Bebè in economy

di Rita Occidente Lupo

Caro vita e decremento natalità di pari passo. Anche se, le mamme con qualche capello bianco, s’impongono sulle più giovani. In un biennio, circa 15.000 bebè in meno, anche se dal 1995 sembra che ci sia una lenta ripresa della riproduzione anche per le coppie che vedono uno dei due partner straniero come al Nord. Regge il fenomeno della maternità responsabile, giacchè le donne scelgono corredini e culle, avendo soffiato su circa 40 candeline, che superano quelle al di sotto dei 25 anni d’età. In quanto a pargoli fuori del matrimonio, pullulano: oltre 134.000, circa 1 su 4 fino a sfiorare il 30% in molte regioni. Dunque, la nascita viene garantita dal desiderio di entrambi i partner di sentirsi coinvolti nel ruolo genitoriale a qualunque costo ed in qualunque condizione. Infatti, fecondazione assistita ed eterologa, ormai non più chimeriche. Inoltre, il ricorso all’adozione internazionale, sempre più frequente per cui, bimbi stranieri, con occhi a mandorla o pelle color cioccolato, tra giochi e banchi con bebè italiani. La primavera della vita, ancora grida la sua voglia di vivere!

 

Un pensiero su “Bebè in economy

  1. Cara Direttrice,
    non c’è da meravigliarsi!
    Crisi economica, attacco a salari,a pensioni, alle politiche occupazionali, sociali, ai diritti sindacali, il problema casa, forti aumenti tarifari che incidono fortemente sul costo della vita, aumenti delle incertezze sulle proprie prospettive di lavoro e di vita incidono fortemente anche sulla vita di coppia e sulla possibilità stessa di mettere al Mondo dei figli.
    Non dimendichiamoci che soprattutto al Sud molte giovani, anche per l’atavico problema casa – che l’aggravarsi delle condizioni economiche di molte giovani coppie rende ancora più lunga la permanenza presso le famiglia di genitori e/o suoceri.
    Perciò il peso della crisi economiche di queste ultime (mi riferisco alle famiglie!) accentua ancora di più il problema. Onofrio Infantile
    Giov. 6 ottobre 2011

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