Conosciamo i Balega (Congo Rd)-Il kimbilikiti (7) 5. Yotoa’nga

Padre Oliviero Ferro

Il giorno prima di uscire definitivamente dalla foresta, il capo responsabile del kimbilikiti porta due galli: uno bianco e uno di diverso colore. I batende, accompagnati dai loro padrini, si recano quindi al villaggio principale e sotto gli occhi di tutti gli abitanti, danno inizio alla “guerra” tra i batende e i loro padrini: i due polli vengono messi in palio. Gli uni usano i vipondo, piante di tolo, mentre gli altri foglie di banani e se le danno senza pietà. I vincitori risultavano sempre i batende, i quali, terminata la loro lotta, tornano al lutende e là consumavano i polli con altro cibo, in modo che ne risulti un buon pasto. Arrivata la notte, i batende  si recano di nuovo nel villaggio, accompagnati da quelli che avevano presieduto al kimbilikiti e dai loro padrini, e là danzano e cantano per tutta la notte. Nessun uomo che non fosse stato al kimbilikiti e nessuna donna può uscire di casa. Il mattino seguente devono trovarsi di nuovo nella foresta e verso le cinque si preparano a lasciarla definitivamente, lo Yotoa’nga, per l’appunto. Ben spalmati di olio di palma e vestendo i loro vestiti di fibre intrecciate, tornano al villaggio, dove tutti gli abitanti, donne comprese, portano i loro doni, i makubu, che andranno ai padrini dei batende come compenso per la fatica sostenuta durante il periodo dell’iniziazione. Gli iniziati a questo punto sono liberi e passeranno i primi giorni a visitare e a mostrarsi a tutti i parenti, così da ricevere altri doni che, questa volta, saranno per loro. Solo la notte, per tutta la settimana, i più grandi e due dei più piccoli dormiranno al kisakalà, in un luogo appartato dalle donne. Tale precauzione è ritenuta necessaria perché, durante il sonno, potrebbero sognare e parlare di cose fatte o sentite nella foresta durante l’iniziazione: è così scongiurato il pericolo di svelare il segreto sia a quelli che ancora non hanno fatto il kimbilikiti, sia, soprattutto, alle donne. In tale capanna, lwelo, possono passare la notte tutti i batende appartenenti alla medesima famiglia estesa, e se sono pochi, cinque o sei, tutti gli appartenenti a un medesimo villaggio. Là trovano sempre il cibo pronto ed è cura delle mamme che sia abbondante e di ottima qualità. Dopo tale periodo, può avere inizio l’esperienza di ashala, purificazione, che consiste nel buttarsi alle spalle, nel dimenticare tutto ciò che l’iniziazione è stata. Prima però che l’esperienza della foresta sia terminata e possano rientrare pienamente nella società, tutti i batende sono chiamati a lasciare un segno visibile del loro kimbilikiti: costruire la casa di un anziano, cercandosi da soli i pali e le mangobo, grandi erbe speciali per il tetto, oppure coltivare i campi dei vecchi, verso i quali devono nutrire  tutto il rispetto possibile, essendo la personificazione della saggezza. “un vecchio seduto vede più di un giovane in piedi”. Coloro che avevano avuto la sventura di non tornare perché morti nella foresta, suscitano tutto il dolore dei parenti e soprattutto del padre che vedendo gli altri tornare e il proprio figlio, no, dice “Mi sono incontrato con  Dio cattivo: mio figlio è rimasto là, mentre tutti gli altri tornano al villaggio”. La mamma dell’iniziato, dopo l’esperienza del kimbilikiti, deve dimenticarlo come bambino e considerarlo un uomo adulto. Pure in casa tutti lo rispetteranno e non lo prenderanno più in giro. Da quel momento sarà annoverato tra gli adulti. Una volta terminato il kimbilikiti, i Bami, solo loro, tornano nella foresta per bruciare la lutende. Tutto deve sparire nel fuoco: non deve restare alcuna traccia di tale iniziazione. Terminato tutto, i Bami consumano l’ultimo pasto nella foresta (cinque polli, banane e birra) e tornano a casa definitivamente. I ragazzi vanno nella foresta quando sono già ragazzetti fatti, sui tredici anni. Ci sono poi i ritardatari, tra i quali anche gente sposata e con figli, che per un motivo o l’altro, non hanno potuto frequentare il kimbilikiti a tempo debito. Un particolare: mentre i Bami bruciano il lutende, tutti i batende devono chiudersi in casa: qualora non resistano alla tentazione e decidano di guardare, si crede che sarebbero diventati ciechi. L’esperienza del kimbilikiti  si ripete ogni quattro o cinque anni, in attesa che i ragazzi raggiungano l’età opportuna. Tutti coloro che sono già stati precedentemente al kimbilikiti, possono andare nella foresta durante l’iniziazione o le iniziazione successive, soprattutto per dare consigli.