Salerno: Anticrimine, misura cautelare per egiziano

L’attività di polizia Giudiziaria del personale della Polizia di Stato appartenente alla Divisione Anticrimine della Questura di Salerno, diretta dalla dr.ssa Luciana Palmieri, nei confronti di un cittadino egiziano che aveva maltrattato moglie, suoceri e figlio, ha consentito al GIP del Tribunale di Salerno di emettere un’ordinanza applicativa di misura cautelare di allontanamento dalla casa familiare, eseguita ieri dai Poliziotti salernitani. L’uomo, identificato per E.R. M., di anni 40, aveva più volte maltrattato, negli anni passati, anche con percosse, ingiurie e minacce, la moglie 35enne salernitana ed i suoceri, anche alla presenza del figlio minorenne, tanto da costringere il suocero a sborsare la somma di 40.000,00 Euro altrimenti avrebbe fatto del male alla moglie ed al bambino nel caso si fosse rifiutato di dargli il danaro. I Poliziotti della Settima Sezione della Divisione Anticrimine, coordinati dall’Ispettore Capo Angelo Labella, a seguito delle indagini immediatamente avviate sugli episodi denunciati, hanno deferito all’Autorità giudiziaria E.R. M. per maltrattamenti in famiglia ed estorsione. Le risultanze delle indagini hanno poi portato anche alla emissione della suddetta misura cautelare, resasi necessaria per tutelare l’incolumità delle persone offese dai comportamenti antigiuridici di E.R. M.Giova precisare che con la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare il giudice prescrive all’imputato di lasciare immediatamente la casa familiare, ovvero di non farvi rientro, e di non accedervi senza l’autorizzazione del giudice che procede, nonché, qualora sussistano esigenze di tutela dell’incolumità della persona offesa o dei suoi prossimi congiunti, di non avvicinarsi a luoghi determinati abitualmente frequentati dalla persona offesa (in particolare il luogo di lavoro, il domicilio della famiglia di origine o dei prossimi congiunti, salvo che la frequentazione sia necessaria per motivi di lavoro). Tale principio si allinea all’altro, già espresso in tema di reato di maltrattamenti, che si configura anche in assenza di un rapporto di convivenza, e cioè quando sia cessata, a seguito di separazione legale o di fatto, restando integri anche in tal caso i doveri di rispetto reciproco, di assistenza morale materiale e di solidarietà, che nascono dal rapporto coniugale o dal rapporto di filiazione.