Pensionati a lavoro!

di Rita Occidente Lupo

Sbarcare il lunario pensionistico, per diletto e necessità! Così la nuova mappatura, che vede nel Paese anziani sempre più a caccia di proventi, per arrotondare gli scarsi 500-600€ mensili, rivela quanti danno adito all’inventiva. Ripristinando antiche passioni, hobby giovanili…attrezzandosi, come si suol dire, alla meglio per poter non esser di peso a figli con tanto di fitti locativi sulle spalle ed utenze spesso stiracchiate. I nuovi poveri, non sempre quelli fustigati dalla precarietà lavorativa. Ma anche quanti non riescon a godersi una serena vecchiaia, a causa del caro-vita che impone ritmi economici sempre più marcati. Ed inadeguati, alle nostalgiche lire, nel baule dei ricordi cellophanato. Ci sono gli ex dipendenti statali, che vantano una pensione tutto sommato ragguardevole, rispetto a quanti devon accontentarsi di quella sociale. Ma, in ogni caso, per gli artigiani, mestieri sempre più in via d’estinzione, dura il salasso economico contemporaneo. E così, un po’ perché la voglia di vivere e di sentirsi ancora attivi, per esercitare una mansione occupazionale autonoma, non molla, un po’ perché raggranellare qualche euro in più, serve a coprire anche le spese extra, si rispolverano arti deposte da anni. Dal calzolaio alla baby sitter, dal barbiere alla colf, si tenta di lavorare senza sosta. Raggiungendo, senza riguardo agli anni, addirittura il paradosso, nel tentare di guadagnare, malgrado 80 primavere suonate, con il mestiere femminile, antico quanto il mondo!

   

Un pensiero su “Pensionati a lavoro!

  1. Gentile Direttrice N.D. Rita Occidente Lupo,
    Raggiungere la veneranda età di ottant’anni ed essere costretti a tirare ancora la famigerata “carretta”, mi creda, dopo una vita intera di lavoro ,( e chi è di quella benedicente età, sa quanta fame e sacrifici si sono fatti durante gli anni infantili, quando si camminava a piedi nudi, denutriti e privi di ogni comodità che oggi vanno di moda), sa quanto è deludente ed offensiva quella misera pensione di 600 euro al mese, ( pensioni ferme da circa 20 anni) , e se si pensa che tali pensioni sono si sono svalutate di ben tre volte, allora il valore di acquisto di tale pensione si è svalutato nel pari passo. Si, cara Direttrice , è un problema serio che affligge e dispera; Lei chiamerebbe queste misere pensioni un premio alla vecchiaia, dopo che questi vecchi hanno di gran lungo contribuito a costruire le radici di un Italia diversa? Si , sono pieno di acciacchi e tiro ancora la “carretta “ perché le spese di casa sarebbero insostenibili con detta mini pensione. Bisogna, quindi, lavorare fino alla morte. Questa è la pura verità. Ho letto che il nuovo presidente del consiglio Dr Monti ritiene di aumentare le pensioni al minimo o tre volte tali con aumenti a secondo dell’inflazione., che come viene calcolata, sarebbe davvero irrisoria e ridicola : come faranno a risarcire le pensioni con gli aumenti che io calcolerei al trecento /% in venti anni? Per caso, ci vogliono prendere in giro?
    Cariali saluti e felice domenica alfredo

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