Napoli: abbattimenti, Di Domenico chiede buonsenso alle procure e alla politica italiana

Il pres. Luigi Di Domenico, ritorna a marcare la grave posizione che stanno assumendo le procure nei confronti degli abusi edilizi commessi da umili famiglie per necessità. Le procure – afferma Di Domenico – non tengono conto del diritto primario, di quel diritto umano proprio di ogni uomo, le stesse, parlano di deturpamento e devastazioni di territori, ma nello stesso tempo non hanno mai colto una benché minima opportunità di recarsi realmente sul posto e constatare i luoghi in cui si sono perpetrati gli abusi edilizi, sarebbe cosa eclatante per queste autorità rendersi conto che quelle aree edificate sono state solamente migliorate sia da un punto di vista paesaggistico che idrogeologico.E’ vergognoso ed inaccettabile, il comportamento che va assumendo la procura napoletana, che ad un ulteriore avviso emesso nei confronti di alcuni sindaci per non aver ottemperato alle demolizioni per le sentenze passate in giudicato, lo stesso procuratore De Chiara, alla risposta dei sindaci di non avere fondi disponibili necessari per gli abbattimenti esecutivi, secondo fonti informative, ha chiesto che il Palazzo di Giustizia si faccia carico di chiedere, dei fondi direttamente al governo centrale per il proseguo del piano di demolizioni su tutta la Regione Campania.“Se a questo punto, il governo acconsentisse ad una richiesta così eclatante da parte delle procure, allora vorrà dire che a dirigere realmente il popolo è: la magistratura italiana”.Ci opporremo, continua Di Domenico, con tutte le forze pacifiche e democratiche a nostra disposizione per un confronto basato sulla lealtà di ogni singolo cittadino che mai ha avuto a che fare con la delinquenza, mafia o camorra, ma solo dei semplici ed umili lavoratori che concorrono con i lori sforzi al progresso continuo del nostro Stato italiano. È per questo che ci rivolgiamo con forza ed insistenza al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi di “fare l’uomo” e mantenere i suoi impegni presi e sottoscritti il 01/04/2011 a Palazzo Grazioli. E al presidente Giorgio Napolitano gli vogliamo ricordare che la Regione Campania è stata estromessa da un beneficio di cui tutte le altre regioni ne hanno goduto. Pertanto, ribadiamo che è indispensabile e vitale ristabilire una giustizia sociale con l’applicazione della legge 326/2003 e successive modifiche, nonché l’applicabilità della legge 47/1985. Questo è quanto ci sentiamo di dimostrare a tutte le procure d’Italia, ossia che la prima vera grande causa di tanto abusivismo edilizio, è da attribuire all’irresponsabile inerzia nel dotare i comuni italiani sprovvisti, di piani territoriali ed urbanistici appositi ed efficaci. Da qui, dunque, è nata la necessità di una casa di proprietà come bene primario. Per questi ed altri validi motivi, riteniamo responsabile la politica, la quale non ha saputo dare in tutti questi anni, una svolta di crescita demografica legale in funzione delle possibilità di ogni territorio. A tutto questo, intravediamo, solo un rimedio, ovvero reclamiamo un nostro diritto, quello della casa, attraverso l’applicazione del terzo condono, in un momento così delicato della nostra economia che sta conducendo sul lastrico intere famiglie, in particolar modo quelle del meridione. Pertanto, con determinazione, invochiamo tutti i parlamentari campani di riflettere su queste tragiche problematiche che attanagliano il nostro popolo, e di farsi portavoce presso il governo nazionale affinché il destino della nostra Regione non diventi solo un cumulo di macerie. L’unica grande voce da alzare unanime è una sola norma, il terzo condono edilizio.

Comitato “Casa Sicura”
Associazione Ambiente e Terriorio
Pres. Luigi Di Domenico