“Caro Sindaco”, non ci siamo!

Carmine Erra

 

Chi pensava, come il giornalista Massimiliano Amato nella sua “enfatica” pubblicazione, che l’avvento di Luigi de Magistris, al comune di Napoli, potesse portare quella ventata di freschezza e  innovazione nella gestione della cosa pubblica in una realtà tanto complessa e problematica, a naso, dovrebbe cominciare ad esprimere forti perplessità. Uno “spoil sistem” draconiano tra le società partecipate del comune ( Bagnolifutura, Elpis, NapoliPark ) con l’eccezione di Arin, ora Abc ( acronimo di acqua bene pubblico ); il gravissimo caso dell’ ingiustificata rimozione del presidente di Asia, Raphael Rossi, dopo solo sei mesi di gestione pur a fronte del raggiungimento del brillantissimo risultato della “ripulitura sostanziale” della città. L’abbandono di Roberto Vecchioni dalla presidenza del Forum delle Culture abbinata alla creazione di una struttura amministrativa personale con ben 17 componenti di staff ( più di Obama alla Casa Bianca ) che, con la nomina del fratello del sindaco, a titolo ( fintamente ) gratuito, fanno 18. Un’ombra, cupa ed amara, sulla mancata rendicontazione delle spese sostenute in campagna elettorale ( obbligo a cui, addirittura, non sembrerebbe essersi sottratto il suo avversario dell’epoca Gianni Lettieri ). Un rifiuto, ad oggi, non adeguatamente motivato per la costruzione del termovalorizzatore a Napoli est. Chi ha voglia di guardare oltre la ribalta mediatica che il “caro Sindaco “ è stato in grado di realizzare con spropositato uso di “nani e ballerine” analoghe a quelle del “caro Silvio”, non può non evidenziare i sopra citati, inquietanti, fatti che evidenziano una gravissima mancanza di trasparenza  ed una sostanziale mancanza di sensibilità che trova la sua più “completa” espressione nelle gravissime considerazioni espresse, lo scorso 15 gennaio, contro un giornalista precario, reo d’aver “stanato” l’auto del sindaco in sosta vietata, “assimilato” alla manovalanza criminale organizzata. La domanda che più mi pongo è : perché ? Era necessario maltrattare, nei modi e tempi che tutti conosciamo ( l’imposizione, ad esempio, dell’assunzione di alcuni soggetti in “Asia” ad opera dell’amministrazione comunale ), un galantuomo come Raphael Rossi? Creare una struttura di staff così pletorica assumendo, “fintamente gratis”, il fratello del sindaco ( poiché a libro paga di Idv regione Campania ) elevandolo a rango di nuovo statista e “scimmiottando” Bossi con il suo “trota” ed il “caro leader” Di Pietro con il suo “delfino Cristiano”?.Sono fatti che si pensava potessero far parte di un vecchio modo di fare politica e che si ripropongono in una versione, se vogliamo, ancora peggiore tenuto conto del fatto che colui che le adotta si è eretto, in campagna elettorale, a giusto censore della precedente, fallimentare, gestione amministrativa. Il fatto che, a tutt’oggi, nessun essere umano ( eccezion fatta, immagino, per i componenti del “cerchio magico demagistrisiano” ) conosca quanto sia costata la campagna elettorale del “caro Sindaco”, credo rappresenti un “vulnus” pesantissimo in tema di trasparenza, umana prima ed amministrativa poi. Ora, per esempio, in merito al rifiuto del termovalorizzatore di Napoli est, tutti sanno che “grande elettore” ( e, credo, anche sostenitore economico ) del “caro Sindaco” è stato Antonio D’Amato, ex presidentissimo di Confindustria e potente imprenditore napoletano. Il medesimo è marito di “quella” Marilù Faraone Mennella con la quale la città di Napoli ha già avuto modo di relazionarsi nelle vicende che hanno riguardato la privatizzazione dell’acqua a opera della società “Icar” spa. Quest’ultima si muove agevolmente negli interessi edili del napoletano fin dai tempi della ricostruzione del post terremoto del 1980. Il dubbio che mi sorge è il seguente : poiché nessun progetto alternativo, ad oggi, risulta essere stato presentato, vuoi vedere che il netto rifiuto del “caro Sindaco” nel costruire un termovalorizzatore a Napoli est sottenda un “eventuale” interesse futuro ad un cambio di destinazione urbanistica della zona, magari per “finalità progettuali edilizie” che possano “ingolosire” figure eminenti come la succitata e nobile Marilù ? Sarei curioso che qualcuno potesse rispondere al seguente quesito, così come sarei, ribadisco, curioso di sapere quanto è costata la campagna elettorale del “caro Sindaco” ( adeguatamente e  documentalmente rendicontata ) e quanto ha contribuito, ad essa, Antonio D’Amato ed Idv Campania in termini “pecuniari”. Al di là di tali dubbi, la sensazione che emerge in merito alle sopra riportate riflessioni è quella di una volontà del “caro Sindaco” di sfruttare il “sindacato napoletano” per assurgere a nuovi ruoli a livello nazionale con la prospettiva,molto vicina nel tempo, di candidarsi al parlamento nazionale, al pari di soggetti come l’assessore “quasi plenipotenziario” Tommaso Sodano, lasciando i napoletani in “braghe di tela” e nel “guado” di una condizione precaria e dagli sviluppi alquanto imprevedibili. Spero d’essere stato alquanto pessimista e non facile profeta.

 

 

2 pensieri su ““Caro Sindaco”, non ci siamo!

  1. il sindaco Luigi De magistris per la nostra città sta facendo qualcosa, vedetre piazza Garibaldi , vedete il quartiere Stella , vedete Materdei ……, il problema è stata gente come La Iervolino , Baoolino ed il presidente della Provincia di Napoli , Noi non siamo di nessun partito politico ma siamo stranieri che vivono nel vostro paese da 30 anni , e che abbiamo fatto fortuna grazie a voi italiani

  2. all’amico latinoamericani di Napoli chiedo : cosa c’entra quanto ha scritto con ciò che ho riportato nell’articolo. Se poi gli basta vedere “due o tre” strade pulite ( non dal sindaco!!!) buon per lui!!

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