Conosciamo i Balega (Congo Rd): i due capi astuti

Padre Oliviero Ferro

C’erano due grossi villaggi confinanti, i cui capi se l’intendevano a meraviglia. Gli abitanti, però, lasciavano a desiderare: una piccola parte faceva bene il suo dovere, lavorava, portava avanti come si deve la famiglia e partecipava ai lavori comunitari. Il maggior numero degli abitanti era indolente, sempre a farsi spingere e ad essere minacciati per fare qualcosa. Un giorno, i due capi decisero di prendere gli abitanti con astuzia. L’uno si finse ammalato e in gravi difficoltà e ricorse al suo vicino per essere aiutato. Il capo del villaggio vicino, evidentemente, rispose all’appello, invitando uomini e donne, giovani e ragazze, a dare un giorno di lavoro per aiutare il suo omonimo in difficoltà. Come sempre succede, obbligati, tutti si recarono al villaggio confinante: chi a mietere il riso, altri a raccogliere il granoturco e altre culture, altri ancora a pescare e via dicendo…I giovani furono invitati all’estrazione dell’oro nel fiumiciattolo vicino. Come sempre capita, in tali lavori obbligati, solo pochi misero tutto il loro impegno, mentre molti fecero solo finta o batterono la fiacca. Alla fine della giornata, tutti quelli che erano accorsi in aiuto, si trovarono davanti alla casa del capo amico, con in mano o nella gerla, il frutto del loro lavoro. Alla meraviglia di tutti, apparvero i due capi, in perfetta salute e il finto ammalato disse loro:”Come vedete, non ero ammalato e non avevo bisogno di nessun aiuto. Col  vostro capo abbiamo escogitato questo stratagemma per misurare la vostra bontà e generosità. Ora ritornate al vostro villaggio e ciascuno porti a casa il frutto del suo lavoro di questa giornata”. I pochi generosi cantarono la loro gioia, ma tutti gli altri tornarono a casa con tanto rammarico e rimpianto per essere stati  pigri, indolenti e fannulloni.