Biblioteche italiane in declino?

Laura Iuorio

Analizzando la situazione generale circa l’uso e l’ amministrazione delle biblioteche italiane il quadro che ne esce è tutt’ altro che confortante : il sistema fa acqua da tutte le parti. I problemi più gravi sono causati dai continui tagli agli investimenti pubblici con conseguente scarsità dei mezzi per l’acquisizione di nuovi libri, la cura di quelli di cui già si dispone e la gestione degli edifici che li ospitano. I tagli più consistenti riguardano un settore di vitale importanza, quello delle somme destinate all’acquisto dei libri, sceso da oltre 8 milioni annui a circa 3 milioni : in questo modo le biblioteche sono impossibilitate ad erogare servizi e rischiano di veder calare ulteriormente il già ridotto numero dei loro utenti. Una biblioteca incapace di rappresentare con la propria offerta libraria la ricchezza e l’articolazione della produzione editoriale e che, a causa di un budget molto contenuto, non può acquistare tempestivamente le novità librarie, non è in grado di esercitare appeal sul pubblico dei suoi utenti potenziali. Non va bene neppure sul versante della tutela e della conservazione, in quanto il budget annuo si è abbassato notevolmente. Tutto ciò, naturalmente, si traduce in strutture e collezioni sempre più invecchiate, servizi sempre più scadenti, orari di apertura sempre più ridotti, demotivando ulteriormente anche i bibliotecari. Non dobbiamo meravigliarci, dunque, se metà delle biblioteche italiane effettua meno di 100 prestiti al mese. Per quanto riguarda il loro uso, vi è un’evidente correlazione tra la distribuzione territoriale di queste strutture e l’uso che ne fanno i lettori, abituali e non. Infatti, secondo delle stime recenti, in una regione densamente popolata come la Puglia ( poco più di 4 milioni di abitanti ) troviamo solo 676 biblioteche, mentre in una realtà territoriale di dimensioni simili, come l’Emilia Romagna, le biblioteche sono 1396 ; le due regioni più popolate del Mezzogiorno continentale, Campania e Puglia, messe insieme hanno più abitanti della Lombardia, ma contano ben 1000 biblioteche in meno di quelle presenti sul territorio lombardo. Questi confronti fotografano una realtà in cui emerge un forte divario tra Nord e Sud e questa situazione si traduce in tassi di lettura molto più bassi nel Mezzogiorno. I problemi sono certamente noti un po’ a tutti e questa condizione già di per sé vergognosa diventa imbarazzante se paragonata ai sistemi bibliotecari esteri. Come porvi rimedio?Difficile a dirlo, ma senza ombra di dubbio una più equilibrata distribuzione e funzionalità della rete bibliotecaria sul territorio potrebbe essere un importante fattore di cambiamento per salvaguardare la nostra cultura.