Policastro Bussentino: Cgil, Centro Le Rose, mancanza autorizzazioni lavori struttura, chiusura Centro e licenziamento lavoratori

Oramai le ore sono contate; la chiusura del Centro le Rose di Policastro Bussentino è cosa fatta. Alla base di questa drammatica decisione che lascerà senza un lavoro ben 24 persone e metterà le 35 persone anziane che attualmente vi dimorano è, certamente, la mancata autorizzazione ad eseguire i lavori di adeguamento della struttura alla ditta “Multiservice sud”. La stessa “Multiservice sud” ha già notificato le lettere di licenziamento collettivo ai lavoratori del Centro adducendo che si ritiene costretta a terminare le attività lavorative per il mancato rilascio delle citate autorizzazioni. Una situazione drammatica che si ripropone a distanza di cinque mesi. Infatti già lo scorso agosto si erano vissuti momenti di tensione e preoccupazione per le stesse motivazioni che portarono, grazie all’intervento puntuale della Camera del Lavoro di Sapri che si schierò al fianco dei lavoratori uno spiraglio che ha portato sino ad oggi, nell’attesa che la stessa vicenda si potesse sbloccare definitivamente in modo positivo. La mobilitazione a sostegno dei lavoratori però non si ferma. Nella giornata di ieri l’intervento della segreteria provinciale della Cgil, a firma del segretario Arturo Sessa, che ha inviato una missiva all’indirizzo di tutti i sindaci afferenti al Piano Sociale di Zona S9, nonché agli assessorati alle politiche sociali e del lavoro della Provincia di Salerno dove si chiede di intervenire con urgenza attraverso la convocazione di una conferenza dei sindaci dello stesso ambito per affrontare seriamente la questione. “Crediamo che la riunione tecnica convocata dal Piano Sociale di Zona S9 per il 25 gennaio sia davvero poca cosa rispetto all’urgenza di trovare una soluzione seria e definitiva per la vicenda – ha affermato Domenico Vrenna, responsabile della Camera del lavoro di Sapri – credo che questo sia il momento di fare sul serio e quindi occorre, a nostro avviso non solo l’intervento di tutti i sindaci del Piano di Zona S9 ma soprattutto delle istituzioni provinciali e regionali – ha continuato Vrenna – Ora è una questione “umana”: occorre dare dignità ai lavoratori con la certezza del lavoro, ma soprattutto occorre garantire l’assistenza ed un futuro dignitoso ai 35 anziani che da mesi oramai vivono con l’incubo di finire in mezzo alla strada” ha concluso Vrenna.