Salerno: Movimento Studentesco Nazionale ricorda Shoah

Il Parlamento italiano, con la legge 211/2000, ha riconosciuto il 27 gennaio  quale  Giornata  della  Memoria,  “per  ricordare  la  Shoah,  le  leggi  razziali,  la  persecuzione  italiana  dei  cittadini  ebrei,  gli  italiani  che  hanno  subito  la deportazione,  la  prigionia,  la  morte,  nonché  coloro  che,  anche  in  campi  e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto dello sterminio, ed a rischio della propria vita hanno protetto altre vite e protetto i perseguitati” (art.1 lg.211/2000). “ Ricordare i martiri ebrei, per onorare chi si oppose a tutti i regimi totalitari del  novecento    dichiara  Luigi  Di  Martino,  Presidente  Provinciale  di Movimento Studentesco Nazionale Salerno. Molte  sono  le  iniziative  organizzate  da  varie  scuole  su  tutto  il  territorio provinciale  per  ricordare  le  vittime  dell’Olocausto,  affinché  nella  vita  degli studenti resti vivo l’orrore che ci fu negli anni del nazionalsocialismo tedesco.  Sarebbe  professionalmente  corretto,  però,  se  da  parte  dei  professori,  che dirigono  la cultura  italiana, ci  fosse  la stessa attenzione alla divulgazione di quei fatti  storici  della  seconda  metà  del  novecento,  dove  le  vittime  furono  italiani, cristiani, ragazzi e studenti: basti pensare le poche righe riservate sui libri di storia al dramma delle Foibe, alla Primavera di Praga, alle lotte di Piazza Tienamen. E  visto  l’avvicinarsi  del  10  Febbraio,  quale  “Giorno  del  Ricordo”  per commemorare  le vittime delle Foibe e  l’esodo  Istriano – Dalmato – conclude Di Martino    esorto  i  Presidi  degli  istituti  superiori  della  Provincia  di  Salerno,  a dedicare,  anche  in  quel  giorno,  poche  ore  all’approfondimento  di  tale  dramma affinché i giovani studenti capiscano che le lotte, gli stermini, le deportazioni e gli genocidi non si  fermarono al 27 gennaio del 1945, ma durarono,  in  Italia, nostra amata Patria, a danno di fratelli italiani, fino alla fine degli anni cinquanta.”