se nel tipico essere umano adulto contemporaneo permane un così forte bisogno di contatto fisico, allora forse dovrebbe arroccarsi meno in se stesso e aprirsi di buon grado ai rapporti amichevoli, autentici, non strumentali, e non rifuggire dall’intimità con altre persone; magari per la paura di perdere la propria autonomia affettiva, o forse di rivelarsi per quell’essere fragile e appeso a un filo che noi tutti siamo.

 

 

26 pensieri su “Dal corpo come strumento al corpo come modo di essere al mondo

  1. Sia lodato Gesù e Maria.

    Mi fu riferito un giorno: l’ uomo è solo materia.
    Mi crollò il mondo addosso.
    Reagii, corsi ad aprire l’unico Vero libro storico: LA SACRA BIBBIA della Chiesa Cattolica Apostolica Romana.
    1 TESSALONICESI: 5,23 ” Il Dio della pace vi santifichi fino alla perfezione, e tutto quello che è vostro, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo……..

    Premesso che viviamo su questa terra che non è altro che il Regno di Satana, per cui siamo tutti vittime del caos.
    Premesso che mi inchino dinanzi al dono della Scienza che il Creatore elargisce a noi sue limitate creature,al solo fine di alleviare le sofferenze biologiche patite dalla tunica di pelle.
    Quella stessa tunica di cui furono rivestiti i nostri antenati Adamo ed Eva dopo essere stati cacciati dal Paradiso, in seguito al peccato originale.
    Da quanto si apprende in 1 Tessalonicesi:
    1) E’ evidente che Satana fa di tutto per confondere la nostra mente, al punto tale che noi stessi, ignorando di essere stati creati a immagine e somiglianza di DIO, perdiamo il controllo delle nostre originarie facoltà, e ripetiamo imbambolati ciò che il Maligno ci suggerisce, al solo fine di accaparrarsi l’ Anima Che è stata donata a tutti gli esseri umani.

    Si può ben capire in quale menzogna sono caduti e continuano a cadere tutti coloro che si professano atei.

    2) E’ indispensabile distinguere il Corpo, Tempio dello Spirito Santo e soggetto un giorno alla Risurrezione, se scegliamo il Sommo Bene, dalla biologica tunica di pelle e quindi soggetta a marcire nella terra, una volta sepolti.
    Credo, inoltre, che tutti sappiamo di avere avuto in dono il meraviglioso dono del libero arbitrio, grazie al quale, noi, e solamente noi, scegliamo di seguire il caotico Maligno, oppure il Benevolo DIO Creatore del Cielo e della Terra con le Sue leggi, le quali rappresentano dei buoni consigli che, se seguiti grazie all’ aiuto dei Santi Sacramenti, ci aiutano ad uscire dal caos e quindi da quell’ auto distruzione verso cui tutti, chi più e chi meno,ci stiamo dirigendo.
    Non dimentichiamo che Essendo Dio Uno e Trino, anche noi, pur mostrando esteriormente una singola persona, siamo in realtà, trinitari, cioè formati da: Anima, Corpo e Spirito.
    Quando queste tre componenti vengono ignorate, trascurate e non nutrite, si impazzisce.
    L’ unico nutrimento che unisce queste Tre realtà Spirituali, è: L’ EUCARESTIA.
    Un PADRE Celeste, Il Quale manda qui sulla terra il Suo unico Figlio Gesù Cristo, Uomo-DIO, sebbene innocente, massacrato sulla CROCE come il peggiore dei delinquenti, ditemi se non è Amore donato indistintamente a tutti.
    Se si vuole approfondire questo aspetto umano “invisibile” che esiste, oggi è qui tra noi, per almeno altri quarant’ anni circa, perchè circa dieci anni dalla Sua presenza tra noi sono già trascorsi, ci è stato fatto un ulteriore dono, il Buon Papà Celeste ci ha inviato il Messaggero dello Spirito Santo San Gabriele Arcangelo Che sta rispondendo a tutte le domande a carattere spirituale, basta aprire il sito: http://www.gabrielearcangelo.it

    Come afferma Jean Vanier nel suo ultimo libro Segni, Ed San Paolo, Sette parole per sperare:.. le nostre società capiscono il diritto ma ignorano la grazia….
    Aprendo con una lunga citazione tratta dalla Gaudium et spes( è dovere permanente della Chiesa di scrutare i segni dei tempi e di interpretarli alla luce del Vangelo), la prima parola scelta da Vanier per condurci in un percorso di ascolto, preghiera e profonda condivisione, è umiliazioni.
    Poi è la volta di educazioni, trasformazioni, autorità, comunità, vulnerabilità, misteri: parole difficili, scomode, oggi per lo più ignorate nel loro profondo significato o molto spesso scientemente fraintese, nelle loro reali articolazioni, così divergenti rispetto a quelle del mondo. ecc. ecc.
    Tratto da L’ Osservatore Romano, domenica 5 febbraio 2012, pag.4

    Lode a Dio Padre in eterno, Gloria a Cristo Signore, salga allo Spirito Santo l’ inno di Fede e di Amore.

    Maria Luisa Cavaliere

  2. Se ho ben compreso, lei distingue, basandosi soprattutto sulla Prima lettera ai Corinzi, il “corpo” dalla “carne”, attribuendo tutto il male alla carne e tutto il bene al corpo “tempio dello Spirto Santo”. Peccato, però, che questa sia una delle questioni più oscure e controverse della teologia paolina, anche perché è lo stesso Paolo a complicarla quando dice che “se faccio quello che non voglio, non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. Io trovo dunque in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me. Infatti acconsento nel mio intimo alla legge di Dio, ma nelle mie membra vedo un’altra legge, che muove guerra alla legge della mia mente e mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra. Sono uno sventurato! Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte?”(Rm 7, 20-24). Qui Paolo parla di “corpo” – non di “carne” – votato alla morte; ed è votato alla morte perché è diventato “corpo di peccato”, dice proprio “corpo” non “carne”. Ma, poco dopo, in Rm 8, dice: ” Non c’è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù. Poiché la legge dello Spirito che dà vita in Cristo Gesù ti ha liberato dalla legge del peccato e della morte. Infatti, ciò che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva impotente, Dio lo ha reso possibile, mandando il proprio Figlio in una carne simile a quella del peccato e in vista del peccato, egli ha condannato il peccato nella carne, perché si adempisse in noi, che non camminiamo secondo la carne ma secondo lo Spirito”. Dunque il sacrificio di Cristo ha redento così il corpo come la carne (“quell’involucro biologico di pelle”), oppure ha redento soltanto il corpo? E inoltre. da dove vengono così il corpo come la carne se non da Dio (almeno stando alla Scrittura)?
    Un cordiale saluto da
    Fulvio Sguerso

  3. Sia lodato Gesù e Maria.

    Egr. signor Sguerso, la ringrazio per aver risposto in maniera garbata.
    Come dai miei precedenti interventi, preciso che non sono una esperta in materia.
    Come gran parte delle persone, anch’ io sono sempre alla ricerca di risposte “Vere” con l’ ausilio della ricerca, della preghiera, della pratica dei Santi Sacramenti e dell’ attenta lettura.
    Avendo appreso dalla Sacra Scrittura che la spiegazione della PAROLA SACRA è concessa solamente allo Spirito Santo; avendo appreso che al Rev.mo Sacerdote di Napoli Don Dolindo Ruotolo è stato dettato il Commento delle Sacre Scritture direttamente dallo Spirito Santo e avendo avuto la gioia di leggere anche il Commento dell’ APOCALISSE, ho vissuto una prima fase di stupore.
    Dopo aver avuto, ancora, la possibilità di leggere il Primo Sacro Testo ” LA PORTA D’ ORO”, come si può facilmente visionare, se si ha la Grazia di aprire il sito: http://www.gabrielearcangelo.it
    ho notato che la profezia data a Don Dolindo Ruotolo, oggi, si sta realizzando, proprio con la venuta tra noi di San Gabriele Arcangelo il Messaggero dello Spirito Santo.
    Ho subito informato le Autorita’ competenti, le quali stanno studiando e approfondendo il meraviglioso dono dato all’ umanità del Terzo Millennio, per una salvezza Universale.
    Se lei mi concede il permesso, posso umilmente sottoporre le sue domande, che risultano essere anche le nostre domande, alla Sapienza di San Gabriele Arcangelo.
    In attesa di un suo consenso,le porgo i più cordiali saluti.
    Maria Luisa Cavaliere

  4. Quante parole spese per niente!
    La luce non rischiarerà mai il buio della cecità!

  5. Gentile signora Maria Luisa, capisco la sua sollecitudine e sono contento per lei che ha avuto la grazia di incontrare un “profeta” nella persona di un sacerdote; ma, nello stesso tempo, le ricordo che, per un credente in Cristo Gesù, il dono dello Spirito è già stato fatto da Gesù morente in croce alla sua Chiesa, e che non ha aspettato il Terzo Millennio per inviare all’umanità i suoi apostoli con il suo Vangelo di salvezza universale. La sua Chiesa è nata dal suo Spirito; ma la Chiesa di oggi (come quella di ieri) non è solo, o tutta, spirituale; purtroppo la Chiesa di oggi è anche una potenza politica ed economica, e non esita a trafficare con i potenti e con i ricchi della terra, per mantenere il suo potere e le sue ricchezze materiali, tanto da dare l’impressione che il suo “corpo” sia divenuto più carnale che spirituale, una Chiesa più per i ricchi che per i poveri (non solo in ispirito), più escludente che includente, più chiusa che aperta…certo posso sbagliarmi: non ho il dono della profezia. Comunque chieda, chieda pure a Don Dolindo Ruotolo se la Chiesa, oggi, sta più in Vaticano o tra gli ultimi e gli emarginati, se sta più con monsignor Fisichella o con Don Andrea Gallo, e poi mi faccia sapere…
    In attesa della sua risposta, la saluto e la ringrazio.
    Fulvio Sguerso

  6. Signor Anonimo Veneziano (ma perché “veneziano”? Lei è di Venezia? O si riferisce al musicista protagonista dell’omonimo film di Enrico Maria Salerno?), lei ha un ben strano concetto della cecità!Forse non sa che i ciechi odono e percepiscono con gli altri sensi molto più e meglio di chi, magari, crede di vedere e non vede al di là del proprio naso? Inoltre, se lei è convinto che la “luce” – di chi? – non rischiarirà (ma forse era meglio dire “illuminerà”, dal momento che lei intende parlare, credo, della luce della fede)il buio della cecità – di chi? – , perché mai ha speso così per niente le sue anonime e parole? Non le pare di essere leggermente in contraddizione con il suo assunto? “Veda” un po’ lei, se può.

    Fulvio Sguerso

  7. Sia lodato Gesù e Maria.

    Egr.signor Fulvio, le voglio precisare che il Rev.mo Sacerdote Don Dolindo Ruotolo è morto il 19 Novembre 1970 a Napoli, per cui non ho avuto la gioia di conoscerlo personalmente, sto iniziando, invece, a leggere l’ Apocalisse di cui le ho parlato nel mio precedente intervento, i Quattro Vangeli e intendo leggere tutti suoi trentatre meravigliosi Commenti della Sacra Scrittura della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, i quali, ripeto, gli sono stati dettati direttamente dallo Spirito Santo.
    Senza volerlo, forse, lei mi ha dato il permesso di rivolgere le sue domande al Sacerdote, forse voleva riferirsi al Sacerdote di Luce Profeta Levehòr San Gabriele Arcangelo, il quale parla spiritualmente con la gent.ma signora Olga Foini per VOLONTà di DIO.
    Le assicuro che le domande sono state inoltrate.
    Scusandomi della dovuta precisazione e in attesa delle risposte di San Gabriele Arcangelo, la saluto cordialmente, come pure saluto con cordialità, l’ Anonimo Veneziando, sperando che il Messaggero dello Spirito Santo San Gabriele Arcangelo abbia una parola spirituale di conforto anche per la sua anima.
    Poichè lo Spirito Santo legge nei cuori, se con sincerità si desidera avere risposte, consiglio di rimanere raccolti in silenziosa preghiera.

    Lode a Dio Padre in eterno per i Suoi meravigliosi doni d’ AMORE, gloria a Cristo Signore, salga allo Spirito Santo l’ inno di Fede e di Amore.

    Maria Luisa Cavaliere

  8. Sig. Sguerso,per quanto riguarda il nome,non credo che occorrano tanti chiarimenti,è uno pseudonimo come tanti altri. Esso è volutamente ambiguo al pari del mio messaggio.Tale ambiguità, però, induce a farsi qualche domanda, forse, come lei ha ben dimostrato.Dunque libera riflessione per una libera interpretazione.
    La Sua potrebbe essere quella corrispondente al mio pensiero oppure del tutto opposta a quanto io intendevo dire . Ma ciò non ha importanza, l’essenziale,anche in questo caso,è porsi delle domande e gustare anche un minimo di ironia, per non rimanere schiacciati tra il suo pensiero altamente filosofico e l’accecante pensiero teologico(?)della signora M.Luisa Cavaliere.Tutto quì.
    Distinti Saluti

  9. Sia lodato Gesù e Maria.

    Egr. signor Anonimo Veneziano, poichè viviamo in una situazione alquanto caotica, e intorno a noi c’ è tanta sofferenza, il mio spirito super sensibile alla sofferenza altrui, mi ha portato a prendere tra le mani l’ unica VERITA’ espressa nella Sacra Bibbia della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, per cercare di aiutare me stessa innanzitutto, e poi le persone che il Buon DIO mette sulla mia strada per un’ eventuale PAROLA di conforto che solo il Creatore sa donare.
    Anch’ io sono una persona che sa scherzare, basta che lo scherzo non offenda alcuno.
    Purtroppo, non credo che ci sia, oggi, molto da scherzare.
    Poichè nell’ animo umano solo JAHVEH DIO PADRE ONNIPOTENTE sa leggere, mi sono chiesta, circa dieci anni fa,se il Creatore sta qui, oggi, in mezzo a noi per istruirci su ciò che non abbiamo capito bene nelle Sacre Scritture, tra tante baggianate, perchè non porsi umilmente all’ ascolto della VOCE del PADRE Celeste, Il Quale pur di tirarci fuori da questo grande caos, si è umiliato al punto tale da lasciare il Cielo per arrivare qui su questa terra che è il Regno di Satana?
    Non voglio pensare che lei sia indifferente a tutto questo.
    Ci dia una mano ad avvicinare i giovani alla Nuova e Santa PAROLA così ben svelata, grazie al sacrificio a cui si sta sottoponendo gratuitamente la gent.ma prof.ssa Olga Foini, la quale ha saputo dire il suo ” sì” al Signore, al solo fine di alleviare le sofferenze a tutti coloro che, tra Cielo e terra, cercano LA VIVA PAROLA.
    Per chi non l’ avesse capito, la VITA è CRISTO, in quanto il Suo sangue e acqua racchiuso in quella particella chiamata EUCARESTIA, goccia su goccia, ricevuta quotidianamente se in GRAZIA, cioè dopo un’ accurata confessione, non fa altro che pulire la stalla del nostro cuore da sozzure indescrivibili e rendere così la nostra Anima sempre più bella agli occhi di DIO che ce L’ ha donata solamente per AMORE.
    L’ essere umano che non si chiede: Chi è? Da dove viene? Perchè vive? Per chi vive? Non crede che rinneghi la propria natura trinitaria? Visto che, essendo stati creati a immagine e somiglianza di DIO Che è Uno e Trino, anche noi siamo trinitari.
    Sa perchè è necessario porsi urgentemente tali domande?
    Per trovare sani rimedi alle proprie problematice, ma soprattutto per non mettere la propria Anima, la quale conosce perfettamente l’ originaria VERITA’, nella condizione di impazzire.
    Poichè il tempo è prezioso, provi a formulare una domanda chiusa nel suo cuore al Messaggero dello Spirito Santo San Gabriele Arcangelo, inviando una e-mail a: info@gabrielearcangelo.it
    chissà che proprio lei con la sua domanda riuscirà a sollevare l’ anima di qualche essere non proprio sereno.
    Questa, secondo, me è la vera carità.

    DIO la benedica.
    Cordiali saluti.
    Maria Luisa Cavaliere

  10. Beh, certamente il suo ultimo commento, sig Anonimo V, è un concentrato di ambiguità: ambiguo il suo pseudonimo, ambiguo il suo messaggio, ambigua anche la sua ironia rivolta così al sottoscritto come alla visionaria “teologa” signora Maria Luisa… Ora la prego di non aversene a male se le dico che tanta abiguità non depone a favore della sua chiarezza di idee: lei teme di “rimanere schiacciato tra il mio pensiero altamente (ecco l’ironia nei miei confronti)filosofico e l’accecante pensiero teologico della signora M. Luisa”? Allora argomenti il suo dissenso entrando nel merito (o nel demerito) delle cose dette dall’uno e dall’altra. Altrimenti, sa, la sua “riflessione” più che “libera” risulta oscura, o, per far gustare anche a lei un minimo di ironia, cieca.
    Un saluto non ironico da
    Fulvio Sguerso

  11. @ Maria Luisa Cavaliere
    Signora, o lei conosce la grammatica in modo relativo (siano lodati) o lei è discriminatoria nei confronti di Maria.
    Lei, a mio avviso, non ha argomenti di pregio e la sua “logica” è basata su un “trasporto mistico” che farebbe meglio ad esplicarsi nelle buone azioni e non nelle discutibili chiacchiere e link suggeriti

  12. Sia lodato Gesù e Maria.

    Gentile Joseph, in un precedente intervento ho spiegato che tale saluto benedicente è stato formulato dal dottore della Chiesa Sant ‘ Alfonso Maria de’ Liguori, per cui lascio la spiegazione profonda di tale saluto agli esperti teologi.
    Una mia personale spiegazione l’ ho dedotta dalle varie letture fatte e le assicuro che la spiegazione è complicata assai, soprattutto per chi è a digiuno, come me, di problematiche spirituali.
    Mi dispiace per lei, non mi sono mai definita una persona superficiale, bensì una persona che sa ascoltare.
    Amo approfondire qualsiasi situazione che si presenta sul mio cammino, consapevole di andare incontro a seri rischi.
    Affrontando una di tante situazioni alquanto scabrose, forte nella preghiera personale, ho voluto approfondire una Novità inviata all’ umanità del Terzo Millennio direttamente dal Cielo, se vuole può lei stesso prendere visione aprendo il sito: http://www.gabrielearcangelo.it
    In esso, alla voce Testimonianza, può leggere una mia pubblica testimonianza. Dopo aver letto, si accorgerà che a tirarci fuori da un serio rischio è stata la Madonna di Fatima.
    Poichè sono convinta che nell’ animo umano legge solo il CREATORE, il Suo Unico Figlio Gesù Cristo, lo Spirito Santo e la Beata Vergine Maria con i Suoi Arcangeli e Angeli, non crede di peccare di presunzione, lanciando giudizi gratuiti su persone che non conosce?
    Spero che mi perdoni, è solo una mia personale opinione.
    Dio la benedica.
    Maria Luisa Cavaliere

  13. Non mi interessa chi ha inventato tale saluto “benedicente”: era ignorante della nostra grammatica e lei segue l’esempio di un ignorante. Lei, ancora, non perde occasione di segnalare un sito discutibile e che evidenzia un integralismo pericoloso per un cattolico “onesto”. Tutta la dottrina che cita se la risparmi: è quella derivata dai concilii e non è in accordo con gli originali insegnamenti di Cristo.

  14. Sia lodato Gesù e Maria.

    Se si ignora la presenza anche di un mondo spirituale, la risposta è quella che lei ha dato.
    Spero che sia d’accordo sul fatto che tutti abbiamo avuto gratuitamente il meraviglioso dono del libero arbitrio, grazie al quale ciascuno si assume la responsabilità delle proprie scelte, per cui lei è libero di non credere, come io sono libera di credere in ciò che DIO Padre Onnipotente Vuole, oggi, dire a tutti noi per una salvezza universale.
    Le cito II Lettera di Pietro: 3,16…ci sono alcune cose difficili da comprendere e gli ignoranti e gli instabili le travisano, al pari delle altre Scritture, per loro propria rovina.

    Matteo 10,26-27 Non li temete dunque, poichè non vi è nulla di nascosto che non debba essere svelato, e di segreto che non debba essere manifestato.
    Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’ orecchio predicatelo sui tetti.

    Citazione del Cardinale Ratzinger tratta da ( Commentary on the documents of Vatica II, 1969): Al di sopra del Papa, come espressione della pretesa vincolante dell’ autorità ecclesiastica, resta comunque la coscienza di ciascuno, che deve essere obbedita prima di ogni altra cosa, se necessaria anche contro le richieste dell’ autorità ecclesiastica.

    Tratto dal Catechismo della Chiesa Cattolica,N° 66: Non ci sarà altra rivelazione.
    L’ Economia Cristiana, in quanto è Alleanza Nuova e definitiva, non passerà mai e non è da aspettarsi alcuna nuova Rivelazione pubblica prima della manifestazione gloriosa del Signore nostro Gesù Cristo [Conc. Ecum.Vat.II, Dei Verbum,4]
    TUTTAVIA
    anche se la Rivelazione è compiuta, non è però completamente esplicitata, toccherà alla fede cristiana coglierne gradualmente tutta la portata nel corso dei secoli.
    In attesa di tempi più maturi, la saluto cordialmente.
    DIO la benedica.
    Maria Luisa Cavaliere

  15. Tale Joseph (non certo Ratzinger!), homo grammaticus (?) sed non vir bonus dicendi peritus, ha dato dell’ignorante – evidentemente senza sapere a chi, denotando quantomeno una supponenza “cieca, pronta e assoluta – addirittura a Sant’Alfonso Maria de’ Liguori (Marianella, Napoli 1696 – Nocera dei Pagani, Salerno 1787) fondatore della congregazione dei redentoristi, dedita all’assistenza degli emarginati e dei malati poveri, autore, tra l’altro, di un’importante “Theologia moralis”, solo perché citato dalla benedicente “profetessa” mediatica signora Maria Luisa. Scherzi della presunzione; questa sì figlia dell’ignoranza, forse non della grammatica ma certo dell’etica del discorso.
    Un saluto non benedicente da

    Fulvio Sguerso

  16. Signora, lei inizia con una ipotetica “se si ignora…” io dico semplicemente che lei ignora la grammatica. Per il resto non stia a tediare con le scritture. Ci sono tanti di quei vangeli in giro che si potrebbe citare a vuoto e per anni. Magari li legga, visto che è così appassionata, magari ci guadagnerà in senso critico.

  17. Gentile Fulvio Sguerso,
    lei concorda con il tempo del verbo usato dalla signora Cavaliere? Non c’è tanto latinorum da sfoderare. A domanda diretta la risposta è “si” o “no”. Non le pare philosophicus vir?

  18. Sia lodato Gesù e Maria.

    Egr. Signor Joseph,il peggior sordo è chi non vuole sentire.
    Se lo studio fatto sui testi antichi del Dottore della Chiesa su menzionato, mi mettono nella condizione di riportare ciò che ho letto, vuol dire che c’è una valida spiegazione.
    Poichè non sono esperta nel campo, ma mi diletto a studiare ciò che è racchiuso in un mondo, fino a pochi anni fa, a me sconosciuto, se lei ci tiene proprio tanto a porre rimedio a un suo supposto errore grammaticale nel benevolo saluto, che errore non è, se vuole, vada alla fonte, si accorgerà che c’è una valida spiegazione, anzi validissima, solamente, è impossibile riportarla in poche righe.
    Cordiali saluti
    Maria Luisa Cavaliere

    Gentile signor Fulvio Sguerso, mi scuso di aver tardato nel riportarle le risposte alle sue domande relative al Corpo, in quanto, avendo avuta la Grazia, solo da alcuni anni, di leggere i cinque Nuovi Sacri Testi dettati alla gent.ma prof.ssa Olga Foini con accanto la presenza costante del Messaggero dello Spirito Santo, e dopo averne accertata, per fede s’ intende, la profondità degli argomenti,i quali non sono altro che un approfondimento di ciò che non si è capito bene nelle Sacre Scritture della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, non conosco a memoria tutto ciò che è scritto in essi, mi piacerebbe tanto ricordare tutto, per cui rileggo continuamente i Celesti argomenti per far sì che la Nuova Sacra PAROLA Che costituisce la NUOVA EVANGELIZZAZIONE di cui tutti ne parlano, ma in effetti non sanno in che cosa consista,sia al più presto impressa nel profondo della mia coscienza.
    E’ Lo Stesso Creatore nel IV Libro Sacro- Olga Foini: “DIO E’ TRA NOI” IL MARDERIO DIVINO- Le nuove Verità Di Dio dettate al profeta Levehòr – Edizioni Segno, a darne spiegazione.
    Sottotitolo: LA CREAZIONE.
    Pensi un po! La spiegazione è data da pag.149 a pag.169.

    Lode a Dio Padre in eterno, Gloria a Cristo Signore, salga allo Spirito Santo l’ inno di Fede e di Amore.
    Dio ci benedica tutti.
    Cordiali saluti.
    Maria Luisa Cavaliere

  19. Signor Joseph, dal momento che lei ha “sfoderato” il suo ipercorretismo grammaticale, mi sono adeguato alla circostanza e l’ho condotta sul terreno dell’ars dicendi (cioè della retorica), ed è qui, infatti, che casca…Vede, è incongruo rimproverare a una veggente un presunto errore di “cosecutio temporum” (mi scusi sa, ma qui il “latinorum” ci sta; o lei, così pronto nello scorgere errori formali di italiano, aborre dalla nostra antica e comune madre lingua?), tanto più che mi definisce ironicamente “vir philosophicus”. E ora vengo alla sua domanda “diretta” che, se ho capito bene, riguarda il tempo del verbo ignorare nel periodo ipotetico “se si ignora…la risposta è”; ebbene, se fosse del secondo tipo, cioè della possibilità, il verbo della protasi andrebbe al congiuntivo imperfetto: “se si ignorasse” e quello dell’apodosi al condizionale presente: “la risposta sarebbe”; ma siccome la veggente signora M. Luisa considera la sua ignoranza un dato di fatto, allora siamo nel periodo ipotetico di primo tipo, cioè della realtà, e in questo caso, con il “se” è giusto il presente indicativo così nella protasi come nell’apodosi. Era questo che voleva sapere?

    Vale, Josephus!

  20. Errata corrige: prima che il grammaticus Josephus mi bacchetti per due refusi rimasti nella mia risposta alla sua domanda “grammaticale”, mi autocorreggo: non “ipercorretismo” ma “ipercorrettismo”, non “cosecutio” ma “consecutio”. Meglio prevenire…

  21. Sia lodato Gesù e Maria.
    Per chi non lo sapesse, si risponde: sempre sia lodato.

    Preciso ancora una volta, non sono una veggente, mi sono definita ignorante in materia Sacra e cerco di sopperire con intima convinzione ad una lacuna gravissima, almeno dal mio punto di vista.
    E’ stato leggendo il Messaggio della Madonna di Fatima nel Terzo Libro Sacro: OLGA FOINI: ” IL QUADERNO DELLE ROSE” – Messaggi dettati da Maria di Fatima al profeta Levehòr per l’ umanità del terzo Millennio- Edizioni Segno, pag.32-41, che mi ha permesso di aiutare persone in gravissima difficoltà.
    Non ho fatto altro, con il permesso dell’ autrice, di fotocopiare e consegnare un tale messaggio.
    Certamente ho dovuto comparare le due situazioni e nel mio cuore ho sentito di portare la Parola della Vergine Maria con la speranza che fosse Lei ad aiutare tali persone.
    Punto.
    Spero di essere stata chiara. Ho fatto volentieri da tramite tra Cielo e terra, visto che il Clero sta studiando questa Nuova Manna Celestee e non può dare risposte immediate, in quanto, doverosamente, ha i Suoi tempi, ovvero deve rispettare i Tempi di DIO.
    Io mi sono fidata di ciò che la Madonna ha dettato alla gent. prof.ssa Olga Foini con la presenza costante al suo fianco del Messaggero dello Spirito Santo San Gabriele Arcangelo, il Quale per Volere di DIO sta rispondendo alle domande rivolte da coloro che desiderano migliorare la propria vita spirituale.
    Adesso, se me lo consentite, vorrei riportarvi, in sintesi, un breve brano tratto dal Commento Della Sacra Bibbia della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, dettato al Rev.mo Sac. Don Dolindo Ruotolo sepolto a Napoli nella Chiesa di San Giuseppe e dell’ Immacolata di Lourdes.
    Dal Vangelo di San Marco Cap.3,4 pag.648-649
    Nei nostri tempi si pecca contro lo Spirito Santo.
    Il maledetto demonio, sapendo che il peccato contro lo Spirito Santo rende praticamente impossibile la salvezza, tentò e tenta sempre gli uomini a cadere in questo abisso profondissimo.
    Nei nostri tempi, si può dire, abbia toccato l’ apice di questa sfrontatezza, avvelenando, per così dire, le stesse radici dell’ anima cristiana.
    La lotta del filosofume, del razionalismo senza ragione, del bolscevismo e del nazismo contro la fede cattolica è frutto di tanti peccati contro lo Spirito Santo, ed è un colossale peccato contro lo Spirito Santo.
    Stravolgere la verità e la storia in mala fede e negare l’ evidenza della luce, è tale peccato che rende impossibile la risurrezione di quelle anime che mentiscono sapendo di mentire, e che con freddo e scellerato calcolo tentano minare le basi stesse della Chiesa Cattolica……………………..
    Nelle oscurità dello spirito adoriamo DIO, e smettiamola con quello spirito falso che battezziamo come critica e ragionevolezza, mentre è solo stupidità e orgoglio. La nostra ragione è una pessima guida quando non è essa stessa illuminata dalla fede e guidata dalla disciplina dell’ obbedienza.
    Chi non dubita della sua ragione e non è diffidente innanzi alle sue suggestioni, non è dissimile dai pazzi che hanno come carattere patologico l’ ostinazione nel loro pensiero, e l’ irruente esclusione del pensiero degli altri.

    Lode a Dio Padre in eterno, Gloria a Cristo Signore, salga allo Spirito Santo l’ inno di Fede e di Amore.

    Cordiali saluti
    Maria Luisa Cavaliere

    P.S.
    Poichè il pettegolezzo e la deleteria critica non appartiene e non è mai appartenuta alla mia forma mentis, per dono divino, forse,oppure per troppa buona educazione ricevuta in famiglia, spero di avere uno scambio di preghiere con persone che umilmente si pongono all’ ascolto dello Spirito Santo Che, oggi, sta parlando a tutti.

  22. @ Maria Luisa Cavaliere: signora, contenta lei …
    @Fulvio Sguerso: usi il correttore grammaticale di Word 2007… lo trovo più affidabile e sintetico delle sue spirali verbali e di pensiero.
    Ad entrambi i miei saluti e l’augurio ad ognuno di trovarsi bene con i propri interessi culturali.

  23. Al quasi anonimo signor Joseph. E lei usi una buona grammatica della lingua italiana prima di correggere errori di consecutio presenti solo nella sua presunzione di sapere quello che non sa o non capisce.

    Fulvio Sguerso

  24. @F. Sguerso
    Caro Signore,
    non ho usato bene la grammatica? Può darsi, ma passi in rassegna i miei commenti e corregga, se crede. Di solito, essendo insicuro e limitato, mi affido al correttore grammaticale del mio word processor, e non commetto svarioni. Piuttosto: lei sarebbe un “counselor”? La trovo un po’ troppo aggressivo e giudicante gli altri che non hanno la sua formazione culturale. Io la saluto con il benedicente: “siano lodati Gesù e Maria” cui lei risponderà: “sempre siano lodati”. Non dimentichi che Maria ricopre un ruolo così importante dall’avere scatenato in passato fini disquisizioni se fosse corretto chiamarla “Madre di Gesù” o “Madre di Dio”.
    p.s. questa volta ho scritto direttamente nel form, senza correttore grammaticale.

  25. Dimenticavo: prevenendo il suo giudizio, Sig. Sguerso, preciso di aver scritto il mio commento DOPO essermi letto alcuni dei suoi articoli da un paio di mesi a questa parte. Mi documento prima di sputare le mie “sentenze”.

  26. Questa è proprio bella, signor Joseph! Non mi pare proprio che lei mi abbia interpellato in quanto counselor ma in quanto prof di italiano, e con un tono ultimativo: “sì o no”, chiedendomi di confermare il presunto errore di consecutio della signora M. Luisa, da lei trattata con altezzosa supponenza. E me lo ha chiesto in modo sferzante: “latinorum…philosophicus vir”. E siccome l’errore non c’è (come non ci sono errori grammaticali nei suoi commenti, sia chiaro!), le ho suggerito di consultare una buona grammatica italiana prima di correggere errori inesistenti. Tutto qui. Ora, in mancanza di altri argomenti, ironizza sulla mia professione di counselor…
    Chi sia qui l’aggredito e chi l’aggressore lo lascio decidere a lei.

    Fulvio Sguerso

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