Abbac: cartelle pazze a Massa Lubrense

Cartelle esattoriali da capogiro per i B&b della cittadina della Penisola, l’Abbac si oppone al balzello ritenuto iniquo e mobilita i gestori ad un’azione condivisa e di confronto con l’amministrazione comunale. Amara sorpresa per i gestori di strutture ricettive extralberghiere autorizzate di Massa, con un invio sistemico molti operatori si sono ritrovati in questi giorni ad affrontare un problema non di poco conto. Con importi anche al di sopra di 25 mila euro, l’ente comunale impone un pagamento della tarsu per le attività non professionali.  “Ci opporemo al balzello che riteniamo iniquo e dannoso per la categoria – dichiara il presidente Abbac/Aigo Agostino Ingenito – l’ente sta effettuando un’iniqua vessazione nei confronti di famiglie che hanno il solo ardire di portare flussi turistici nella cittadina”. Dagli uffici napoletani dell’Abbac è già partita l’esortazione ai gestori di non avviare alcun pagamento e di procedere in accordo con l’ufficio legislativo dell’associazione ad opporsi al balzello. “Abbiamo già sollecitato i nostri soci gestori ad affidarsi ai nostri legali che hanno ormai distimichezza di questi abusi degli enti locali, sono già pronti i ricorsi –continua Ingenito – l’ente sembra essere in malafede se consideriamo che Massa non è certo una metropoli e che ampia letteratura normativa esorta a non equiparare attività ricettive integrative del reddito ad imprese”. Per il presidente Abbac necessario dunque intraprendere un confronto politico con l’amministrazione, tenuto conto che altri enti che pure avevano applicato in maniera non omogenea la tariffazione tarsu, come nel caso di Minori in Costiera Amalfita, si sono ricreduti procedendo ad un’equiparazione alle residenze private. “I b&b legali quelli che hanno chiesto ed ottenuto un’autorizzazione comunale non ci stanno a fare da caprio espiatorio – dichiara Agostino Ingenito – l’ente nel corso degli anni non ha mai ascoltato le nostre richieste di verificare le condizioni di centinaia di immobili abusivi gestiti da agenzie straniere e trasformate in case vacanze con prezzi da capogiro che operano in maniera del tutto illegale”. Necessario dunque un confronto non più derogabile che possa mettere in condizione di avviare una seria politica attiva a favore del comparto ricettivo extralberghiero. “Non abbasseremo la guardia e pretendiamo un immediato tavolo con l’amministrazione comunale, vessare gli operatori in un periodo certo non facile per il turismo della Campania, appare decisamente una provocazione che va aldilà delle necessità pure importanti dell’ente di fare cassa – conclude Ingenito – nei prossimi giorni abbiamo inteso organizzare riunioni tematiche con tutte le strutture legali presenti a Massa”.