Al vento le ceneri di Hess

di Rita Occidente Lupo

Un passato non sempre cancellato dalla cenere della violenza. Per anni, il Terzo Reich e tutto quanto Norimberga rese esecrabile, ancora vivido come simbol d’ appetibile violenza per neonazisti, a caccia di scossoni. E le spoglie del braccio destro d’Hitler, Rudolf Hess, occasione di riflessione e di pellegrinaggio nella Baviera. Ma da quest’anno, in occasione dell’anniversario della morte, le ceneri disperse in mare, per decisione dei familiari e  della parrocchia protestante di Wunsiedel. In occasione del suo decesso, il 17 agosto, adottata ogni misura, per evitare che tale data possa scatenare ancora emulazione nei fans che, nel rievocarne il suicidio nella prigione di Spandau, a Berlino, all’età di 93 anni, al di là d’ogni sentenza  della Corte costituzionale, hanno continuato per anni a sfilare tra le vie di Wunsiedel, fino alla tomba, con tanto di caratteri cubitali ‘Io ho osato’. La parrocchia, dopo numerosi appelli, è riuscita ad ottenere la rimozione della tomba, che desterebbe raccapriccio in quanti ancora hanno, scolpite nella mente, le immagini dell’eccidio nazista. Tuttora rievocato dai naziskin e da quanti non entrano nella storia del tempo, se non per un sentito dire. Da quanti non hanno ancora metabolizzato l’appello di Levi “Se quest’è un uomo”, per far salva non sol ola memoria, ma la dignità universale d’ogni essere umano.

3 pensieri su “Al vento le ceneri di Hess

  1. Cara Direttrice,
    il fascismo e il nazismo sono sempre dietro l’angolo.
    Non bisogna mai dimendicarlo!
    E questa ulteriore grave crisi economica che atraversa il nostro Paese e il Mondo intero o è foriero di una nuova presa di coscienza del tempo che viviamo e di un vero cambiamento radicale del nostro modo di essere, di vivere e di produrre o anche i migliori propositi di fratellanza e di solidarietà umana rischieranno ancora una volta di andarsi a farsi friggere e…
    – come sempre- all’umanesimo succederà la barbaria.
    L’attacco alle condizioni di lavoro e di vita e ai diritti costituzionali di lavoratori, precari, disoccupati e di soggetti più deboli ed indifesi del nostro Paese – che questo Governo della malora (sempre più schiavo e succube dei poteri economici e finanziari naz.li ed internazionali!) sta portando avanti incontrastatamente – sta accentuando sempre di più il forte divario tra ricchi e poveri e tra inclusi ed esclusi di questa nostra società e se non si dovesse riuscire ad invertire questa pericolosa tendenza il rischio di una nuova e più accentuata guerra fra poveri ormai è ormai alle porte.
    E questo che deve preoccuparci di più.
    E’ dentro le specificità di un contesto sociale che che si misura il rischio latente di un nuovo e più radicato insorgere del fascismo e del nazismo.
    Diversamente gli episodi di naziskin,ecc. potrebbero più facilmente essere circoscritti a semplici fenomeni folkloristici.

    Onofrio Infantile
    Mart. 09/08/2011

  2. mi vien voglia di scrivere di “Storia” ….quella con la “S” maiuscola per sbugiardare, in questo caso, tanti luoghi comuni.
    Però sono poco coraggioso e non voglio innescare un ragionamento che i tanti pusillanimi in circolazione, io che sono un Cattolico convinto, senza alcun dubbio mi classificherebbero come un …… quindi….
    va farsi fottere una lettura giusta della Storia e viva l’ignoranza,la retorica e le falsità.
    in bocca al lupo

  3. QUESITO:
    – Qual’è la differenza tra:
    HITLER
    MUSSOLINI
    STALIN
    ……..
    BERLUSCONI ?

    I veri ITALIANI sono stanchi!

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