Salerno: infermiere, lettera alle autorità, per continuare a lavorare!

Siamo 32 donne precarie nella vita e nel lavoro. Siamo Infermiere Professionali con anni di precariato alle spalle, vincitrici di una procedura concorsuale presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona di Salerno, presenti nelle graduatorie regionali dei precari da stabilizzare, assunte per quattro mesi (da agosto 2011) presso l’Asl di Salerno, abbiamo lavorato tutta l’estate garantendo l’assistenza in reparti difficili e complessi(pronto soccorso, cardiologia, ortopedia, ecc..) spesso a cavallo tra due reparti e costrette a turni di straordinario. Dopo quattro mesi di lavoro nonostante la carenza accertata, anche per poter usufruire degli ammortizzatori sociali siamo costretti a lottare e a chiedere altri tre mesi di lavoro. Lavoro necessario per noi, per i nostri figli e per i pazienti ricoverati. Vi chiediamo se possibile, dopo tanti sacrifici, tanto impegno, tante parole ed iniziative governative e regionali a sostegno dell’occupazione femminile, per l’attuazione delle pari opportunità,ci ritroviamo senza lavoro e senza speranza . Vi chiediamo come donne, donne del sud, di trasformarci in cittadine con un lavoro stabile e sicuro e con una degna qualità della vita che solo il lavoro può dare. La mancanza di personale riduce la qualità dell’assistenza mettendo a rischio pazienti e operatori costretti a turni illegittimi di straordinario e costringe i nostri concittadini a disperati viaggi della speranza con costi economici gravosi per la loro famiglia e la collettività in generale. La mancanza di personale costringe alla chiusura di reparti importanti come è successo e succederà nei Presidi Ospedalieri di Eboli e Battipaglia. Può la nostra Regione perdere finanziamenti e posti di lavoro? Chiediamo a Voi di tutelare l’esperienza professionale maturata, di aiutarci a costruire un futuro migliore per noi, per la nostra Regione e a garantire una Sanità migliore in un Paese più giusto.

 

Le 32 donne lavoratrici in lotta

per il lavoro e per la dignita’