La notte delle stelle cadenti

Antonio Adinolfi

“Se esprimi un desiderio è perché vedi cadere una stella, se vedi cadere una stella è perché stai guardando il cielo, se stai guardando il cielo è perché credi ancora in qualcosa”.  Quest’affermazione molto amata di Bob Marley, il famoso cantautore giamaicano degli anni 70, è diretta a chi contemplando spesso il cielo di sera, vi vede occasionalmente una stella cadente ed esprime un desiderio.   La notte di S. Lorenzo è la notte invece in cui tutti guardano il cielo, anche quelli che non credono più in niente, perché è la notte per eccellenza delle stelle cadenti che, tutto sommato, sono davvero un bello spettacolo. Ma siamo sicuri  che anche chi non crede più in niente esprima silenziosamente egualmente un desiderio ( forse più di uno) contemplandole. Per gioco  o  per una inconfessabile  speranza che si realizzi. Parlando ad una donna nel suo romanzo epistolare < Si sta facendo sempre più tardi > di un altro romanzo che sviluppò solo nella sua mente e non pubblicò più,  lo scrittore Antonio Tabucchi  le confida: “Lo finii il 10 agosto. Mi ricordo la data perché la notte di S. Lorenzo è sempre stata una notte speciale per noi, per te soprattutto, per via dei desideri che si possono esprimere guardando le stelle cadenti di cui in quel momento è pieno il cielo”.  Alle stelle cadenti è stata attribuita dall’uomo da tempi immemorabili una tenera simbologia.  Esse figurano la mano che il Cielo dà all’uomo affinchè realizzi i suoi sogni o anche la vicinanza ai dolori dell’uomo. Un’altra interpretazione infatti le vuole materializzazione del dolore che il Cielo prova nel vedere le malvagità che accadono sul nostro pianeta.  Esempio classico sono gli ultimi versi della poesia “X agosto” di Giovanni Pascoli. Le malvagità, le sofferenze degli uomini non lasciano insensibile il Cielo che occasionalmente durante l’anno, ma regolarmente la notte di S. Lorenzo, piange sulla triste condizione umana. E le sue lacrime sono le stelle cadenti. Con ciò che sta diventando il mondo dovrebbero aumentare la notte di S. Lorenzo di quest’anno le stelle cadenti. Nelle opere d’arte figurativa queste stelle non sono stato un tema a cui si sono ispirati molti artisti. Oggi però abbiamo notato che dipinti dei nostri Sergio Lai [ si veda www.sergiolai.it/?p=528 ] e  Danilo Davolio portano questo titolo e lo porta in inglese:  Falling  Stars e in tedesco Sternschnuppen,  un acquerello del 2005 del polacco Gregor Ziolkowski.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un pensiero su “La notte delle stelle cadenti

  1. Forse, tanti ragazzi di oggi non hanno mai visto una “stella cadente” (meteorite surriscaldate dopo l’impatto con l’atmosfera). Per vederle, infatti, ci vuole totale oscurità, cosa che non è possibile avere nei centri abitati.
    Anche per noi ragazzi di 70 anni fa vi era quel desiderio di contare tredici stelle cadenti per poi esprimere un desiderio in segreto. Ovviamente , il desiderio di noi ragazzi era sempre di sapere , nel sogno della notte, chi fosse la nostra futura sposa .
    Devo dire , a distanza di tantissimi anni, Quasi un secolo, che quei sogni erano meravigliosamente belli, perché ci credevamo con tutta la nostra infantile ingenuità.
    Quei tempi erano molto diversi da quelli attuali. Nelle serate di agosto vi erano all’intorno miriadi di lucciole , di pipistrelli che volavano fino a sfiorarci il viso, le rondini che si costruivano i loro nidi sotto le grondaie e l’accomunamento tra le famiglie del vicinato nelle vicine aie dei palazzi attorniate da terre coltivate. Erano altri tempi quando non vi era troppa indifferenza e distanza tra la gente.
    Ma ora auguro a tutti di contare le proprie stelle cadenti e fare un bel pensierino. Auguri a tutti. Alfredo

I commenti sono chiusi.