I ricchi del mondo

Giuseppe Lembo

L’1% della popolazione mondiale possiede il 40% della ricchezza del pianeta. La curva della disuguaglianza cresce in tutto il mondo; questo succede a danno di quel 99% dell’umanità che diventa sempre più povero per volontà di quell’1% che rappresenta i ricchi del mondo. L’aumento della disuguaglianza contestualmente al danno economico, causa anche un grave danno antropologico-culturale ed alla democrazia che diminuisce con il crescere dell’accentramento della ricchezza nelle mani dei pochi. L’1% ha nelle proprie mani la ricchezza del mondo; ma oltre a questa ha anche il potere e la capacità di trasformarne le condizioni in ogni parte della Terra. I comportamenti dei ricchi del mondo sono identici ovunque; in America quell’1% dei ricchi si riconosce in 12 principi di vita, dei veri e propri comandamenti che tracciano le linee di demarcazione tra quell’1% e la rimanente parte degli americani rappresentata dal 99%. I ricchi sono una esigua minoranza; ne fanno parte i banchieri, i magnati d’industria e le star dello spettacolo. In tutto il mondo, dall’America di Manhattan  alla Cina, al Brasile, il potere d’acquisto dei benestanti proprio non ha limiti; i prezzi superalti non scoraggiano per niente gli acquisti voluttuari e capricciosi. Una esigua minoranza di straricchi che si somiglia ovunque, spende senza badare a spesa. Il concentramento della ricchezza nelle mani dell’1% allarga la forbice della disuguaglianza ad altissimi livelli. Secondo uno studio americano degli storici Peter Lindert e Jeffrey Williamson, mai nel passato l’1% della popolazione mondiale ha avuto nelle proprie mani una così larga concentrazione di ricchezza. Nel passato la ricchezza era maggiormente distribuita (nell’epoca del colonialismo inglese l’aristocrazia dei privilegiati nel New England controllava appena il 9% delle ricchezza). La nobiltà del passato era assolutamente meno ricca e viveva in condizioni meno distanti dalla media rispetto alle nuove oligarchie del Terzo Millennio. In America la data di nascita della dilatazione della ricchezza nelle mani di pochi e la crescita abnorme delle diseguaglianze sociali è l’anno 1982, inizio dell’era “Reganiana”, caratterizzata da un sistematico e feroce attacco al welfare state. E così nel continente americano si andarono allargando le distanze che, man mano, interessarono, in maniera sempre più drammatica, le diverse parti del mondo. I ricchi sono cresciuti nelle loro ricchezze, ponendosi al centro di grandi privilegi e vincendo così il conflitto sociale sulla distribuzione delle risorse. Ma bisogna invidiarli per il fatto di essere così tanto ricchi? Non per tutti e non sempre è così. Lo scrittore Robert Frank nel saggio The High – Beta Rich racconta della famiglia americana Siegel che subisce un tragico tracollo. Oggi secondo Frank gli straricchi americani sono soggetti dalle fortune a rischio per effetto dell’andamento dei mercati finanziari. Gli appartenenti all’1% che hanno nelle loro mani le grandi fortune, sono parte di un insieme economicamente privilegiato ad alto rischio; sono in una condizione di alta mobilità. Facilmente si entra e si esce per l’effetto devastante dei mercati finanziari. Oggi per difendersi hanno varato il welfare dei banchieri. Con l’aumentare delle diseguaglianze, diminuisce ovunque nel mondo la democrazia,messa costantemente in pericolo dalle “differenze” crescenti siano essi sociali che economiche. Ogni crisi economica porta con sé la crescita della disuguaglianza; tanto, per effetto dei bassi redditi, che spingono verso il basso la domanda globale; un deterrente possibile in momenti di crisi è dato dall’espansione economica messo in atto dalla politica monetaria. Mentre il crescere della disuguaglianza comporta gravi problemi per i più deboli, non è altrettanto per i ricchi che vedono crescere in modo abnorme la loro ricchezza proprio sulle povertà altrui. Tanto è il frutto di una speculazione selvaggia, sostenuta tra l’altro con la sottoscrizione di prestiti che rendono ancora più precarie le condizioni dei già poveri e fanno crescere il debito pubblico, messo in piedi per contrastare l’effetto della crisi. Le disuguaglianze in un Paese come il nostro sono cresciute per l’effetto di una sempre più diffusa globalizzazione; si è pensato, ma invano, di controllarne gli effetti diminuendo lo stato di protezione sociale, riducendo il costo del lavoro ed evitando di tassare i ricchi per paura di possibili trasferimenti altrove, allettati dalle condizioni vantaggiose dei “paradisi fiscali”. Il capitalismo, questo non va dimenticato da nessuno, ha bisogno di pace sociale. Per garantire la pace sociale bisogna investire in protezione sociale, un importante fattore sociale di stabilizzazione. Una disuguaglianza troppo elevata è un grave e pericoloso nemico della democrazia; di tutte le democrazie del mondo. Ne comporta la regressione e lentamente ne provoca il disfacimento e la morte.

 

                                                                                                                       

 

 

Un pensiero su “I ricchi del mondo

  1. Sia lodato Gesù e Maria.

    Ma come mai, bisogna chiederci, siamo tutti sull’ orlo dell’ auto distruzione e ci ostiniamo ancora a non voler ascoltare l’ UNICO ESSERE CHE ci ama tutti e che ci sta indicando la strada per raggiungere la pace sociale?
    Egregio professore Lembo, Lei conosce qualche essere umano che è in grado di dare la pace sociale?
    Io conosco solamente La Nuova Evangelizzazione urgentemente da approfondire, in quanto nei cinque Sacri Testi dettati alla gent.ma prof.ssa Olga Foini dal Messaggero dello Spirito Santo San Gabriele Arcangelo, ci sono molto chiaramente descritti i rimedi VERI per raggiungere la tanto auspicata pace sociale.
    Se, grazie all’ aiuto degli Angeli di DIO, siamo riusciti a prendere coscienza della necessità urgente di pace sociale, vogliamo avere tutti l’ umiltà di ascoltare, finalmente, cosa Vuole dirci il Buon Papà Celeste?

    Lode a Dio Padre in eterno, Gloria a Cristo Signore, salga allo Spirito Santo l’ inno di fede e di amore.

    La Vergine Maria ci aiuti ad aprire il sito http://www.gabrielearcangelo.it
    ed ascoltare il Padre Celeste, IL QUALE ha molto a cuore la nostra sorte, pur sapendo di non poter far nulla grazie al Suo immenso dono del libero arbitrio.
    Fare la Volontà di DIO che spesso sentiamo automaticamente ripetere non è altro che lasciare al CREATORE la possibilità che sia LUI e solo LUI a dirigere il nostro libero arbitrio per una Pace Sociale Universale.

    Sempre sia lodato Gesù e Maria.

    marialuisa.cavaliere@libero.it

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