I gravi rischi della disinformazione in rete

Giovanna Rezzoagli

Internet ha determinato una grande rivoluzione nel mondo della comunicazione e, conseguentemente, nel mondo sociale. Paragonabile solo all’avvento del piccolo schermo, la rivoluzione interinale rivela sempre più spesso un pericoloso lato oscuro. La libertà è un bene senza prezzo, ma è un bene che va costudito con estrema cura. Se Internet offre a ciascuno di noi la libertà di interagire con chi si desidera nei modi che più si ritengono utili per se stessi, è altrettanto vero che molti approfittano, consapevolmente o meno, di tale libertà determinando ripercussioni che possono rivelarsi estremamente pericolose per il mondo sociale, ovvero per ciascuno di noi. L’ultimo esempio di questo ci viene fornito da un articolo comparso sul sito yahoo.com sezione “Ultime notizie”, probabilmente da un incauto (e ben poco erudito sulla complessa tematica delle neuroscienze ) cyberscrittore in erba. Il titolo è ovviamente studiato per calamitare l’attenzione di chi legge: “Si risveglia prima dell’espianto dei suoi organi”. Stimolando in chi legge il risveglio  di una tra le più ataviche delle paure, quella di essere creduti defunti quando ancora in vita, l’articolo strumentalizza in modo davvero poco etico un episodio avvenuto negli U.S.A. nelle scorse settimane. Se ci si attiene ai fatti, senza interpretarli o mistificarli, la notizia non ha nulla di eclatante nella sua drammaticità: un giovane studente, rimasto vittima di un gravissimo incidente in conseguenza del quale ha riportato gravi lesioni cerebrali, si è risvegliato da un profondo stato di coma. Secondo l’anonimo giornalista, tale risveglio sarebbe avvenuto in coincidenza di un ipotizzato espianto degli organi del giovane. Tutto ciò è profondamente confuso e nebuloso. Nel nostro Paese e, per ciò che mi è dato conoscere della normativa vigente nei principali Paesi industrializzati (States inclusi), si può procedere all’espianto degli organi solo ed unicamente quando si è verificata la cosiddetta “morte cerebrale”, ovvero quando non vi è più attività elettrica all’interno del bulbo cerebrale, per un periodo di almeno sei ore. Quando si interrompe l’attività del bulbo cerebrale non è più in alcun caso possibile la ripresa della respirazione e del battito cardiaco, ovvero non è più possibile un recupero di alcuna funzione vitale autonoma. Nel caso del giovane studente americano erano presenti segni di gravissima sofferenza cerebrale, tali da far temere che le probabilità dell’uscita dallo stato comatoso fossero molto basse, ma non si era giunti alla morte cerebrale e nemmeno alla condizione di “stato comatoso irreversibile”. Quindi non era assolutamente verificata la condizione necessaria per procedere ad un espianto di organi, mentre è possibile che tale circostanza sia stata ipotizzata dai sanitari nel caso le condizioni di salute del giovane diventassero non recuperabili. Esiste una differenza abissale tra questo scenario e quello prospettato dall’articolista. L’effetto sui lettori è devastante, a giudicare dai commenti e dal modo in cui tale articolo è stato ripreso sui forum e blog. Nel nostro Paese la cultura della donazione degli organi è ancora molto poco diffusa, inutile dire che tale disinformazione non può che aggravare la situazione. Donare gli organi non è solo un gesto di grande generosità ed abnegazione, è anche e soprattutto una scelta di profondo rispetto verso la sofferenza altrui. Quella sofferenza che potrebbe essere alleviata se i donatori fossero tanti. Nel 1992 venne recapitata ad ogni adulto maggiorenne una tessera azzurra da portare sempre con se, in cui si doveva dichiarare se si accettava o meno di essere donatori di organi qualora si verificassero le condizioni. Chi di noi la conserva ancora? Io ero appena maggiorenne quando la ricevetti, e ricordo che barrai la casella “SI” con convinzione. Quella tessera, consunta dal tempo è ancora nel mio portafoglio, accanto alla patente di guida. Non si sa mai. Addolora verificare che un articolo scritto tanto per far cassa o per compiacere qualche “scuola di pensiero” rischia di vanificare tanti sforzi di adeguata informazione e di  ridimensionare un cambiamento culturale necessario. Il superficiale articolista non ha forse riflettuto che, un domani, potrebbe essere lui/lei a necessitare di un dono vitale…

9 pensieri su “I gravi rischi della disinformazione in rete

  1. Se si vuole bene alla gent.ma Direttrice Rita Occidente Lupo e al suo staff collaborativo, si inizino gli interventi, per cortesia, con il saluto benedicente: Sia lodato Gesù e Maria.
    (E’ solo un buon consiglio).

    Tutti sanno che quando una qualsiasi persona lascia questa vita terrena per iniziare la nuova vita Celeste, è doveroso chiamare il medico per accertarne il decesso. Si è sempre sentito affermare il medico: il cuore ha cessato di battere, contrariamente a quanto viene affermato dalla Dott.ssa G. Rezzoagli.
    Forse non tutti sanno che sarebbe bene confrontarsi e benevolmente dialogare con La Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a cuore battente, nata nel 1985.
    http://www.antipredazione.org
    lega.nazionale@antipredazione.org

    Gli esseri umani non sono burattini, come vuol far credere Satana, il nemico acerrimo dell’amato CREATORE e di noi tutti Sue creature.
    Ciascuno di noi è stato creato a immagine di DIO e ciascuno di noi deve adoperarsi a usare la propria testa e il proprio cuore per difendere la propria dignità e di conseguenza la propria vita che è Sacra.
    Ringrazio la dott.ssa Giovanna Rezzoagli per avermi offerto, di nuovo, la possibilità di informare tutti coloro che desiderano approfondire un tale delicatissimo argomento di cui si parla troppo poco.
    Coraggio, giovani e giovanette! Lo studio e l’ approfondimento di qualsiasi argomento vi restituiranno quel futuro che vi appartiene.
    Non permettete ad alcuno di strapparvelo. Il futuro è nelle vostre mani, se studiate.
    Auguri di UN NUOVO ANNO 2012 a tutti.
    Nuovo nella mente
    Nuovo nel cuore
    Nuovo nelle parole
    Nuovo nei gesti
    Nuovo nel riconoscerci tutti figli di Un Solo PADRE Celeste.

    Maria Luisa Cavaliere

  2. Sono io a ringraziare la gentile Signora Cavaliere per l’attenzione prestata al mio scritto e all’occasione che offre con le Sue argomentazioni di approfondire un tema giustamente definito delicatissimo. Ancora di più oggi che il numero di donatori è in calo a fronte degli innumerevoli progressi della scienza medica che permettono, in alcuni casi, persino la donazione degli organi tra viventi. Nessuna azione predatoria, pertanto.Non conosco il sito citato, ma non fatico molto ad intuire contenuti e ispiratori, non per supponenza ma perchè, avendo lavorato in ambito sanitario mi sono più volte confrontata con le più disparate opinioni. La Signora Cavaliere osserva giustamente che, un tempo, dopo un decesso si chiamava il medico che affermava che “il cuore ha cessato di battere”. Era usanza nell’epoca elisabettiana seppellire il defunto con un dito infilato ad una cordicella attaccata ad una campanella che fuoriusciva dalla tomba, casomai il medico in questione non fosse proprio affidabile. Ma questo è solo un inciso. La Signora Cavaliere ignora che il cuore, se opportunamente stimolato tempestivamente, può riprendere a battere, essendo un muscolo e nulla più. Io stessa ho praticato più volte il massaggio cardiaco e so quello che dico. La morte cerebrale, del bulbo cerebrale, invece è irreversibile. Le moderne tecniche di rianimazione consentono di mantenere le funzioni vitali (per un tempo limitato)anche in un organismo in cui è sopravvenuta la morte cerebrale, ma senza la strumentazione non sarebbe possibile. Perchè è il cervello che governa, attraverso il sistema nervoso neurovegetativo, il battito cardiaco e la funzione respiratoria. Se il cervello muore, le funzioni vitali cessano immediatamente. Se si arresta il cuore,dopo circa cinque minuti manca l’apporto di ossigeno al cervello e inizia la morte dei neuroni, ma se il cuore viene stimolato e riprende a battere la situazione può invertirsi. Cara Signora, Lei offre un esempio concreto di come un’informazione ideologicizzata e non supportata da adeguate nozioni scientifiche sia deleteria. Per poter espiantare gli organi da un corpo in morte cerebrale, ovviamente tale decesso deve avvenire in un ospedale, il potenziale donatore deve aver espresso l’intenzione di donare gli organi in caso di decesso, i parenti devono essere consenzienti. Poichè sia Lei che io che tutti noi siamo contemporaneamente potenziali donatori e ricettori, la questione riguarda tutti. La invito caldamente ad aggiornare le Sue nozioni mediche molto avanzate dal 1985, e ad evitare di parlare di “predazione degli organi”, a meno che non possegga prove documentate di fatti accaduti, allorché una procura della Repubblica sarebbe il luogo migliore ove proporre simili affermazioni, e non un giornale che merita il rispetto di contributi intellettualmente onesti. Infine, una doverosa precisazione: io non sono un Dottore.
    Cordialmente.
    Giovanna Rezzoagli Ganci

  3. Sia lodato Gesù e Maria.

    Gent.ma signora Rezzoagli, innanzitutto, sono lieta di conoscerla attraverso il suo scritto, per cui mi offre la possibilità di precisare che non sono un medico e quindi sono ignorante in materia.
    Poichè amo leggere, studiare, approfondire e ricercare persone esperte e qualificate su vari argomenti riguardanti l’ esistenza dell’ essere, e che credono che l’ unico artefice della vita umana è il CREATORE, cioè Colui che ci ha creati, ecco che mi sono imbattuta nel sito: http://www.antipredazione. org
    nel quale, se ritiene opportuno visitarlo, noterà che sono degli esperti che discutono dell’ argomento da lei accennato.
    Ho voluto solo dare una semplice informazione sull’ esistenza di esperti che evidentemente la pensano diversamente.
    Personalmente, penso che la vita sia un dono meraviglioso e preziosissimo e poichè l’ uomo è stato creato a immagine e somiglianza di DIO e quindi formato di anima, corpo e spirito, ho delegato all’ Unico Creatore la gestione della mia vita terrena e celeste, per cui non permetto ad alcuno di manipolare la mia esistenza, visto che rispetto e difendo la dignità dell’ Angelo Custode che ci è stato donato gratuitamente, proprio a tutti, dall’ infinita Bontà di un Padre Creatore, Buono assai.
    Per ascoltarlo bisogna necessariamente però vestirsi di umiltà.
    Le confido che non sempre ci riesco.
    Comunque mi sforzo e ne vedo i benefici.
    Spero che non mi voglia condannare se amo conoscere la Verità Universale.
    Dio la benedica.
    Cordiali saluti.
    Maria Luisa Cavaliere

  4. Gentile Signora Cavaliere, io credo che avere amore per la conoscenza sia un poco il sale della vita. Altrimenti si lascia trascorrere il tempo sopravvivendo. Le vie per giungere alla verità, su quelle non mi permetterei mai di intervenire: tema troppo personale per permettersi di “offrire” risposte, tantomeno universali. Chi sarei mai io per aver la presunzione di essere la creatura che ha le risposte giuste alle domande che prima o poi tutti si pongono? Ciascuno ha il diritto di costruirsi una propria visione delle umane realtà, ed il dovere di rispettare quelle altrui. Il sito di cui nuovamente propone il link è evidente che promulghi le proprie tesi, è la famosa libertà che Internet offre e di cui io non sono sicura si faccia sempre un uso corretto. Ritorniamo al tema centrale dell’articolo, il cui vero fulcro è dato dalla disonestà intellettuale con la quale è possibile condizionare le persone attraverso l’uso del linguaggio. E’ un meccanismo psicologico sottile e di cui tutti siamo inconsapevoli vittime ogni giorno. La pubblicità lo conosce molto bene. Ogni medaglia ha il suo rovescio, per cui pongo una riflessione: se la scienza oggi offre risposte ben chiare e precise su alcuni aspetti dell’esistenza non può essere forse una prova di umiltà accettare queste risposte senza per forza essere oppositivi? Se questa mattina, uscendo di casa avessi un incidente e mi trovassi nella condizione di morte cerebrale oggetto di polemica, vorrei che i miei organi potessero essere utilizzati per altri.Senza paure e senza alcun dubbio. Se credessi in un “destino” potrei pure credere di essere nata per poi finire i miei giorni donando salute ad altri. Più pragmaticamente, non vedo in un simile caso una sola ragione per negare un aiuto concreto a chi si trovasse in condizione di bisogno, tanto la mia vita sarebbe comunque finita. Ognuno è ovviamente libero di scegliere per se stesso. Cordialmente.
    Giovanna Rezzoagli Ganci

  5. Gent.ma Signora Rezzoagli, la su risposta è degna di massimo rispetto.
    E’ vero che, essendo comuni mortali, non possiamo avere la presunzione di possedere la verità.
    Credo, invece, che da un sano ed onesto confronto intellettuale tra esperti in materia, si possa raggiungere una prima verità umana.
    Se crediamo che abbiamo un’ anima, un corpo e uno spirito, oltre la tunica di pelle che non rientra nell’ esistenza trinitaria, pur facendone parte, in quanto in essa si nasconde un buono e sano progetto che il Creatore ha stabilito, fin dalle origini, su ciascuno di noi,potremo raggiungere anche la Verità Spirituale, basta soffermarsi a riflettere.
    A tale riguardo c’è una Santa e Storica Letteratura Biblica che insegna a tutti coloro che lo vogliono..
    Poichè credo nel continuo dell’ esisteza in una vita migliore, se esco e faccio un incidente, mi vesto di umiltà e consegno subito la mia anima, il mio corpo e il mio spirito, nelle mani dell’ Unico Artefice della mia vita, mi riferisco all’ amato CREATORE, lasciando le cure della tunica di pelle agli esimi medici e mi rifiuterò di farmi espiantare gli organi o, peggio ancora di riceverli, in quanto, senza accorgercene, in buona fede, e con presunzione, escludiamo dalla nostra vita Il CREATORE DI TUTTI NOI, L ‘ UNICO a dover gestire ciò che Gli appartiene: l’ ANIMA che è racchiusa nel Corpo, Tempio dello Spirito Santo.
    Il problema è serio e profondo.
    Lo sa che è già un vero e proprio miracolo che pur essendo di idee diverse, riusciamo a dialogare civilmente, o meglio, le nostre anime desiderano comunicare, in virtù del riconoscimento di avere un PADRE Celeste in comune e che continuamente cerca di tenderci la Sua Mano salvifica, attraverso i Santi Sacramenti.
    Come può notare, è una mia personale convinzione che ho dell’ esistena umana, avvalorata dall’ insegnamento di CRISTO GESU’, il Quale dall’ Alto di quella CROCE,innocente, ci insegna come dobbiamo trascorrere la nostra breve esistenza su questa terra che appartiene a Satana. (Genesi)
    Tutti siamo chiamati, liberamente e con rispetto, a scegliere tra il Sommo Bene e il Maligno che ci vuole trascinare ingannevolmente nel baratro dell’ auto distruzione.
    Volgendo lo sguardo intorno a noi, oggi, pare proprio che gli stiamo concedendo il nostro consenso.
    Dio ci liberi.
    Cordiali saluti.
    Maria Luisa Cavaliere

  6. Signora Cavaliere, anche io apprezzo molto il dialogo aperto e sincero, anche coltivandolo con Persone che la pensano diversamente da me. Fa parte, prima di tutto, della mia cultura personale, quella che in nessuna scuola insegnano, e poi dell’essenza stessa della mia professione. Lei è chiaramente libera di opporsi al trapianto di organi, sia da possibile donatrice che da ricettrice. Sinceramente osservo con dispiacere che la Sua posizione non sembra fondata su di una valutazione scientifica ma su personalizzazioni ideologiche, similari a quelle che portano i Testimoni di Geova a rifiutare le trasfusioni di sangue. Ciò che mi preme non è certo quello di “fare proselitismo” per una o l’altra posizione, ci mancherebbe, ma solo ed esclusivamente oggettivare il più possibile punti di un discorso drammaticamente serio e attuale, liberandolo da inutili personalismi, poiché di fronte alla malattia siamo tutti uguali. Vedo che, per una volta,ha abbandonato la frase con cui inizia i suoi commenti. Se vuole, mi può soddisfare una curiosità: perchè usa la formula “Sia lodato Gesù e Maria” e non “Siano lodati Gesù e Maria”? Perdoni la mia deformazione professionale, ma è nei dettagli che si nasconde l’essenza.
    Sempre cordialmente.
    Giovanna Rezzoagli Ganci

  7. Dibattito interessante. Peccato che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Plauso totale alla Dott. Rezzoagli, bocciatura senza appello alla Sig. Cavaliere. Siamo nel terzo millennio, come si fa a dire certe cose? Signora, vada a praticare unpò della fede che predica a parole e la smetta di scrivere stupidaggini.

  8. Gentile Signor Marco, grazie per il commento. Credo faccia piacere a chiunque ricevere un apprezzamento,in ogni caso l’essenziale per me, nel comporre questo scritto era quello di trasmettere un’informazione seria e corretta su di un tema molto importante. Se costruttivi, ben vengano precisazioni e distinguo. Oggettivabili, però. Non vi è nulla di più inconcludente e perisoloso, per se stessi e per gli altri, dell’autoreferenzialità narcisistica.
    Cordialmente.
    Giovanna Rezzoagli Ganci

  9. Egr. Signora Rezzoagli, mi scuso per non aver risposto con immediatezza ai suoi quesiti, in quanto i miei studi seri e profondi su tematiche molto profonde e da molto tempo trascurate, mi impegnano gran parte del mio poco tempo libero.
    Poichè è da diversi mesi che intervengo con dei commenti sul quotidiano on-line, credo che sia ben noto a tutti il significato del saluto benedicente : Sia lodato Gesù e Maria, per cui non reputo indispensabile ripeterlo.
    Avendo affrontato una lettura attenta di alcune note opere scritte da Sant’ Alfonso Maria de’ Liguori, ho rilevato in esse il saluto che era solito impartire il Dottore della Chiesa: Sia lodato Gesù e Maria.
    Anch’io mi posi, a suo tempo, la domanda che, gentilmente, lei mi rivolge.
    Da inesperta, conclusi che il legame spirituale, in questo caso, tra la Madre e il Figlio di Dio, è talmente forte per cui, noi poveri esseri umani facciamo fatica a capire la differenza tra spiritualità e umanità.
    Sarei grata a persone competenti di dare loro una risposta più teologiamente consona.
    Al Signore Marco V. vorrei invece solo dire che è molto semplice denigrare le persone quando si nota che hanno un’ opinione diversa dalla massa.
    Forse il Signor Marco V. oltre a ignorare come è fatto l’ uomo, non sa che ciascun individuo è stato creato diverso l’ uno dall’ altro, per cui ciascuno dovrà un giorno rendere conto al Creatore del suo proprio bagaglio culturale, delle proprie scelte, delle proprie azioni, dei propri pensieri, della propria moralità, e così via.
    Concludendo qui, per esigenza di spazio, un dibattito molto serio e profondo, porgo cordiali saluti.
    Maria Luisa Cavaliere

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