Salerno: Caso ‘Bogart’, interviene Cisl Giovani

“Far chiudere il ‘Bogart’ sarebbe un errore madornale. In questo caso andrebbero chiuse tutte le discoteche, i bar e le pizzerie di Salerno e ridefinire il concetto di movida in città”. Questo il pensiero di Serena Della Calce, presidente della Cisl Giovani Salerno, che interviene in merito al caso che vede protagonista il locale notturno di via Rafastia. “Va bene tutelare i residenti della zona, salvaguardare l’ordine pubblico del quartiere, ma la classe politica locale, oltre a cercare il consenso della cittadinanza, dovrebbe pensare anche all’economia locale già precaria per vari motivi”. L’esponente del movimento giovanile cislino non le manda a dire e prende in pieno le difese dei gestori dei locali della movida: “In questi anni abbiamo dato vita all’iniziativa ‘Luci d’Artista’ per avvicinare i turisti a Salerno e dare la possibilità alle attività commerciali di incrementare i loro affari e ora tagliare le gambe ad uno dei settori più importanti della nostra città come la movida, per colpa dei i soliti imbecilli, mi sembra ingeneroso”. Della Calce avverte la necessità di maggiori controlli delle forze dell’ordine fuori dai locali notturni e chiede alle autorità locali di non prendere scelte affrettate dettate dal pensiero dell’opinione pubblica: “Concordo con il sindaco De Luca che fuori alle discoteche le forze dell’ordine debbano rafforzare i controlli, ma puntare solo il dito sul ‘Bogart’ è ingiusto. Nel centro storico si vive un’analoga situazione ed anche in alcune aree della zona orientale ci sono locali che disturbano la quiete dei residenti. Quindi se si prendono provvedimenti per il locale di via Rafastia bisogna prenderli per tutte le altre attività commerciali legati al mondo della vita notturna. Inoltre credo che chi dà vita a petizioni popolari on-line per far chiudere una discoteca fa solo antipolitica”. Infine, la Della Calce bacchetta anche i gestori dei locali: “Sono solidale con loro, perché in questa vicenda non hanno colpe. Ma a volte si rendono protagonisti di veri e propri gesti di discriminazione dando vita alla cosiddetta ‘selezione fuori al locale’ che non permette ad alcune persone l’ingresso nel locale perché non si ha addosso l’ultimo capo del momento o perchè un ragazzo indossa un semplice ed innocuo orecchino. Atti vergognosi, con i gestori dei locali che si giustificano dicendo che lo fanno solo per salvaguardare l’immagine del loro esercizio commerciale ed evitare problemi all’interno della discoteca. Ma purtroppo bisogna constatare che, nonostante la scrupolosa ‘selezione’, gli episodi spiacevoli sono sempre all’ordine del giorno in questi locali. Quindi dico ai gestori che a volte l’abito non fa il monaco”, ha concluso Serena Della Calce.