Salerno: Giunta provinciale baratta diritto allo studio

Il diritto all’istruzione e a un’adeguata offerta formativa in provincia di Salerno non può sottomettersi alle esigenze degli amministratori di salvaguardare i propri equilibri nei rapporti politici. Il nuovo piano di dimensionamento provinciale, senza tener conto delle esigenze produttive e culturali del contesto territoriale in cui le scuole si trovano a operare, evidentemente per non inimicarsi nessuno, è stato redatto senza alcuna riflessione, alcun  criterio, alcuna valutazione della realtà in cui vivono. A Sala Consilina, ad esempio, grazie al nuovo piano, si avranno accorpamenti sottodimensionati che causeranno la perdita del ds e del dsga per tutto il primo grado, così come accadrà accorpando gli istituti di Perdifumo e S. Marco di Castellabate.  La nuova redistribuzione non garantisce ne la qualità della formazione dei giovani ne la sopravvivenza delle scuole che lottano tra loro per ottenere iscritti, ma anzi mortifica la storia di tutti quei plessi che effettivamente lavorano da anni su specifici percorsi, aumentando anche il grado di confusione di genitori, studenti e docenti. I nuovi indirizzi assegnati, infatti, non tengono conto dei bacini di utenza, per cui molte scuole subiranno un drastico calo di iscrizioni, non riuscendo a raggiungere il numero minimo per il dimensionamento. Una programmazione territoriale seria doveva partire dall’analisi della situazione esistente, in concerto non solo con i sindaci, ma anche con i dirigenti scolastici e le parti sociali presenti sui territori, verificando il numero delle scuole presenti per area, degli indirizzi già attivati, anche in relazione al numero di alunni per scuola, agli spazi e ai laboratori esistenti in esse, ovviamente tenendo conto delle distanze tra scuole con lo stesso indirizzo. E’ inaccettabile, inoltre, la giustifica addotta dalla giunta provinciale di aver seguito le richieste dei consigli comunali. Questa è una logica politica che non tutela ne le scuole preesistenti, ne l’offerta formativa complessiva provinciale. A tal riguardo, si chiede se esiste effettivamente un piano d’istruzione provinciale, nato in concerto con tutte le parti sociali, i sindaci e le scuole. Con questa logica di disseminazione selvaggia, le scuole sottodimensionate saranno ben oltre le 54 previste. Ancora una volta si procede senza aver letto ne le norme ne le leggi. Molto probabilmente si spera nell’assessore Miraglia, ferma alla vecchia norma d’urgenza, ormai superata,  in cui andavano sottodimensionate solo quelle scuole con i Dirigenti scolastici a fine mandato. Anche il piano regionale, che dovrebbe dettare i criteri, è “ultra e contra legem”, superato ormai dalle nuove norme nazionali. La “Provincia del nulla” ha perso un’altra occasione per trasformare il dimensionamento da una mera sommatoria di edifici a una opportunità di sviluppo per il territorio, con scuole pedagogicamente stabili e dalle solide fondamenta organizzative e didattiche.

 

 

Mariarosaria Vitiello

Vice Segretario provinciale e responsabile scuola Pd